capitolo 20

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Siamo sul divano perché stiamo conoscendo i nuovi arrivati,devo dire che sono stra simpatici,non riesco bene a capire Claudia,non è di molte parole però è molto simpatica.

«Zoe tu da quanto tempo balli?»
Mi domanda paky.

«Ehm.. saranno circa 14 anni»
Rispondo.
«Tu?»
Ricambio la domanda.

«Più o meno 11/12 anni»
Risponde.

«Ci sta»
Rispondo non sapendo che dire.
Mi giro cercando mattia e lo vedo al bancone che chiacchiera devo dire molto animamente con Benedetta,mi sta dando parecchio fastidio.

«Vado a bere qualcosa,vuoi un succo, dell'acqua,un thè?»
Domando.

«Vengo con te»
Risponde ed annuisco alzandomi seguita dal ballerino.

Passo vicino a mattia ma non mi considera minimamente, è troppo impegnato a ridere con la sua amichetta.

«Scegli tu»
Dico aprendo il frigo.

«Tu cosa prendi?»

«Un succo all'ace»

«Anche io grazie»
Risponde e prendo due bicchieri riempiendoli con il succo sotto lo sguardo omicida di mattia,chi lo capisce è bravo.
Gli passo il suo bicchiere sorseggiando un po' di succo.

«Balli davvero bene comunque»
Confessa posando il bicchiere sulla cucina.

«Grazie,anche tu comunque»
Rispondo.

«Matti vieni un po' in camera?»
Mi avvicino a lui cercando un contatto ma non mi guarda neanche.

«Ora non posso»
Risponde senza una minima considerazione.
Davvero sta facendo tutto questo perché parlo con un ragazzo?!

«Non mi interessa»
Gli prendo la mano cercando di tirarlo in camera ma mi molla la mano rimanendo immobile.

«Mattia stai davvero facendo tutto questo?!»
Rispondo sentendo gli occhi bruciare,non voglio piangere quindi faccio un respiro profondo cercando di riprendere la situazione.

«Tutto questo cosa?»
Mi domanda freddo.

«Non mi guardi nemmeno in faccia»
Rispondo e sbuffa.

«Vieni un attimo in camera e parliamone»

«Non c'è nulla di cui parlare»

«beh io ho qualcosa da dire»
Sbuffa e mi segue in camera sua.

«Dimmi qual'è il problema,se c'è qualcosa che ti turba.. perché se non me lo dici non posso aiutarti»
Dico mentre lui abbassa lo sguardo.

«mi.. mi dà fastidio che ti debba stare così... appiccicato»
Riconosco che sta per piangere per via delle pause e il tono di voce basso.

«Mattia ma stavamo solo parlando!»
Rispondo alzando un po' la voce,non perché mi sta dicendo questo,ma perché si sta comportando così per questo.
Non mi risponde ma si va a sedere sul letto appoggiando la schiena al muro,questo mi permette di vedere il suo viso e i suoi occhi illuminati dalla luce,vedo che sono rossi e lucidi.

«mattia se fai così invece di parlare si peggiora la situazione»
Rispondo sempre a tono,mi dispiace vederlo così sapendo che è parecchio sensibile ma deve crescere,non può rimanere bambino per sempre e non posso tirargli fuori le cose,deve dirmele.

«Mattia voglio che mi parli,non voglio che stai così perché mi fa ancora più male.. ma se tu non mi dici le cose.. come pensi di risolverle?»
Dico calmando il mio tono di voce sperando di "spaventarlo" meno.

«Mi da fastidio che ti guardi così,che ti stia appiccicato e che tu ti comporti così nei suoi confronti»
Dice tutto d'un fiato mentre le lacrime gli rigano le guance.

𝐈𝐋 𝐌𝐈𝐎 𝐏𝐎𝐒𝐓𝐎 𝐒𝐈𝐂𝐔𝐑𝐎 // 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗮 𝘇𝗲𝗻𝘇𝗼𝗹𝗮 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora