ANNE's POV
Non potevo credere a quella scena raccapricciante che si presentò dinanzi ai miei occhi. Era mio padre. Mio padre era appeso al lampadario, senza vita.
Iniziai ad urlare e mi avvicinai a lui nel tentativo di scuoterlo, ma non c'era nulla da fare. Non respirava e non dava alcun segno di vita.
Dove trovavo la forza adesso? Era l'unica ancora di salvezza per me. Tommy, papà e la nonna erano morti e mia mamma impossessata da quella maniaca di Jade.
Giurai ancora una volta vendetta, la rabbia era incontrollabile e avrei voluto spaccare tutto. Mi appellai a non so a quale divinità per trovare un po' di calma e chiamare qualcuno che mi soccorresse, ma i fili erano stati tagliati e così schiantai il telefono per terra facendolo in mille pezzi.
Era tutto bloccato: porte, finestre, uscite secondarie. Volevo andarmene per sempre da quella maledetta casa ma non c'era alcuna chance di poterlo fare.
Riuscivo a percepire il male in quella casa, un silenzio atroce. Mancava solo che riuscissi a sentire il mio sangue scorrere nelle vene. Oscurità e silenzio mi stavano facendo impazzire.
Fissavo mio padre, consapevole di non essere in grado di poter fare nulla. Non riuscivo nemmeno a liberarlo dalla corda per via del suo peso. Non avevo nemmeno le forze di urlare o piangere, avevo esaurito tutto. Ero esaurita, stanca.
Mentre ero rannicchiata, sentii qualcuno scendere le scale dietro di me. Era tutto scuro e non riuscivo a vedere nulla; ciò che invece si poteva benissimo percepire era il terrore che esternavano i miei occhi.
Ma oramai cosa mi rimaneva? Per cosa potevo o dovevo lottare? Per nulla. Allora decisi di affrontare per l'ultima volta quel fantasma, che aveva vinto nettamente.
Mi voltai d'un tratto. Aprii gli occhi. Un battito di ciglia. E poi un altro.
Era Jade in tutta la sua prepotenza. Viso d'angelo, capelli neri e occhi non avevano pupille; indossava una gonnellina che terminava appena sotto le ginocchia e infine delle scarpette da danza. Ma notai un dettaglio di non poca importanza: tra le mani aveva la bambola.
La bambola, ecco dov'era finita! La stessa bambola che aveva coadiuvato il fantasma a sterminare la mia famiglia.
Alzò ancor di più sguardo per fissarmi meglio. Uno sguardo tremendo, incuteva timore e paura. Era devastante, com il suo sorriso perfido.
Feci il movimento per indietreggiare, e urtai qualcosa. Ma dietro di me non c'era nulla fino a dieci secondi fa. Mi voltai istintivamente.
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Horror Destination
HorrorLa piccola Anne si trasferisce, insieme alla sua famiglia, dalla nonna per trascorrere del tempo insieme a lei. Inizialmente sembra tutto rose e fiori fino a quando la nonna decide di svelare dei segreti che si riveleranno micidiali per tutte le per...