ANNE's POV
Ero distesa sul letto stanca ma soddisfatta. Avevo la mente piena di strani pensieri, poi ricordai di quando misi per la prima volta piede in questa casa maledetta che mi ha portato via una delle mie essenziali ragioni di vita: il mio fratellino Tommy.
Solo a pensare a tutto quello che era successo mi venivano i brividi.
Riflettei sui probabili horcrux in cui Jade aveva riposto la sua anima. Perché non controllare nella sua camera? Infondo è lì che ho trovato il libro che ha risolto il rebus su "come distruggere un horcrux"; inoltre è la sua camera personale, ci dovrà pur essere un oggetto a cui si è affezionata e che ha voluto utilizzare come contenitore di una parte della sua anima.
Ero troppo stanca e bastò uno sbadiglio per farmi crollare e addormentate in un sonno profondissimo che sarebbe durato tutta la notte.
La mattina seguente mi svegliai carica nel mio intento. Feci colazione molto velocemente, e abbondantemente, e senza pensarci su due volte salii in soffitta. Non so perché ma oramai non avevo più alcun terrore di quella camera, anzi vi entrai come se fosse la mia, in piena tranquillità.
Era tutto sottosopra da quella volta che avevo distrutto tutto. Aguzzai gli occhi e feci attenzione a qualsiasi oggetto particolare; non prestai attenzione alla libreria ma più che altro a qualche giocattolo.
Dopo qualche minuto di ricerca mi saltò all'occhio una bambola bellissima: era di porcellana con i riccioli biondi e gli occhi di vetro di un celeste acceso e brillante, aveva un visino tondo e le labbra rosse, i vestiti erano sporchi e polverosi così la presi in braccio e la portai giù.
Entrai nel bagno al piano inferiore e la svestii iniziando a lavare il vestitino rosa che indossava. In un attimo lo asciugai, andai in camera mia e mi sedetti sul letto. Ero così presa dagli occhi di quella bambola che non prestai nemmeno attenzione se ci fosse inciso il nome di Jade su di essa; come se mi avessero ipnotizzato.
Dopo averla ripulita e sistemata la guardai attentamente: ora era perfetta. Iniziai ad accarezzargli i suoi soffici riccioli biondi: sembravano capelli veri.
Un urlo di mia madre mi fece sobbalzare dal letto e corsi giù. "Mamma cosa è successo?" domandai preoccupata.
"Il cibo è pronto, vieni a tavola."
"Mamma! E c'è bisogno di urlare in questa maniera?"
Dopo questo spavento, che spavento non avrebbe dovuto essere se solo mia madre non avesse urlato esageratamente, mangiai con più calma rispetto alla colazione e andai in bagno per lavarmi i denti.
Aprii la porta e mi avvicinai al lavello, presi il mio spazzolino viola e misi una bella dose di dentifricio su di esso e iniziai a spazzolare freneticamente. Mentre strofinavo lo spazzolino sui denti alzai lo sguardo verso lo specchio.
Dopo aver visto ciò che lo specchio mi stava mostrando urlai talmente forte da farmi male le corde vocali. Dietro di me c'era la bambola che poco prima avevo lasciato nella mia camera e si reggeva da sola in piedi. Quando mi girai questa era a terra e forse quel che avevo visto era frutto della mia immaginazione. Stavo male, questo era sicuro.
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Horror Destination
HorrorLa piccola Anne si trasferisce, insieme alla sua famiglia, dalla nonna per trascorrere del tempo insieme a lei. Inizialmente sembra tutto rose e fiori fino a quando la nonna decide di svelare dei segreti che si riveleranno micidiali per tutte le per...