12. Dichiarazione

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Mason

Osservo il suo profilo, chiedendomi più volte come faccia ad essere così bella. La guardo e non posso non pensare a quanto io sia perso per lei. In sole due settimane ha riacceso qualcosa in me che neanche sapevo di aver spento. Non riesco a non pensare a lei, non riesco a smettere di immaginarmi le sue labbra sulle mie. Non riesco a non pensare a quanto le sue mani siamo così piccole e lisce e a quanto sarebbe bello se le passasse sul mio corpo.

"Che c'è?" Si accorge del mio sguardo fisso, mi guarda timidamente e riporta lo sguardo sul lago di fronte a noi. Mi avvicino a lei prendendole una mano. Intreccio le nostre dita.

"Io lo so che provi la stessa cosa"

"Provare cosa?"

"Sai benissimo di cosa parlo. Qui" indico il suo cuore "So che batte forte quando ti sono vicino, lo sento. So che proviamo le stesse cose" continuo guardandola dritto negli occhi, perdendomici dentro.

"Io..." fa una pausa "Non so davvero cosa dire. Sono sempre stata sola, non ho mai ricevuto l'affetto da nessuno. Ritrovarmi adesso con tutte queste attenzioni mi fanno sentire in subbuglio lo stomaco. Sono sempre stata etichettata come 'il lupo solitario' e credevo fino a qualche minuto fa di rimanerci per sempre. Sola fino alla morte." Deglutisce abbassando lo sguardo.

Prendo il suo mento sotto le mie dita, alzandoglielo. È così bello il suo sguardo per posarlo a terra. Mi avvicino di più al suo corpo. "C'è sempre qualcosa che cambia il corso della vita. Per esempio nella mia vita sei arrivata tu" sussurro scrutando fin troppo quelle labbra carnose. Vorrei solo fiondarmici sopra e assaporarla tutta.

"Uhm" tenta di dire qualcosa, il suo sguardo scende alle mie labbra e so che anche lei vorrebbe baciarmi. C'è qualcosa che me lo fa credere. Ma fa un passo indietro, imbarazzata. "Mi devi scusare, non so cosa dire o fare in queste situazioni. Non vorrei sbagliare tutto"

Affondo i miei occhi in quel mare cristallino, i suoi occhi sono così fottutamente celesti da mandarmi il cervello in tilt. Avvicino le mie labbra alle sue, notando i suoi occhi socchiudersi. "Non stai sbagliando niente" sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.

Ho paura della sua reazione, ma sento che anche lei desidera questo, in questo momento. Chiudo gli occhi per assaporare il dolce momento creatosi fra di noi, poggiando le labbra sulle sue nella maniera più delicata che possa esistere.
Il mio corpo si riempie di scariche elettriche che mandano in ebollizione tutto il mio corpo.
Ancora non riesco a crederci che sto baciando Alis. Sono al settimo cielo.

Una voce che si schiarisce ci fa allontanare, ci guardiamo intensamente negli occhi per un minuto, come se stessimo continuando a divorarci con lo sguardo. Il mio lupo è talmente eccitato che sono d'accordo con lui. Ma a malincuore mi giro, quando noto Lia rimango abbastanza pietrificato.
Se lei è qui di fronte vuol dire solo una cosa, che lei ci ha visti. E so anche i sentimenti che prova per me, questo vuol dire che avrà un paletto piantato dritto nel cuore e deve farle molto male.

"Ciao eh" borbotta lei guardandomi con lo sguardo triste, spento. I suoi occhi sono lucidi, riesco a notarlo. Sento anche come il battito del suo cuore è accelerato. Si volta e in due secondi scappa via.

Mi volto verso Alis, guardandolo mortificato. "Scusa, dammi un secondo"

"Sisi, vai" mi accenna un leggero sorriso per poi tornare dentro. Io scappo da Lia, la rincorro, le chiedo di fermarsi, ma sembra tutto vano, diventa un lupo e inizia a correre. Scappa sempre più lontano da me, ferita.

Prendo le sembianze del mio lupo e inizio a correre dietro di lei, riuscendo in poco tempo ad arrivare di fronte a lei, facendola indietreggiare. "Lia cazzo devi fermarti ho detto"

"Perché? Vuoi chiedermi di votarti per il bacio dato a quella sudicia?"

Un ringhio gutturale parte dalla mia gola, non solo perché non deve parlare così di Alis, ma perché deve ricordarsi che siamo sempre stati migliori amici. Porca troia le tenevo i capelli quando si ubriacava fino a star male che vomitava l'anima. Sono stata al suo fianco quando aveva la febbre e aveva bisogno di aiuto. Sono stata accanto a lei quando è morta sua nonna e il dolore era troppo forte da poterlo sopportare da sola.

"Non dire così di Alis. Io non capisco perché vuoi rovinare questa bellissima amicizia che abbiamo." Sospiro scuotendo la testa.

"Perché non ti piaccio? Perché non mi hai mai guardata con quegli occhi? Io lo vedo come guardi Alis. Perché con me no? Ti sono stata accanto sempre. Ogni volta. E tu invece? Scappi da un'altra?" La sua voce è piena di dolore, riesco a percepirlo. Mi avvicino a lei, tornando umano. Lei mi segue a ruota.

"Lia non è come credi. Io ti voglio troppo bene per rovinare questo bellissimo rapporto che abbiamo. Perché mandare tutto a puttane? Sei la mia migliore amica, possibile tu non possa capire ?" Sospiro amaramente. Mi dispiace vederla così, non mi fa bene al cuore sapere che a ridurla così sono stato proprio io. Ma non è una cosa che comando io. "Non sono io che comando il mio cuore, ho incontrato quella ragazza e mi ha fatto perdere la..." m'interrompe alzando una mano.

"Ti prego, non dire più niente. Mi serve solo tempo" abbassa lo sguardo, poi lo rialza incastrando i nostri occhi. "Posso almeno abbracciarti?"

Mi apro in un sorriso quando lei fa lo stesso, allargo le braccia. "Tutte le volte che vuoi" la stringo a me, lasciandole un bacio sulla testa e sentendo il suo respiro diventare più calmo.

In questo momento di pace ritorno alle labbra di Alis, ripenso a lei e a quelle labbra così morbide e succose. Avrei tanta voglia di riassaporarle di nuovo.

Quando io e Lia torniamo nelle nostre stanze prendo il cellulare, cercando un contatto con lei. Digito il suo nome su Instagram e finalmente riesco a trovarla. Le mando un messaggio

- Hey Alis, scusami se sono scappato via in quel modo. Mi dispiace. Vorrei vederti di nuovo e poterti baciare un'altra volta.

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