7. Desiderio

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Alis

Mi mordo il labbro inferiore cercando qualcosa da poter dire, mentre gioco con le mani e sospiro di tanto in tanto, ragionando su quale possa essere uno dei motivi che possa scaturire una mia trasformazione.

Ogni giorno che passa sento sempre di più la mancanza di quello che mi fa stare bene, di quello che più mi rappresenta. Del mio lupo.

«Beh, allora?» Lia mi osserva con un sopracciglio alzato. Alzo gli occhi al cielo rendendomi sempre più conto di come questa ragazza ci mette un secondo per far saltare tutti i miei nervi. Non riesco proprio a vederla di buon occhio.

Forse perché non sono abituata ad avere tutta questa gente attorno. Non sono brava a parlare. Però di una cosa sono certa. Avrei una cosa dentro con cui discutere con Mason. Ma da soli, io e lui, non vorrei che altre orecchie possano intromettersi nel discorso e rendermi ancor più difficile parlare.

«Devo parlare con Mason» pronuncio dondolando sui talloni, sperando che esca dalla stanza.

«Prego» alza una mano per incitarmi a parlare, rimane seduta sulla poltrona non accennando al volersene andare.

Getto un'occhiata al ragazzo di fronte al camino fumante, sperando che capisca le mie difficoltà. Vorrei parlare solamente con lui, senza occhi indiscreti. Mi ha fatto capire quanto sia stata dura per la madre di Tay. Non riesco a capire quanto sia stato difficile per lei dover vivere una vita all'ombra di un uomo spietato e dover abbandonare senza esitazione forse l'unico vero amore della sua vita.

Mason riesce a comprendere la mia richiesta, venendo in mio aiuto. «Lia, per favore lasciaci soli»

Quasi indignata Lia sbuffa alzandosi ed esce dalla stanza sbattendo con la spalla contro alla mia. Alzo gli occhi al cielo cercando di non dare tanto peso alla sua rabbia, in fin dei conti non mi interessa più di tanto.

«Allora, cosa volevi dirmi?»

«Sono preoccupata per Tay, non riesco a smettere di pensare a lui» prendo posto nella poltrona accanto al camino.

«Non riesco ad immaginare quanto dolore tu possa provare. Lo hai cresciuto in tutto questo tempo, sei stata vicino a lui più di chiunque altro, siete diventati una famiglia ed io ti sono grato per questo. Non perché io conosca Tayson, perché non so niente di lui e ce solo un legame di sangue che ci lega. Ma ti sono grato perché nonostante tutto il dolore e l'abbandono che hai subito sei riuscita ad aprire un piccolo pezzo di cuore e lo hai donato proprio a lui. Ha conosciuto l'amore solo grazie a te» mi affianca prendendo le mie mani fra le sue, provocandomi piccoli brividi sulla pelle.

Famiglia.
Tayson era la mia famiglia.

Non riesco a fare a meno di pensare a quelle mani così calde e grandi attorno alle mie, una sensazione strana invade la bocca dello stomaco ed è come se quasi perdessi il respiro, un calore strano che mi soffoca all'altezza della gola. Deglutisco rumorosamente annuendo.

«Andiamo a cercarlo» sputo d'un fiato, sperando con tutta me stessa che approvi la mia decisione.

«Non sei ancora in grado di prendere le sembianze del tuo lupo, è rischioso» sospira contraddicendo le mie parole.

Mi mordicchiò il labbro inferiore. Scuoto la testa. «Non m'importa, lo hai detto tu stesso, lui è l'unico riuscito ad addolcire il mio cuore e non lascerò che quel bastardo me lo porti via» serro le labbra presa da un senso di rabbia incolmabile.

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