"Tu sei caduto in questo Pianeta a causa mia" sospirò Kasday, guardando Vereheveil "Sei in questo Mondo senza colpa, solo per seguire e cercare me! Mi dispiace tanto...".
L'angelo dalle ali nere lo guardò con affetto: "Non mi pesa essere qui. Ho passato dei brutti periodi, ma ora sono felice" gli rispose. E continuò: "E se non fossi giunto in questo mondo, non avrei trovato mia figlia, Flèavia".
"Non mi hai raccontato come l'hai incontrata..." sussurrò Kasday.
Vereheveil sorrise: "Era una notte d'inverno. Fuori c'era la guerra, come capita spesso in questo Pianeta. Lei è entrata, rompendo una vetrata della biblioteca. Cercava di sfuggire alla cattura".
"Alla cattura?".
"Sì, lei è una cosiddetta figlia mista. È bionda, come la maggior parte degli angeli, ma si vede che è un demone. Forse aveva per genitori dei caduti, che avevano ancora nel sangue del DNA angelico che si è manifestato nella bambina. Non lo sapremo mai. I suoi parenti sono morti. Io ho avuto il permesso di tenerla con me".
"Era troppo tenera per essere torturata e uccisa da un branco di zotici. E poi..." si intromise il Principe nella conversazione "...ha uno sguardo con qualcosa di molto malvagio. Mi è sempre piaciuta".
Kasday rise. "Sono felice che, in fondo, tutto sia andato per il meglio" ammise. Poi guardò Luciherus: "Non ti senti preso in giro da tutte le parole e le storie false che ti ha detto il Kaos?".
Il demone scosse la testa: "Non mi cambia molto. So solo che la mia luce non è dovuta alla maledizione...e so anche che non vedo l'ora di riavere di fronte certi individui...odiosi!".
Kasday rimase in silenzio per un attimo. "Eleniel e Samhian?" domandò, dopo aver assimilato le molte informazioni.
"Non so dirti molto al riguardo..." iniziò a rispondergli il Principe. "...a noi scacciati non è permesso mettersi in contatto con le creature del Pianeta angelico, il nostro Pianeta d'origine. Ci giungono notizie frammentarie e non confermabili. A volte è il Kaos a riferirmi certe cose, quando è di buon umore, oppure qualcuno del mio Mondo che passa per di là. L'ultima cosa che ci è giunta all'orecchio è che Eleniel è una sorta di insegnante di canto mentre Samhian è diventato un angelo Messaggero. Non saprei dirti altro. Anche se sono passati tanti anni, su quel pianeta non succede mai niente di particolare, quindi immagino che stiano tutti bene".
"Quanto vorrei parlare con loro..." sospirò Kasday.
"Anch'io..." ammise Vereheveil "...ma a noi non è concesso. Chi lascia quel Pianeta non può rientrarci. E l'unico modo per parlare con loro e andare nel Mondo degli Angeli".
"A meno che non lo voglia il Kaos" interruppe Luciherus, quasi con rabbia "Ad ogni modo, tornando a noi, io ti ho convocato qui per un motivo, Kasday. I due gruppi di Dei, gli Hainuet e i Denian, che spero tu ricordi, sono in guerra. Hai memoria del Pianeta che io e quelli della mia classe abbiamo aiutato a creare? Non hanno ancora deciso chi dei due capi deve comandarci sopra! E da un singolo Pianeta, è nata una guerra infinita tra le due schiere di Dèi rivali. Che vuoi farci... Ci sarà una grande battaglia molto presto, da quel che ho capito, che coinvolgerà tutti i Mondi e le loro popolazioni. Il Re sta chiamando a sé più soldati possibili tra i suoi vari possedimenti con l'obiettivo di distruggere il Destino. Inutile dirti che le loro due forze sì equivalgono...".
Kasday guardò il Demone Capo con aria perplessa.
"Ma..." iniziò a domandare "...non dovrebbe esserci l'Equilibrio tra di loro a mediare? Tra la Dea del Destino e il Dio del Kaos, non dovrebbe esserci lui?".
Vereheveil rispose tristemente: "Sei mai stato al Tempio di Gehenna? Il Tempio supremo del Mondo dei Demoni? Oppure ricordi com'è il Tempio del regno degli Angeli? In ognuno di questi edifici c'è una statua, con molte braccia e mani, danzante. Su ogni palmo, a coppa, fluttua il simbolo di una diversa divinità, avvolto dalle fiamme. La loro luminosità varia a seconda della potenza del Dio che rappresenta. La figura dalle molteplici braccia è l'Equilibrio. Suo è il compito di equiparare le diverse forze. Purtroppo il suo glifo, che sta sopra il capo della scultura, è sempre più pallido e debole. Il suo compito è quello di fare in modo che le diverse potenze si equivalgano, ma ormai non credo sia in grado di farlo. Dicono che stia morendo. Nei vari mondi quasi nessuno crede che qualcuno possa fermare la guerra tra il Kaos e il Destino".

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LA CITTA' DEGLI DEI
FantasyKasday, figlio del dio del Kaos, nasce come divinità dell'equilibrio in mezzo ad una guerra fra la sua famiglia e gli alleati della Dea del Destino. Riuscirà, fra rinascite, angeli, demoni e mutamenti, a svolgere il suo ruolo e trovare il suo posto...