Quando l'oscurità della notte prevalse sulla luce del giorno, alcuni Angeli iniziarono ad uscire dalle loro case e si avviarono verso le gradinate del Tempio. La pioggia si era fatta battente e gelida.
Kasday, avvolto in un lungo mantello, copriva la testa con un cappuccio e avanzava a capo chino. Si era avvolto bene nelle stoffe per evitare di bagnare le ali. Se lo avessero scoperto, doveva avere le piume leggere e pronte al volo. In caso contrario, cioè nel caso in cui fossero state umide e pesanti, non avrebbe potuto sollevarsi da terra tanto facilmente.
Iniziò a salire i 225 scalini che portavano all'ingresso del luogo sacro. Tradizione voleva che si dovessero fare tutti a piedi, mai volando, per potersi purificare e fare ammenda dei peccati.
Vide che dalla finestra del piano inferiore usciva una luce intensissima. Evidentemente Luciherus era già lì. Dalla cupola, la sede dei libri proibiti, non si vedeva nulla. Nessuna luce, nessuna ombra. La biblioteca molto probabilmente era deserta. Erano, infatti, tutti al piano di sotto.
Aprì il portone con cautela e non con poco sforzo. Sentì delle grida: urla di rabbia. Si stavano insultando. O meglio, gli anziani ed i capi insultavano il portatore di luce che sapeva benissimo rispondere a tono, con tutte le sue S sibilanti.
"Ci sarà sempre qualcuno al di sopra di te!" urlò qualcuno.
Dove aveva già sentito questa frase? Si arrestò Kasday, per un attimo, sulla ripida scalinata che portava all'ingresso della biblioteca. Ispirò a fondo, strinse i pugni e si diede coraggio. Ripartì convinto. Se mi scoprono...mi uccidono! Togliendosi quel pensiero dalla testa, entrò nella cupola.
Girò la chiave e spinse la porticina scura. La stanza blu lo spaventò e non poco. Immensa, lo fece sentire piccolo, insignificante e, soprattutto, debole. Migliaia di libri lo circondavano, distribuiti in ordine alfabetico sugli scaffali azzurro cielo. Quale scegliere?
Devo cercare il significato dei disegni dei miei sogni si disse se Luciherus mi ha dato un'informazione corretta, devo riuscire a trovare un libro sugli Dèi. Uno di questi volumi deve contenere i loro simboli!
Iniziò a cercare tra gli scaffali. Vide, in cima al terzo scomparto, un libro grosso e logoro. A caratteri d'oro portava scritto sul dorso la scritta "La Città degli Dèi". Con un colpo d'ali, salì a prenderlo. A causa del peso notevole del volume, rischiò di cadere a terra. Preso alla sprovvista, perché non si aspettava un tomo così massiccio, spalancò tutte e sei le ali e riuscì a non precipitare.
Appoggiò il librone sul pavimento, lasciando che le sue piume stessero ben aperte. Soffiò sulla copertina sollevando un bel po' di polvere e si mise a tossire. Uno starnuto fece volare un paio di sue penne per la stanza. Devo ricordarmi di raccoglierle, prima di uscire si disse.
Continuò ad esaminare il libro. Sembrava molto vecchio. Con un klack aprì i due ganci che lo tenevano chiuso. Stando seduto in terra prese coraggio ed aprì il volume. Una luce abbagliante ne uscì e si trattenne dal gridare, nonostante lo spavento, consapevole che avrebbero potuto sentirlo.
L'abbagliante raggio che lo investì colpì in pieno le sue pupille che si serrarono, diventando sottili come due fili d'erba.
Intanto, al piano di sotto, si erano radunati molti angeli, incuriositi dalle grida. Nei luoghi attorno al Tempio vigeva, normalmente, il silenzio e l'insolita confusione aveva attirato un bel gruppetto di curiosi. Luciherus stava in centro all'immenso salone. Brillava più forte di tutte le candele presenti nel luogo di culto. Guardò la statua che gli stava di fronte. Rappresentava una figura danzante, con molte braccia. Su ogni mano fluttuava un simbolo luminoso e ogni segno rappresentava un Dio.
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LA CITTA' DEGLI DEI
FantasyKasday, figlio del dio del Kaos, nasce come divinità dell'equilibrio in mezzo ad una guerra fra la sua famiglia e gli alleati della Dea del Destino. Riuscirà, fra rinascite, angeli, demoni e mutamenti, a svolgere il suo ruolo e trovare il suo posto...