Capitolo 7: La pietra

2 0 0
                                    

17 Luglio 2023 - 4 mesi alla fine del mondo
Nei mesi successivi alla decodificazione del messaggio; Michele si prese la responsabilità di portare con sé suo fratello. Lucifero diede i suoi ultimi esami e seguì il fratello in giro per il mondo alla ricerca della pietra infernale. Agli angeli, Michele giustificò il tutto per una semplice visita alla terra prima della guerra imminente e che si sarebbe preso ogni responsabilità dei comportamenti del fratello. In tutti quei mesi, i due visitarono vecchie tombe, luoghi santi e misteriosi, dove vi erano ambientate vecchie o nuove leggende metropolitane. Era una calda giornata di piena estate, Michele era alla guida di un pick-up nel bel mezzo del Turkmenistan accompagnato dal gemello che dormiva profondamente al suo fianco. Entrambi indossavano un paio di sandali, canottiere e un paio di pantaloncini. L'arcangelo fermò la macchina su una piccola collina e poi svegliò il fratello con una pacca sulla spalla.

"Buongiorno principessa" commentò Michele mentre scendeva dal veicolo.

"Siamo già arrivati?" domandò Lucifero mentre si stropicciava gli occhi e fissò il luogo davanti a sé.

I due giunsero nel luogo più famoso del Turkmenistan; La porta dell'inferno. Esso era un cratere con un diametro di settanta metri ed era il risultato del collasso di una caverna di gas naturale. Una enorme folla era attorno alla Porta che scattava foto o registrava video come ricordi di quella vacanza. Michele tirò fuori la clessidra e la rovesciò bloccando il tempo, come fece Raffaele in passato.

"Facciamo in fretta o il paradiso si farà delle domande" commento l'arcangelo mentre si faceva strada tra la folla.

"Speriamo che sia qui la pietra, sono stanco del nostro giro del mondo in ottanta giorni"

I due raggiunsero la recinzione di sicurezza e guardarono le fiamme in fondo al cratere.

"Lo sai che non è la porta di casa mia, vero?" chiese Lucifero mentre assaporava l'odore di bruciato.

"Certo che lo so" guardò per un secondo il fratello e poi tornò a fissare il fuoco "Ma è la mia ultima idea. Se non è qui allora non so dove sia"

"Buona fortuna allora" il diavolo sorrise e si sedette sulla recinzione aspettando l'entrata in azione di Michele.

Lui alzò gli occhi al cielo e si arrampicò oltre alla staccionata. Attento a non cadere prima del previsto, aprì le ali e si lasciò cadere. Mentre lo sbattere delle ali allontanava il fumo e il fuoco da sé, l'arcangelo iniziò a guardarsi intorno. Rammentava in parte la pietra infernale, ricordava il fatto che poteva essere facilmente scambiato per un rubino. Solo gli angeli potevano riconoscerlo tra le altre pietre di tutto l'universo, per questo passò inosservato dall'uomo. Dio la scaraventò subito dopo aver spedito Lucifero all'inferno per la prima volta, da allora impedì a chiunque di trovarla. Michele rammentò le parole esatte che pronunciò suo padre mentre osservava la piccola pietra cadere dall'alto dei cieli:
"Meglio nelle mani della Terra, che nelle nostre mani"
Ricordò anche che pianse quel giorno e che quel episodio lo cambiò per sempre. Divenne più severo sia con i suoi figli sia con gli umani.

"Niente?" urlò Lucifero mentre accarezzava la recinzione.

"Dammi un attimo" rispose anch'esso urlando mentre tornava dal viale dei ricordi.

Si diede una veloce occhiata in giro e iniziò ad esplorare il cratere da cima a fondo. Dopo un po', notò una pietra luccicare in modo anomalo tra il fumo. Con un colpo d'ala spostò il fumo nero e si avvicinò al luccichio. Afferrò la pietra e la rimosse dalla parete di roccia. Volò in alto, spettinando ma rinfrescando un po' Lucifero, e la osservò meglio con la luce di quel caldo sole. Era quella la pietra che stava cercando.

"Trovata!" esclamò felice mentre atterrava vicino alla macchina.

15 luglio 2023 - 3 mesi e 28 giorni alla fine del mondo

I due fratelli si stabilirono nella fattoria di Michele, che aveva lasciato ad un suo amico all'inizio della storia. Dopo aver fatto battute squallide sui gusti e sull'arredamento di Michele, Lucifero si lanciò sul divano del salotto, rompendo anche una molla. Michele appoggiò sul tavolo la pietra e si sedette al fianco del fratello su una sedia presa in cucina.

"Allora? Che aspettiamo?" disse Satana mentre osservava la pietra "Spaccala"

"Non ancora. Non sono del tutto convinto" rispose preoccupato l'arcangelo.

"E perché? Il nostro caro paparino vuole questo, no? Tu sei il lecca culo di Dio quindi muoviti e spacca quella pietra!"

Michele si alzò di scatto e urlò.

"BASTA! Non voglio sentire altre parole provenire dalla tua bocca!"

I due si fissarono per un po', interdetti da ciò che dire e fare.

"Non è uno scherzo, Lucifero. Qui dentro ci sono i caduti"

"Lo so. Secondo te a me piace? Mi uccideranno se escono da quella pietra!"

I sette caduti erano gli angeli caduti assieme a Lucifero che vennero imprigionati nella pietra per il volere di Dio. Visto che la pietra non può ospitare gli arcangeli, Lucifero fu l'unico a salvarsi da quella punizione.

"Perché mai papà vorrebbe che li liberassimo?"

"Non ne ho idea. È da quando abbiamo decodificato il messaggio che mi pongo questa domanda"

Michele osservò con preoccupazione la pietra.

"Ogni desiderio di Dio" sospirò "è un ordine per me" alzò la mano e strinse il pugno. Iniziò a tremare e quando stava per colpire, si bloccò il braccio con l'altro. "Ma questo non posso farlo"

"Il grande Michele che non ubbidisce a Dio. Mi devo segnare questo incredibile giorno!" esclamò Lucifero.

"Non è divertente fratello. Per niente" iniziò a piangere "Devo ubbidire per forza, per l'ultima volta" alzò nuovamente il braccio.

"Fermati!"

L'esclamazione di Lucifero fu inutile, Michele con un colpo spaccò la pietra e una luce rossa uscì da essa. Sette ombre uscirono da essa e iniziarono a girare per la camera. Il rumore di una bufera assordante costrinse i due a tapparsi le orecchie con entrambe le mani.

"Perché?! Perché ci hai condannato?" urlò Lucifero mentre osservava, assieme all'arcangelo, la scena.

Le ombre spaccarono le finestre e uscirono, tranne una che rimase lì. Lucifero si avventò sul fratello aggressivamente.

"Ti odio! Dovevamo pensarci ancora razza di coglione!"

Michele si infuriò di botto e spintonò Lucifero facendolo cadere all'indietro. Sbatté la testa e perse i sensi. Lui andò in iperventilazione mentre sentiva una presenza alle sue spalle. Si girò e vide una donna in pessimo stato. Vestiti strappati, ferite varie su tutto il corpo e barcollava. Si appoggiò al muro per non cadere. Lei era alta, bionda e con due occhi color cielo e da cerbiatta.

"Michele..." sussurò lei prima di cadere a terra.

Lui corse in suo aiuto. La tirò su e la fece sedere, mentre lanciava ogni tanto un'occhiata al fratello svenuto a terra.

"Azazel? Che ci fai qui? Perché non sei scappata?"

Lui le diede le mani per rassicurarla mentre si inginocchiava davanti a lei.

"Perché ci hai liberati? Perché? I nostri fratelli sono furiosi e creeranno il caos là fuori" disse lei, sbiascicando mentre osservava l'arcangelo con preoccupazione.

The Modern Will: The FallenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora