ANNE's POV
Ritornammo velocemente in stanza, ma quando entrammo vedemmo ciò che non avremmo voluto vedere: mia madre stesa sul pavimento e il corpo di Tommy nuovamente scomparso.
"Mamma! Mamma!" esclamai vivacemente il suo nome, mentre la strattonavo per farla riprendere.
Bastarono pochi minuti per farla riprendere. Aprì gli occhi e si massaggiò le tempie, stordita dalla brutta botta.
"Tesoro cosa è successo?" domandò mio padre.
"Non ricordo bene, ma qualcosa mi ha spintonato facendomi sbattere con la testa e ho perso i sensi" disse. "Il corpo di Tommy è scomparso?" domandò ancora.
"Si" risposi amaramente. "Ma hai visto qualcuno o qualcosa che ti ha spintonato? Io e papà siamo stati via pochissimi minuti, il tempo di scendere e risalire di nuovo" dissi, cercando di spronarla per farla ricordare.
Era ancora stordita, doveva fare mente locale e quello non era il momento giusto. Scendemmo giù nel cuore della notte, ci sedemmo intorno al tavolo e cercammo di riordinare le idee.
"Mi sono stufato!" disse mio padre con tono alto, sbattendo la mano sul tavolo. "La notte non riesco a dormire. Il senso di colpa che ho per Tommy, i fantasmi che girano per casa, questa storia degli Horcrux. Basta, non ne posso più" poi si alzò e decise di andare in giardino.
"No mamma, aspetta. A volte è meglio che rimanga da solo, il dolore è grande e non ci sono parole che possano mantenere" dissi, vedendo mia madre che stava rincorrendo mio padre.
Nel silenzio, riflettei su una cosa che mi era dubbia: da quando ho scoperto che la nonna-fantasma, Jade e compagnia bella si muovono solo nel buio, io rimango sempre le luci accese in modo tale che loro non possano circumnavigare.
Ma a quanto pare questa teoria era errata. Si muoveva tutto anche con le luci accese: la bambola, il corpo di Tommy e ancora diversi oggetti. Non riuscivo a capacitarmi di questa cosa, dovevo indagare ulteriormente sull'argomento.
Inutili furono i tentativi di rianimare moralmente mio padre, così mi tuffai nel lettone e cercai di chiudere gli occhi per passare una notte tranquilla.
Detto e fatto. Manco il tempo di immergermi nei sogni più belli che risento quei passi, nonostante le luci erano accese. Oramai quei passi succulenti erano diventati un pasto quotidiano, però la paura prevaleva sulla curiosità e così decisi di non controllare e caddi in un lungo sonno.
Il giorno seguente decisi di ispezionare tutte le camere della casa, compreso il bagno, per vedere se era cambiato qualcosa, ma sembrava tutto apposto. Scesi in cucina per fare colazione dove mi attendeva mia madre, invece mio padre aveva già fatto consumato.
Nella tristezza e nel dolore decisi di porre una domanda a mia madre, anche per rivitalizzare un po' i morali di tutti. Magari sarebbe servito a farci combattere ancor di più.
"Mamma, domani facciamo qualcosa?" domandai. Avevo paura che mi avrebbe risposto male.
"Perché domani cos'è tesoro?"
"Mamma, te ne sei dimenticata?" per poco le mie pupille non uscirono dalle rispettive orbite. Non era possibile che mia madre avesse dimenticato l'evento.
"Ah si. Certo che non mi sono dimenticata. È l'anniversario mio e di tuo padre" rispose abbozzando ad un sorriso.
"Pensavo te ne fossi dimenticata" tirai un sospiro di sollievo. "Quanti anni?" domandai, nonostante sapessi già la risposta.
"Quindici, tesoro."
Non era possibile. Avevo sentito fin troppo bene. Qualcosa non quadrava, mia madre non avrebbe mai dimenticato gli anni del suo matrimonio. Non erano quindici, ma diciassette.
Ero incredula di ciò che avevo appena sentito.
Ma allora...? Non ci credo!
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Horror Destination
TerrorLa piccola Anne si trasferisce, insieme alla sua famiglia, dalla nonna per trascorrere del tempo insieme a lei. Inizialmente sembra tutto rose e fiori fino a quando la nonna decide di svelare dei segreti che si riveleranno micidiali per tutte le per...