ANNE's POV
"Non me lo perdonerò mai" continuavo a ripetermi. Mi sentivo che in qualche modo la colpa era anche mia per averlo coinvolto in qualcosa più grande di noi.
"Jade ti farò pentire per quello che hai fatto, mi sbarazzerò di te, fosse l'ultima cosa che faccio in questa vita" urlavo per sfogarmi. Mi serviva sfogo perché le lacrime erano terminate oramai, troppe versate.
La mia voglia di vendetta era implacabile in quel momento, sentivo una forza soprannaturale in me che non si degnava a fermarsi.
I miei genitori portarono accuratamente mia nonna in camera da letto per farla stendere, gli misero un panno bagnato in fronte e gli stettero vicino per qualche istante.
Non so dove presi il coraggio, ma andai dai miei genitori che in quel momento aveva l'umore sotto ai piedi. "Dobbiamo fargli un funerale" dissi e loro annuirono semplicemente senza dire una sola parola.
Accertatoci che mia nonna stesse bene, uscimmo fuori con una pala e ci avvicinammo al corpo privo di vita.
Nessuno riusciva a prendere il corpo e la testa, faceva senso vederlo così. Ci lanciammo uno sguardo, poi feci io la prima mossa: agguantai il suo corpo e subito dai miei occhi uscirono lacrime salate che mi rigavano il volto.
Mio padre pareva quello che soffriva di più per la perdita del figlio, così mia madre si fece coraggio e prese la testa, rimase impassibile. Come quando qualcuno spegne i sentimenti e non prova nulla, ecco mio madre sembrava così in quel momento.
Era macabro, riuscivo ad intravedere ancora la smorfia di paura sul suo viso e il terrore nei suoi occhi che chiudemmo prima di sotterrarlo.
Lui non era mai triste, riusciva ad emanarti gioia e felicità anche con un suo semplice sorriso. La mia vita era finita lì, avevo un unico obbiettivo oramai.
Mio padre iniziò a scavare una buca non tanto grande, anche perché il corpo di Tommy era di piccole dimensioni, e poggiammo il cadavere.
Il pomeriggio passò velocemente, eravamo vivi ma sembravamo cadaveri viventi oramai. Tommy ci aveva lasciati un vuoto che era incolmabile.
La notte invece sembrava non passare mai, rimasi tutto il tempo a rimpiangerlo e quella forza soprannaturale che era in me non aveva trovato pace. Giurai che lo avrei vendicato, a tutti i costi.
Improvvisamente la lacrime cessarono, con la mano destra tamponai il mio viso bagnato. Istintivamente presi l'accetta che rimettemmo nel ripostiglio (la stessa con cui Jade aveva colpito mio fratello) e salii in soffitta.
Mi trovai di fronte alla porta della sua camera. Di fronte alla porta della persona che aveva ucciso mio fratello.
Con un colpo secco la frantumai in mille pezzettini, facendo svegliare i miei genitori e la nonna che diedero un urlo di spavento che riuscii ad udire sino alla soffitta.
Entrai nella camera come un serial killer e iniziai a distruggere tutto ciò che mi trovavo davanti. Non sapevo di avere tutte quella forza fisica in me, ma probabilmente stava agendo la sete di vendetta, non io.
Iniziai a distruggere la sua scrivania, il suo letto, rovinai le pareti e tutto ciò che c'era in quella stanza.
Quando vidi che i miei parenti mi stavano guardando mi fermai di colpo. Avevo il fiatone per la troppa agitazione e per il troppo movimento.
Una volta fermatami, mi venne in mente che Jade aveva tante cose riguardanti i fantasmi. La libreria anche doveva essere distrutta, così mi avvicinai a questa e presi il primo libro di fantasmi che mi capitò tra le mani.
Non sapevo come uccidere un fantasma e così mi affidai ad uno dei libri.
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Horror Destination
TerrorLa piccola Anne si trasferisce, insieme alla sua famiglia, dalla nonna per trascorrere del tempo insieme a lei. Inizialmente sembra tutto rose e fiori fino a quando la nonna decide di svelare dei segreti che si riveleranno micidiali per tutte le per...