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ANNE's POV

L'anziana donna mi porse questa specie di casco e mi disse di mettermelo. Non esitai minimamente e così feci esattamente quello che mi era stato detto. Era un casco abbastanza leggero tutto sommato.

Conoscevo lo sguardo di mia mamma. Era abbastanza preoccupata di quella operazione, ma era necessario che lo facessi.

Uno dei due assistenti, che si chiamava Daniel, sistemò geometricamente delle candele sul tavolino e, una volta accese, si sedette di fianco ad Haily, l'anziana signora. L'altro assistente, Tristan, era indaffarato con le telecamere posizionandone diverse per tutta la casa.

"Quando sei pronta possiamo iniziare Anne" disse Haily con tono cauto e comprensivo, mentre mia mamma mi stringeva forte la mano. "Scusami, in questa operazione non puoi avere nessuno contatto fisico con lei."

Questa annuì e mise la sua mano sul ginocchio destro. Era affetta da un tremolio pazzesco, era sicuramente turbata da quella cosa che stavo facendo, ma anche lei sapeva che ero obbligata.

"Mamma, andrà tutto bene" cercai di usare un tono determinato, così misi il casco.

Scoprii che l'estremità di un tubo era collegata al mio orecchio mentre l'altra estremità serviva ad Haily per parlare tramite quest'ultimo. "Ti guiderò io" mi rassicurò la capogruppo dai modi inquietanti. Solo adesso capivo perché faceva questo tipo di mestiere.

Daniel spense le luci e le candele presero il controllo totale della stanza.

"Mi senti?" disse Haily, comunicando tramite il tubicino.

Annuii solamente. 

"Bene, ora ripeti queste parole insieme a me: apertum ad mundum parallel."

Cosa dovevo dire?

"Scusa potresti ripetere? Non ho capito."

In quel momento si poteva intravedere una faccia abbastanza impaziente della signora Haily.

"Apertum ad mundum parallel" ripeté la frase.

Non avrei di certo domandato di ripetere la frase, mi avrebbe cacciata da casa mia. Così provai a pronunciare quelle parole. "Apertum ad mundum parallel" dissi.

"Brava, la pronuncia è giusta. Dillo ancora."

"Apertum ad mundum parallel."

"Ancora, più forte" esclamò Haily, alterando il suo tono di voce per convincermi ancor di più.

Più decisa che mai pronunciai, per l'ennesima volta, la fatidica frase. Sembrava avessi perso le forze per qualche secondo, svenendo. Mi risvegliai subito, del tutto cosciente, ritrovandomi in un posto a me sconosciuto e di certo non bello.

Non vedevo nulla. C'era nebbia e faceva freddo. Mi sentivo disorientata e spaventata. 

"E così questo è il mondo dove mandano le vittime?" domandai ad alta voce, sperando che qualcuno nel mondo reale mi ascoltasse.

"Si" rispose Haily. Che sospiro di sollievo, almeno avevo una voce guida. Pensavo l'avessi persa durante il trasporto dal mondo reale a quello parallelo.

"Dove devo andare? Fa troppo freddo qui."

"Cerca di camminare, ma stai attenta mi raccomando, ci sono molte anime brute e spietate. Appena trovi qualcosa dimmelo."

Così iniziai ad avanzare lentamente verso una meta ignara. Dopo dieci minuti di passeggio tra quei bei prati verdi, iniziai ad intravedere qualcosa da lontano. Mi avvicinai e non potevo credere a cosa i miei occhi avevano appena visto.

"Haily Haily, ci sei ancora?" dissi allarmata.

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