15. What do you want from me

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ARABELLA

Siamo ragazzi, ognuno di noi decide di vivere la propria gioventù in maniera diversa, ma la maggior parte ha un solo obiettivo: godersela.

Questa è l'ultima sera, il seguente giorno partiremo e tutto questo andrà ad aggiungersi alla schiera di ricordi, tra i brutti e belli, per alcuni tra gli indimenticabili.

Per me... ancora non ho deciso.

Come ultimo giorno non abbiamo in realtà fatto molto, sempre qualche gioco di squadra organizzato da Yolanda e Marcus, un giro per i boschi fino al lago e per concludere, all'imbrunire del giorno ci sarà un falò.

Molti sperano che passi in fretta, perché una volta calato del tutto il sole c'è una festa ad aspettarci, la festa di cui ci era stato parlato il nostro primo giorno qui.

Tutti sono euforici e tra questi anche Yolanda e Marcus. Non sono il tipo di accompagnatori classici, sono diversi, ma diversi in senso buono.

In gruppo ci sediamo intorno al fuoco, alcuni su delle panche, mentre altri per terra, così da poterci stare tutti.

«Ora che siamo tutti qui vorrei spendere due parole per voi», il vociare che si stava già innalzando si spegne immediatamente per dare la giusta attenzione a Yolanda. «Questa è la nostra ultima sera qui, so che aspettate tutti di andare a prepararvi per il ballo, ma questa è un'attività chiave che non si può saltare. Era programmata a ieri sera, ma non eravamo tutti presenti».

Lo sguardo di tutti si catapulta su di me, è colpa mia. «Siete stato un gruppo fantastico, disciplinato, ma pur sempre selvaggio e divertente. Il gruppo perfetto. Siete andati subito tutti d'accordo, almeno la maggior parte delle volte». Questa volta gli sguardi di tutti vacillano tra me e Sebastian.

Possibile che siamo stati solo noi ad attirare l'attenzione?

«Ora vi daremo dei piccoli bigliettini, vogliamo che scriviate il vostro momento preferito e poi un desiderio del futuro», Marcus inizia a distribuirne uno per uno mentre Yolanda continua a parlare. «Una volta che tutti avrete finito li lanceremo nel fuoco, è lì che rimarranno per sempre i vostri ricordi, mentre i vostri desideri rinascono per realizzarsi».

Una volta che abbiamo carta e penna per scrivere, tutti si precipitano sul foglio, tranne io. Io mi guardo intorno, osservo i miei compagni. Alcuni coprono completamente il pezzo di carta per non lasciare che nessuno sbirci, alcuni si confidano tra di loro e chiedono opinioni, mentre altri sono bloccati alla ricerca della frase giusta.

Abbasso lo sguardo e a mio dispiacere, tra i bei momenti ce n'è uno che secondo me merita veramente quel posto.

Il bagno al lago di notte

Dopo averlo scritto, il mio sguardo cade su Sebastian e rimango sorpresa nell'accorgermi che anche il suo era su di me. Subito lo distoglie e così faccio io pensando ad un desiderio.

Non è la prima volta che ne esprimo uno, ogni volta che soffio le candeline accade ed è sempre lo stesso.

"Desidero che la mia vita si interrompa", accompagnato da "Desidero che il mostro non mi abbia mai spezzato"

Oggi però non è questo il mio primo pensiero, va a riconciliarsi ad una visione del futuro, ad un esempio di speranza.

Desidero imparare a vivere e amare

Scrivo quelle parole e poco dopo tutti siamo pronti.

Yolanda ci da il via e insieme vengono lanciati diversi bigliettini nel fuoco, ma io rimango bloccata, non riesco a darlo via, perciò lo nascondo nella tasca dei miei jeans.

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