"Siamo così tanto orgogliosi, diciamo sempre che non ci interessa e poi senza farlo vedere ci stiamo male sempre, stiamo sempre male per tutto"
«Buono cucciolone»
«È femmina cretino, non vedi?!»
«Scusa se sto cercando di non farmi sbranare tanto da sbagliare il sesso, al contrario tuo invece»
Sanno essere davvero così stupidi gli umani? Quasi quasi vorrei applaudire a questa scena, se solo potessi.
Non ci trovavo nulla di divertente, ci tengo a specificarlo, ma sono proprio bravi a far finta di essere forti.
Stavo semplicemente passeggiando nel bosco quando questi due idioti hanno iniziato a lasciarmi delle pietre; mossa non tanto gradita.
Ringhio a bassa voce, un ringhio abbastanza intenso per far percepire tutta la mia rabbia nei loro confronti.
«Oh dio, ti prego» singhiozza la ragazza. La fisso per qualche secondo negli occhi, continuando ad avanzare in maniera possente verso di loro.
«Vai al diavolo!» il ragazzo mi piace, fa vedere che non ha paura di me ma posso sentire il suo battito accelerato. Ha paura. Scatto in avanti stringendo fra le mie fauci la sua gamba, facendolo cadere al suolo.
«Oddio, Adam!» la ragazza inizia a strillare grondante di lacrime, posandosi le mani sulle labbra spalancate. Il sapore del ragazzo è disgustoso. Potrei vomitare.
«Lascialo andare» un ululato si estende nel bosco.
Controvoglia mollo la gamba del ragazzo, notando il segno del mio morso coperto di sangue. Passo la lingua sul muso guardandolo con divertimento.
Ma, con mio dispiacere, le cose si fanno più divertenti sempre nel momento meno opportuno. Decido di ignorarli per raggiungere il capo, pronta a subire una ramanzina.
La cosa che mi da più fastidio da quando sono in queste terre è che qualcuno mi dia ordini. Non sopporto proprio quelle persone che mi dicono cosa fare o cosa non. Non è giusto!
«Alis» da dietro la roccia sbuca l'alpha della mia città. «Ti ho permesso di stare nella mia terra, non di fare quello che vuoi»
«Ma questo non significa che puoi darmi ordini» ringhio appena, anche se tenere un contatto visivo con l'alpha è piuttosto difficile, ma ci provo.
«Ho capito quello che vuoi dirmi, ma non sei un membro del branco, sai che casino succederebbe se ti dessi via libera su ogni cosa?» Sospira, sembra amareggiato «Entra a far parte del mio branco, potrai avere una famiglia»
«No.» gli rispondo secca. Gli ho sempre detto di non voler entrare nel suo branco. E non voglio che insista. Sono nata sola e morirò da sola, punto. Non ho bisogno di persone che mi guardano le spalle, quelle me le so guardare benissimo da sola.
Ci vuole davvero poco a pugnalare qualcuno alle spalle.
Anche se devo ammetterlo, un po' sono grata per quello che lui sta facendo per me. Di solito non accettano lupi solitari, avrebbe dovuto uccidermi tempo fa. Invece mi tiene d'occhio, mi viene spesso a trovare e ha dato ordini chiari di lasciarmi in pace, a tutto il suo branco.
Anche se per loro è più come una sorta di sfida.Mi inoltro nella foresta allontanandomi da lui.
Il vecchio sbuffa prima di alzare i tacchi e allontanarsi verso il suo gruppo.Raggiungo la mia piccola caverna, nella quale si trova un sacco a pelo abbastanza grande e caldo rubato agli umani. Mi ci allungo osservando con aria sognante la tanto area proibita.
Il confine per me è molto ristretto. Josh, il vecchio, non vuole che un lupo solitario girovaghi per la sua terra come fosse un'avventura.
Anche se, in teoria, dovrei avere pieno off limits in tutto il bosco non facendo parte del loro branco.
Ma questo non è il mio mondo.Venuta al mondo nel bel mezzo di una battaglia, quando mio padre veniva sbranato e mia madre sotto la cura di mia nonna partoriva.
Una volta nata sono stata affidata ad un'anziana signora che mi ha portato via prima che venissi uccisa insieme a tutti i miei parenti.
Una lacrima solitaria cade dai miei occhi, ricordando quel viso anziano ma così angelico che mi ha sempre protetta. È morta quando avevo solamente otto anni e, da allora, continuo a cavarmela da sola.
E così non sono più tornata un umana, mantenendo la forma costante del mio lupo, che può sicuramente proteggermi meglio di chiunque altro. Così possente, sicuro di sé e spavaldo lupo.
Niente e nessuno mi avrebbe più fatto del male.Mi sento bene con tutto questo pelo che mi riscalda e soprattutto mi sento protetta.
So cavarmela da sola.
Cerco di distendermi sul fianco destro ma un dolore lancinante alla zampa me lo impedisce. Avrò preso una slogatura per tutti quei massi ricevuti, avrei dovuto davvero sbranarlo.
Tento di trovare una posizione comoda, sospirando profondamente.
Nascondo il muso sotto la coperta, crollando nel sonno.

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Il lupo solitario
VlkodlaciIN REVISIONE Un lupo solitario. Una ragazzina strappata dalle dolci braccia dei suoi genitori da subito. Il destino è stato crudele con lei e non l'ha risparmiata nemmeno quando crebbe, poiché la sua esistenza nel mondo aveva uno scopo ben preciso. ...