ARABELLA
Si dice che la rabbia e la passione siano complementari, ma opposti.
Io sono però incapace di provare entrambi i sentimenti, o almeno così credevo.
È passata una sola notte con Sebastian e io già voglio scappare via. Il mio lessico è limitato, eppure in questo momento riuscirei a trovare così tanti aggettivi per descrivere quel buzzurro di un ragazzo.
Io poi non sono di meno, come una stupida ingenua ho pianto, solo per una sua frase scorbutica.
Nella mia vita ho ricevuto ogni tipo di violenza fisica, così profonda da essere capace di distruggere la mente di qualsiasi essere umano, eppure delle semplici parole riescono a farmi a pezzi.
Non faccio altro che mostrarmi debole agli occhi di Sebastian e nonostante ciò, lui non ha la minima pietà per me, piuttosto mi tratta ancora peggio se è possibile.
Come vorrei odiarlo...
Ma non va poi tutto così male, i miei occhi questa mattina si sono aperti con una punta di felicità; oggi tireremo con l'arco.
Mi alzo dal letto pronta a prepararmi ed essere fuori da qui in perfetto orario, ma proprio in questo esatto momento lo vedo uscire dal bagno già vestito e profumato.
«Sei in ritardo stamattina, dov'è finito il tuo controllo?» inizia a sbeffeggiarsi di me non appena incrocia il mio sguardo.
«Buongiorno anche a te», sbuffo superandolo.
Pochi istanti dopo il suono dell'allarme inizia a suonare, dandomi la prova che effettivamente sono in ritardo.
Da anni ormai il mio cervello si sveglia automaticamente ad un preciso orario, non ho mai avuto bisogno della sveglia.
Credo che sia colpa di Paul, riesco a sentire ancora la sua sveglia suonare persistente nelle mie orecchie. Io facevo sempre in modo di alzarmi prima, così potevo nascondere me e Cassie alla sua vista.
Quell'abitudine non è mai cambiata ed il mio cervello è sempre in stato di all'erta.
Questa mattina però, ha deciso di cambiare abitudine. Dovrei considerarla una cosa buona, ma no, non lo è affatto perché significa che inconsciamente mi fido del ragazzo con cui condivido temporaneamente l'alloggio e ciò non è possibile.
Eppure la mia mente non riesce a pensare ad altro.
Persino quando siamo già all'aperto in mezzo ad una marea di persone continuo a pensarci. Lo guardo e poi cerco dentro me. Cerco le emozioni che tanto mi spaventano e non trovo nulla.
Perché io con i sentimenti non so averci a che fare, non riesco a riconoscerli, sono completamente ignorante in materia.
«Bene ragazzi, prima di mettere un arco nelle vostre mani direi di iniziare con dei fondamentali». Yolanda sta spiegando i fondamentali del tiro con l'arco mentre la mia attenzione vaga ovunque tranne che su di lei.
So alla perfezione come funziona, come si usa... è la mia vita, lo è sempre stata.
«La cosa più importante è il posizionamento sulla linea di tiro, assicuratevi di stringere bene l'impugnatura».
Le sue parole arrivano alla mia mente come un sottofondo di tutti i miei pensieri, mentre le immagini della me bambina iniziano a vorticare in un oceano di ricordi.
Ero veramente piccola quando avevo iniziato, si può dire che ho imparato prima ancora di riuscire a camminare. È la mia passione, una delle poche cose che mi ha mantenuto in vita nel periodo peggiore della mia esistenza, nonostante fosse stato il mostro stesso ad insegnarmi.
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Stuck In The Stars
RomanceUn passato da cui fuggire, un presente da controllare e un futuro da cui nascondersi. Questo è l'obbiettivo di Arabella, così giovane ma così rotta. Le stelle marchiano il suo dolore, riflettendo il sangue delle sue ferite nel rosso dei suoi capelli...