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ANNE's POV

Successe qualcosa che non era mai successa prima. A differenza dell'anello che, alla sua distruzione, emanò un urlo di rottura (come se quell'oggetto fosse andato per sempre), quando misi le scarpette alla bambola questa fece fuoriuscire un urlo malefico (come se non fosse morta ma anzi, fosse rinata).

Riflettevo attentamente sui due suoni emanati dai diversi oggetti che erano completamente diversi. Magari la bambola, avendo subito qualche modificazione, era in qualche modo diversa dagli altri oggetti-Horcrux?

Intanto la bambola non si mosse da lì, del fumo rimbombò la mia stanza come se fosse fumogeno nero e le risate malefiche si ripetevano nella mia mente come dei replay.

Scappai dalla mia stanza chiudendola a chiave per evitare danni alla mia salute. Ma cosa avevo combinato? Quella risata apparteneva a qualcuno o era il suono standard di distruzione dei particolari Hocrux?

Ero convinta che mettendo le scarpette alla bambola sarebbe successo qualcosa di positivo, invece con l'espandersi di quel fumo e con il riprodursi di quelle risate terrorizzanti non potevo pensare ancora alla positività della situazione.

Ma se a quella mossa non c'era alcuna corrispondenza benevola, perché la nonna mi aveva dato quel suggerimento? Probabilmente dovevo dare fuoco direttamente alle scarpette con allegato pezzo di stoffa.

La mia testa sembrava un frullatore di domande, ma una in particolare prevalse: con quella mossa cosa era cambiato? Cercai la risposta consultando qualsiasi cosa che aveva a che fare con quella storia.

Andai anche dai miei genitori per raccontare la brutta situazione, ma erano completamente distrutti dalle gravi perdite, era come se la loro vita non avesse più senso. Inutili i miei tentativi di scuoterli per farli riprende dallo shock. 


Così andai nella mia stanza per riposare, ma dei rumori dalla stanza del fantasma me lo impedirono.

Questa volta decisi di non rannicchiarmi sotto le coperte come feci la volta prendente, ma decisi di vedere cosa stava succedendo in quella stanza.

Sembravo avere una grinta da leoni, ma quando arrivai dinanzi a quella porta mani e gambe iniziarono a tremare e il cuore aumentò il numero di battiti.

Non detti retta al solito countdown e con un colpo secco girai la maniglia della porta. Riprovai ancora. Ancora una volta. Ma niente, la porta sembrava chiusa.

Tolsi la mano dalla maniglia e stavo per girare i "tacchi" e andarmene, quando la porta si aprì lentamente e con qualche scricchiolio che metteva brividi.

La stanza era illuminata solo dalla luna piena, tutte le luci erano spente. Avanzai lentamente e riuscii ad intravedere uno specchio che era posto di fronte alla porta.

Mi avvicinai e dallo specchio intravedevo qualcuno dietro di me. Le gocce di sudore iniziarono ad incollarsi alla mia fronte, non urlai per non attirare l'attenzione di quella presenza, ma avrei voluto lanciare un urlo che avrebbe fatto risorgere chiunque.

Continuavo a fissare lo specchio e non perdevo d'occhio nemmeno per un secondo quella presenza che non riuscivo ad inquadrare per colpa dell'oscurità.

Avevo paura, ma improvvisamente mi voltai e le pupille per poco non uscirono dall'orbita oculare.

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