"Lia se devi dire qualcosa dilla." Borbotto aggressiva. Incrocio le braccia al petto.
Apre la bocca per parlare proprio nel momento in cui la canzone finisce. E vi giuro, che quando le mie orecchie hanno sentito quelle parole, volevo sprofondare all'istante. Morire sotto terra.
"L'unica cosa che posso dire è che il succo di Mason è davvero buono" si lecca le labbra.
Un gesto davvero schifoso, quasi da farmi venire il vomito. "Cosa intendi?" Si intromette Cecilia nella conversazione. Io sono senza parole, spero di non aver sentito male.
"Beh si, sai, prima nel bagno..." fa una pausa, mostrando la bocca a "O" e muovendo la mano in maniera molto ambigua.
Spalanco gli occhi, imperlandosi di lacrime nel momento in cui riesco a capire cosa significa quel gesto.
Mason ha davvero fatto questo?
Si è davvero fatto toccare da Lia solo perché mi sono tirata indietro nella sua camera da letto?Dove sono tutte quelle dimostrazioni d'amore dove diceva di aver scelto me, di volere me, che il suo cuore lo sapeva da quando ha incrociato il mio sguardo alla tana. Dove sono tutte quelle parole confortanti dove mi prometteva di farmi ritrovare la fiducia e l'amore che non ho mai ricevuto?
Dove cazzo sono adesso tutte quelle parole? Ve lo dico io. A fanculo.
Le mie mani iniziano a tremare. Cerco di prendere dei respiri profondi ma la stanza intorno a noi inizia a girare vorticosamente.
Chiudo gli occhi tendando di riprendere il controllo, la mia lupa è come se stesse graffiando la mia pelle per uscire, con l'intento di voler massacrare quella grandissima..."Ma sta grande puttana!" Cecilia interrompe i miei pensieri, esclamando proprio le esatte parole che stavo pensando. Gettandosi a capo fitto su di lei, ma Ted riesce a prenderla in tempo tirandola indietro.
"Non è la tua battaglia" riesco a sentire perché gli sono vicina. Lei cerca di dimenarsi ma lui non demorde.
Ha ragione, non è la sua battaglia. Perché è la mia.
Mi basta un gesto per scaraventarla al muro. La mia mano parte involontaria, tirandole un pugno proprio sullo zigomo che la sbatte al muro. Oh quanto sto godendo della mia forza da lupo in questo momento.
I miei occhi si trasformano, ardendo come palle di fuoco bollenti, mentre il mio lupo continua a voler uscire dal mio corpo. I miei occhi la guardano come se fosse una preda, desiderosa di ucciderla.
Non parlo. Sto zitta. Semplicemente mi chino con la faccia su di lei, vedendola coprirsi il punto colpito con sguardo terrorizzato.
Ah ora hai paura?L'afferro dai capelli, proprio dalla nuca, alzandola di forza dal pavimento. Continuo a scrutarle gli occhi. Ora non hai più quel sorrisino sulla faccia?
Un ringhio talmente forte quasi da farmi male mi esce dalla gola. "Non sai contro chi ti sei messa." Sbotto prima di riempirle la faccia di pugni.
Due mani mi afferrano i polsi. Tirandomi velocemente indietro. "Alis, penso che possa bastare così. Non vorrai ammazzarla" sussurra Jade alle mie spalle.
"È proprio questo che voglio fare. Lasciami andare!" Urlo a pieni polmoni continuando a guardare quella grande zoccola, che ora sta piangendo circondata dalle persone.
"Mi dispiace" singhiozza tenendo le mani sul viso, per coprirlo da quello schifo di sangue che le sta uscendo dallo zigomo rotto. Guarirà in fretta. Per sfortuna è un lupo. Due mani possenti la prendono dai fianchi e la portano via, la gente la guarda preoccupata, girandosi poi verso di me con sguardo sdegnato.
"Le volete anche voi, eh? Che cazzo vi guardate?!" Non è più la mia voce sottile a parlare. È quella del mio lupo. Già da quando prendevo a pugni quel viso di merda il mio lupo aveva preso la meglio. E da un lato ne sono contenta. Ha ricevuto tutto quello che non le ho mai dato fino a questo momento. Ha esagerato con me.
Ma più di tutti è Mason quello ad aver esagerato. Erano solo tutte cazzate. Non mi ha mai amata come tanto gridava al mondo intero. La prima cosa da fare è andarmene da questo fottuto posto.
Esco velocemente dalla stanza senza mai girarmi indietro. Raggiungo velocemente la stanza il tempo di prendere il telefono, lo metto in tasca e alla velocità della luce esco dalla casa. Decido di chiamare un taxi, sono troppo sconvolta per diventare un lupo, se lo facessi probabilmente andrei a cercare di nuovo quella zoccola e le staccherei la testa dal corpo.
"Alis ti prego aspetta!" Una voce alle mie spalle mi fa girare. Fortuna non è Mason. Avrei ucciso anche lui.
È Cecilia, mi sta venendo incontro correndo con le lacrime agli occhi. "Ti prego non andare via" singhiozza abbracciandomi.
Chiudo gli occhi e per un secondo riesco a ritrovare la stabilità che avevo prima di scoprire tutto. Prima di scoprire la verità.
"No Ceci, sono stata davvero bene in tua compagnia ma non posso restare, non c'è la faccio..." la mia voce si incrina.Ecco, lo sapevo. Ennesimo paletto nel cuore. Più parlo e più sento una lama trafiggermi il cuore. Sapevo che non dovevo fidarmi di nessuno, sapevo che dovevo rimanere nella mia solitudine. Sapevo che non dovevo accettare un cazzo di niente.
Mi fa così male il cuore a sapere che sono sempre stata presa in giro, non solo da sconosciuti, adesso anche da Mason.
"Ti prego almeno vediamo se la storia è vera" tira su con il naso, staccandosi un po da me.
Scuoto la testa. "No ceci combacia tutto. Quando è uscito dal bagno aveva una faccia molto sconvolta, non voleva essere toccato da me ne tanto meno mi guardava in faccia. È scappato come un coniglio. Mi rifiuto di volerlo incontrare. Vado via"
Ma questo taxi quanto ci mette?
Non attendo un minuto di più, prendo le sembianze del mio lupo e scappo lontano, volendo solo ritornare da Josh. Li almeno sto meglio. Circondata da Kelly. Sicuramente starò meglio.***************
wow. Che capitolo! Eh?
Come vi è sembrato?
Vi è piaciuto?Io posso solo dire che mi sono gasata tantissimo a scrivere questo capitolo, spero che lo stesso sentiate anche voi.
Detto questo, ci sentiamo come sempre domani con un nuovo capitolo!
Un beso, Giusy💐
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Il lupo solitario
Manusia SerigalaIN REVISIONE Un lupo solitario. Una ragazzina strappata dalle dolci braccia dei suoi genitori da subito. Il destino è stato crudele con lei e non l'ha risparmiata nemmeno quando crebbe, poiché la sua esistenza nel mondo aveva uno scopo ben preciso. ...