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ANNE's POV

Durante la notte mi svegliai e vidi Tommy che dormiva profondamente, io invece stavo riflettendo.

Riflettevo su cosa la nonna avesse potuto dire ai miei e cosa ci stesse nascondendo. Pensai che avrebbe dovuto essere qualcosa di veramente importante perché sembrava fredda, quasi impaurita (da quello che potei vedere dal piano di sopra).

Cercai di scacciare questi pensieri e di chiudere gli occhi, ma puntualmente pareva che in quella notte io fossi destinata a restare sveglia: l'altalena del giardino continuava cigolare senza sosta in modo inquietante, come se qualcuno stesse dondolando.


La mattina seguente Tommy corse a svegliarmi. Lo vidi seriamente preoccupato e continuava a dirmi che durante la notte la nonna aveva detto strane frasi e che mamma e papà erano seriamente preoccupati.

Così mi alzai frettolosamente dal letto e mi precipitai al piano di sotto, cercando di capire la situazione.

Una volta scesa, sentii parlare i miei genitori riguardo una ragazza e di suo padre; solo questo riuscii ad udire. Ma erano poche le informazioni, anzi nulle.

In quei giorni la mamma e il papà erano seriamente spaventati, gli si leggeva in volto, ma non sapevamo per cosa.

Decisi di lasciar perdere quella circostanza travagliata, volevo distrarmi e così portai mio fratello in giardino.

Fuori faceva veramente freddo, mentre Tommy saltellava di qua e di la avvolto di sciarpa, guanti e cappello, io provai quell'altalena e mi accorsi che cigolava davvero troppo, come durante la notte.

Così decisi di diventare operativa, andai in casa per prendere dell'olio per ridurre il cigolio dell'altalena.

Spruzzai un po' di quell'olio sulle montature dell'altalena e visto che fuori nevicava, decisi di togliere anche la neve che si accingeva su questa pensando che il problema fosse anche quello. Non essendo esperta in materia, le provai tutte.

Togliendo la neve dalla sbarra dell'altalena con il mio guanto imbottito pesantemente, mi accorsi che c'era inciso un nome.

"Tommy vieni a vedere" dissi richiamando l'attenzione di mio fratello. "Guarda, qui c'è scritto Jade."

Mio fratello rimase perplesso e abbastanza pensieroso. "Magari Jade è il nome della ragazza che prima stavano parlando, quella che abitava col padre" alla fine riuscì a sussultare. Fu una bella osservazione, magari non aveva tutti i torti; ma noi non potevamo saperlo.

Tra un pensiero e un altro, tra uno scambio di pareri, era arrivata l'ora di pranzo e puntualmente la nonna ci chiamò a tavola.

L'atmosfera era molto pesante, c'era silenzio tombale dopo quel piccolo accaduto e nessuno apriva bocca, se non per mangiare.

Decisi di rompere il ghiaccio e allora feci una domanda "indiretta" per arrivare a parlare di Jade, sempre se il nome era quello.

"Nonna, chi abitava qui prima di te?" domandai nel silenzio più totale. Tutti i sguardi si rivolsero verso di me, mi sentivo abbastanza in soggezione.

La nonna ed i miei genitori avevano capito dove volevo arrivare, così iniziò a parlare.

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