ARABELLA
«Svegliati, ti prego...»
«Mi dispiace Arabella, è tutta colpa mia»
«Ribelle torna da me.»
Sento le pupille sbattere contro le palpebre mentre delle voci arrivano ovattate alle mie orecchie. È un sogno e io devo solo svegliarmi.
Un peso incombe nella mia testa impedendomi di muovermi, i miei occhi vanno quasi ad aprirsi ma qualcosa di più forte me lo impedisce facendomi cadere in un nuovo sogno travagliato.
D'improvviso gli occhi si spalancano incontrando il buio della mia camera. Quelle voci erano solo un incubo, però la sensazione di stordimento ancora non mi abbandona.
Poso lo sguardo sulla sveglia accorgendomi che è tarda mattina. Dormire così tanto mi ha dato la possibilità di saltare la colazione con Sebastian, che ormai abita la mia casa da poco più di una settimana.
Da quella sera in cui ho avuto uno dei miei tanti crolli non ho più cercato di avvicinarmi, persino a scuola l'ho evitato ma purtroppo non sono potuta fuggire da Aliza che quando ha scoperto che il nuovo ragazzo in realtà viveva sotto il mio stesso tetto, ha dato di matto. Voleva persino trasferirsi da me.
Non ho detto nemmeno a lei il modo in cui si è comportato con me, anzi come continua a comportarsi con me. Ogni volta che ne ha l'occasione sembra volermi mettere sotto una cattiva luce agli occhi di mia madre e la cosa peggiore è che a tratti c'è anche quasi riuscito.
A scuola è forse anche peggio. Non frequentiamo le stesse lezioni, lui è più grande di un anno, però nei corridoi ogni tanto lo becco a fissarmi. Il suo sguardo è perso, furioso e soprattutto spaventoso.
Brett è diventato ancora più geloso, ora mi accompagna fin dentro scuola e viene qui ogni volta che ne ha l'occasione.
Persa tra i miei pensieri mi sono anche già fatta una doccia per iniziare la giornata al meglio. Ho cambiato le mie abitudini per Sebastian, ho perso parte del controllo. Ora devo riprendermelo o rischio veramente di impazzire.
Di un umore migliore rispetto ai giorni precedenti esco dal corridoio imbattendomi nella porta socchiusa del ragazzo che invade i miei pensieri.
Un piccolo spiraglio lascia libera vista a metà del suo letto dove giace la sua figura. Dovrei fregarmene, scendere giù e continuare la mia giornata. Ma non ci riesco, il mio sguardo rimane bloccato su quella figura emblematica che fissa il soffitto.
Sembra perso in un mondo tutto suo, fatto di oscurità e dolore.
È questo che mi attira?
Perché non riesco a spiegarmelo. Da quando è arrivato qui ha fatto nascere nuovamente in me l'odio, l'ho dedicato tutto a lui, eppure allo stesso tempo scatena la mia curiosità. Non riesco a mandarlo via.
«Piccola.» una voce mi fa sobbalzare attirando lo sguardo sulle scale che portano al piano inferiore. Brett è qui. Di nuovo.
«Ciao.» provo a sorridergli senza far ricascare il mio sguardo in quella camera, anche perché ora il suo lo sento bruciarmi addosso.
«Andiamo in camera tua?» esito, non mi sento a mio agio con lui nella mia stanza, ma non posso nemmeno negarmi, perciò non mi resta che acconsentire.
Mi segue dentro chiudendosi la porta alle spalle. Inizia a guardarsi intorno per poi accomodarsi sul mio letto.
Devo ricordarmi di cambiare le lenzuola dopo.
«Mi sei mancata.» mi lancia uno sguardo ammaliatore che mi fa solo accapponare la pelle.
Per il ribrezzo, non per altro.
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Stuck In The Stars
RomanceUn passato da cui fuggire, un presente da controllare e un futuro da cui nascondersi. Questo è l'obbiettivo di Arabella, così giovane ma così rotta. Le stelle marchiano il suo dolore, riflettendo il sangue delle sue ferite nel rosso dei suoi capelli...