"Hey, posso entrare?" Kelly fa capolinea dalla porta della mia camera , io sono beatamente appoggiata sul mio letto sotto il piumone.
Annuisco, controllando sul mio display un messaggio. "Ancora non ti ha scritta?" Si poggia sul materasso, portandosi una mano su quel pancione che cresce sempre di più ogni giorno che passa. La nuova luna sta arrivando e sono sempre più convinta che partorirà quel giorno. Lei pensa e spera sia più in là. Ma io sono convinta del mio pensiero.Scuoto la testa sospirando. "Tutte quelle cose dolci che mi aveva detto allora era solo un gioco?" Inizio a viaggiare con i pensieri, quelli più tetri e tristi che un cervello possa fare. Lei scuote la testa, poggiandomi una mano sul braccio, come conforto.
"Certo che è stronzo. Ma non credo che le cose dette siano state finzione. Vedevo come ti guardava, ma almeno un messaggio può mandarlo. A meno che non si senta troppo in colpa per averti lasciato qui" sospira distogliendo lo sguardo. Corruccio la fronte guardandola.
"Che succede?" Chiedo portandomi a sedere, passandosi una mano nei capelli.
"È che sono triste. Sapere che vai via mi rende molto triste, sei la mia unica amica qui che mi da un sostegno e non voglio vederti andare via" sospira facendo il labbruccio. Istintivamente mi parte un abbraccio. In questa settimana che Mason è andato via abbiamo legato tanto, mi è stata ogni giorno vicina e non mi fa sentire sola. Ha paura che sentendomi sola io possa tornare alla vita che conducevo prima.
Ma questa cosa non sarà più possibile. Ho troppa paura di tornare sola per ritrovarmici. Voglio essere circondata da gente e pensare che Mason aveva ragione su tutto mi rende ancora più triste il fatto che non sia qui, con me.
"Dai vieni con me"
"Dove?" Controllo un'ultima volta il display.
"Ho voglia di cioccolato, ci andiamo a fare un giro in città" scrolla le spalle, sorridendo. "Almeno ti distrai e ti mangi un bel gelato anche tu"
Spalanco gli occhi. "In città? Non ci sono mai stata" ammetto con un piccolo sorriso. L'idea di un bel gelato non è male.
"Eddai allora vestiti così andiamo" sorride battendo le mani. "Evviva soddisferò la mia voglia di gelato"
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Una volta finito di prepararmi scendo al piano di sotto, dove Kelly mi sta aspettando con Noah. Incrocio le braccia al petto fingendomi offesa. "Pensavo saremmo state solamente noi" gonfio una guancia.
Kelly ridacchia. "Come ci arriviamo, a piedi? Io in questo stato non posso guidare"
"E poi io sono qui per accertarmi che non vi succeda niente, soprattutto perché in questo pancione c'è mio figlio" si giustifica Noah sorridendo. Prende la sua donna e le stampa un bacio sulle labbra, facendomi sorridere. Sono così belli insieme, perfetti. Fatti l'uno per l'altra.
Non appena ci mettiamo in macchina al mio fianco ritrovo Luke, un ragazzo biondo occhi verdi con cui ho scambiato due chiacchiere l'altro giorno insieme a Mason.
"Spero non ti dispiaccia se ci sono anche io" sorride timidamente passandosi una mano sulla nuca. Scuoto semplicemente la testa senza dire niente.
Mi palpo le tasche rendendomi conto solo ora di aver lasciato il telefono a casa. Ormai inutile far rigirare Noah, siamo quasi arrivati.
Guardò fuori dal finestrino fin quando non arriviamo di fronte la gelateria. Un mucchio di persone stanno passeggiando sui marciapiedi, c'è chi si tiene per mano, chi si sbaciucchia e chi semplicemente chiacchiera, con un amica o amico.Mason
Sono passati alcuni giorni da quando non sento Alis. Mi manca, mi manca toccare quella pelle perfetta, mi manca poterla baciare e mi manca lei. Quella voce così perfetta.
Non ho avuto un attimo di tregua in questi giorni, ho aiutato Clarissa e suo figlio Tay a sistemarsi per bene nella nuova casa. Mi sono concentrato sull'addestramento dei ragazzi nel campo. Non mi sono fermato nemmeno un secondo e quando spero di poter rilassarmi sul letto ecco che arriva Lia con qualche sua assurda richiesta e mi distrae ancor di più.
"Hey amico che ne dici se andiamo a prenderci qualcosa da bere? Gli altri anche vengono con noi" mi avvisa Ted, entrando in camera mia.
Annuisco. "Perché no?" Mi aggiusto di fronte allo specchio ed esco di casa insieme a lui. Raggiungiamo gli altri in men che non si dica.
Non appena mi siedo al bar prendo il telefono dalla tasca e decido di inviare un messaggio ad Alis ora che Lia non è tra i piedi.- Hey... come stai?
Attendo qualche minuto ma di ricevere una risposta non se ne parla. Chissà se è arrabbiata con me perché non mi sono fatto sentire in questi giorni, non vorrei si facesse un'idea sbagliata. Sono stato davvero impegnato in questi giorni o due secondi anche per chiamarla l'avrei sfruttato.
"Cosa prendi da bere?"
"Una birra"
"Ok, birra per tutti allora" commenta Ted alla cameriera, che annuisce e va via.
Penso e ripenso ad Alis. Fin quando non apro le storie Instagram. Dal profilo di Kelly c'è una nuova foto. La apro cercando di rimanere lucido.
C'è lei, c'è Alis. Con un ragazzo che tiene il suo fetido braccio attorno alle sue spalle. Chiudo un secondo gli occhi cercando di inspirare lentamente. Ogni cellula del mio corpo mi sta dicendo di andare da lei, di fare un putiferio che non finisce piu. Ma la parte razionale mi fa ragionare. Magari sono solo amici, magari lei non voleva nemmeno che lui la toccasse, ma allora perché c'è quella foto? Perché l'ha fatta scattare comunque?Se lei ha passato l'intera vita da sola ora non può dirmi che oltre ad accettare le lusinghe da me le accetta anche da altre persone. Sono furioso. Mi alzo di scatto proprio quando la cameriera arriva con le birre, ne prendo malamente una e la sgolo in un secondo, ripoggiandogliela sul vassoio. Mi guarda scioccata ma non ci do peso. Saluto velocemente i ragazzi ed esco dal bar. Non appena sono più distante dagli occhi degli umani mi trasformo ed inizio a correre verso la mia casa, prendendo respiri profondi per non pensare a quel cazzo di braccio che la stringeva. Ci dovrei essere io li. Non quella testa di cazzo bionda.
"Hey, che succede?" Lia mi corre incontro, notando il mio stato furioso. La ignoro. Non ho tempo per parlare anche con lei. Vado diretto nell'ufficio dell'alfa, trovando esattamente al suo posto. Un po' di sollievo mi entra in testa.
"Dobbiamo parlare" mormoro.
Alza lo sguardo, puntando i suoi grandi occhi rossi nei miei. "Dimmi tutto, ma prima cosa bisogna bussare, non è che ho sempre tempo per te eh" sbuffa. A volte dimentico che non è poi così tanto vecchio questo alfa, è lo zio di Lia, è molto più giovane di quanto si pensi.
Annuisco, "Si, perdonami" prendo un bel respiro profondo. "Vorrei far entrare una ragazza nel nostro branco" sentenzio. Dovevo parlarci prima, è vero, ma non ho avuto il tempo necessario per farlo.
"E questa ragazza sarebbe..?" Poi guarda alle mie spalle. Intuisco già che Lia si trova proprio dietro di me, ma faccio finta di niente. So che ne sarà contraria.
"Si chiama Alis, ci siamo appartenuti dal primo giorno che ci siamo visti, la vorrei con me, se è possibile" prego con tutto me stesso che L'alfa accetti, senza il suo permesso non posso far nulla. Giuro su dio che se non accetta sono il primo a scapparmene da lei.
"Uhm, va bene" accenna un sorriso. Rimango un secondo pietrificato da quelle parole, pensavo che un po' di storia la facesse. Invece eccoci qui. Annuisco solamente per non dare troppo a vedere quanto sono contento.
"Allora mi metto subito in viaggio" sorrido.
Prendo subito il telefono, inviando un messaggio proprio ad Alis avvertendole che sto per andare a prenderla.

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Il lupo solitario
WerewolfIN REVISIONE Un lupo solitario. Una ragazzina strappata dalle dolci braccia dei suoi genitori da subito. Il destino è stato crudele con lei e non l'ha risparmiata nemmeno quando crebbe, poiché la sua esistenza nel mondo aveva uno scopo ben preciso. ...