"Scusate l'interruzione".
Una voce profonda e una luce, che illuminava tutta la stanza.
Il Principe! Il giovane demone scattò in piedi, tentando di ricomporsi, chinò il capo e sussurrò: "Perdonatemi, mio Principe!".
Si sentì un idiota. Teneva la testa bassa e i pugni chiusi. Forse dovrei inginocchiarmi..forse dovrei invocare pietà..forse dovrei..Il silenzio che era sceso nella stanza lo inquietava, ma non aveva il coraggio di alzare gli occhi per vedere cosa stesse accadendo. Aveva paura di incrociare lo sguardo del Principe. Adesso mi uccide!
"Smettila di tremare, cognato".
La voce del padrone di casa era straordinariamente calma e tranquilla, quasi divertita.
"Vi lascerò continuare più tardi, se avete questo desiderio. Ma ora ho altro di più importante di cui parlarti, Kasday".
Kasday? Chi è Kasday?
Il giovane prese coraggio, alzò gli occhi e guardò il suo capo. Notò che sul collo e sul petto, scoperto, presentava profondi graffi lasciati da Lilith. Gli stessi graffi che ora anche il giovane aveva. La mia compagna mi ucciderà...ma non è questo, ora, il mio problema. Cosa vorrà il Principe da me?
"Mia Lilith..." lo sentì dire "...ti ho comprato quel serpente, è vero, e mi fa piacere che ti piaccia. Ma non te l'ho regalato affinché tu ti ci possa vestire. Hai tanti begl'abiti...".
Continuava a sembrare calmo e tranquillo. Si era andato a sedere sul suo trono, con un grosso gatto nero appallottolato in grembo ed il cagnolino che gli faceva le feste ai piedi. Portava un mantello scuro, con un alto colletto fissato alla gola, e dei pantaloni neri e larghi con una cintura molto ampia, d'argento. La camicia, anche quella nera, era sbottonata ed aperta.
"Fa caldo" esclamò il Principe, "Oggi siamo in estate. Altrimenti sarei più elegante per te. Spero che tu mi possa perdonare".
Il Demone Capo sorseggiava qualcosa di non identificabile e si accese una sigaretta. L'ospite gracilino non poté fare a meno di notare quanto fosse grosso il padrone di casa. Le spalle, le braccia, le ali...quanti muscoli aveva quel demone luminescente!
"I tuoi occhi..." ricominciò a parlare il Principe "...sono come in passato. Azzurri! Ma tu ora non puoi ricordare. Ti aiuterò io, assieme a Vereheveil".
Vereheveil? Quel nome...cosa mi ricorda?
"Vieni con me" gli ordinò il suo capo.
L'imponente demone si alzò dal trono e si avvicinò al suo ospite, iniziando a spiegargli il motivo della convocazione.
"Devi sapere, mio cortese invitato, che tra poco ci sarà una guerra. E non una guerra qualsiasi!".
Il Principe aprì la grossa porta d'ingresso del salone con una mano sola. Senza sforzo.
Asmodai ha fatto tanta fatica ad aprirla...mentre lui invece...spero di non averlo mai come avversario! Si preoccupò il giovane demone.
Il Demone Capo illuminò tutto il corridoio, prima buio e tetro, con la sua luminescenza rossa. Accompagnò il suo ospite fino ad un'altra porta, massiccia, di color verde e oro.
"Ci sarà una guerra, Voi dite? E contro chi?" chiese il giovane, mentre il Principe cercava la chiave giusta tra tutte quelle che aveva in mano.
"Non una guerra tra noi Demoni ed altri mondi, come ci è solito fare..." rispose il grosso demonio, aprendo il portone con una chiave d'argento,"...ma bensì un affare molto più grosso. Una guerra tra Dèi!".
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LA CITTA' DEGLI DEI
FantasiaKasday, figlio del dio del Kaos, nasce come divinità dell'equilibrio in mezzo ad una guerra fra la sua famiglia e gli alleati della Dea del Destino. Riuscirà, fra rinascite, angeli, demoni e mutamenti, a svolgere il suo ruolo e trovare il suo posto...