II

543 26 4
                                    

Il sole sorse presto la mattina successiva. I tre amici non si erano parlati, se non per un paio di parole di circostanza. Nessuno di loro era riuscito a chiudere occhio. Ron era distrutto, aveva perso la sua amata sorellina, Hermione la sua amica ed Harry la sua ragazza. Eppure quest'ultimo, nonostante fosse triste per la sua morte, non riusciva a pensare ad altro se non a quella scomparsa improvvisa dei suoi sentimenti. Voleva parlarne con qualcuno, di sicuro non Ron perché sarebbe stato più che comprensibile se quest'ultimo avesse iniziato ad odiarlo, ma sentiva di non poterlo fare nemmeno con Hermione. Si sentiva troppo in colpa per parlarne, si sentiva uno schifo per aver perso dal nulla i sentimenti per Ginny, proprio appena questa era morta. Pensava che se qualcuno lo avesse saputo avrebbe pensato che lui non l'aveva mai davvero amata, e stava iniziando a pensare che forse era davvero così.

Hermione cercò in ogni modo possibile di convincere Ron ad andare con lei a seguire le lezioni, ma non c'era verso. Da quando era tornato nel dormitorio non si era mosso dal suo letto, era rimasto lì, in silenzio, con la testa sepolta nel cuscino.

Dopo svariati minuti di tentativi la ragazza si arrese, pensando che i professori avrebbero capito perché Ron non c'era e non lo avrebbero punito. Harry invece era già pronto da un po', appoggiato al camino della sala comune, aspettando Hermione, la quale arrivò da lui poco dopo.

Le lezioni finirono stranamente in fretta e i due andarono nella sala grande insieme agli altri studenti, ma dell'amico ancora non c'era traccia.

<Io vado da Ron, non voglio lasciarlo da solo> Disse Hermione dopo aver finito di pranzare, con un piatto pieno in mano, probabilmente per il ragazzo.

<Va bene> Rispose Harry rivolgendole un leggero sorriso. Hermione era davvero gentile.

Il moro era rimasto nella sala grande, a fissare il suo piatto che quasi non era riuscito a toccare. I pensieri su Ginny e sulla sua perdita di sentimenti non lo lasciavano stare, almeno fino a quando qualcuno non interruppe la sua meditazione.

<Potter> Lo chiamò una voce tanto familiare quanto inaspettata, proveniente dalle sue spalle. Harry si girò e vide davanti a se un'alta figura dai capelli biondi, con al collo un'inconfondibile cravatta verde e grigia <Mi dispiace per la tua perdita> Continuò con tono stranamente calmo, mentre lo scrutava dall'alto con i suoi occhi azzurro-grigi.

Gli altri studenti grifondoro, che erano seduti intorno ad Harry, si guardarono tra loro e iniziarono a bisbigliare.

Il moro lanciò loro un'occhiata velatamente preoccupata, per poi rivolgere nuovamente lo sguardo verso il biondo <Come fai a saperlo?> Chiese aggrottando le sopracciglia e abbassando leggermente la voce, sperando che il ragazzo facesse la stessa cosa.

Draco rimase per qualche secondo in silenzio, guardando anch'esso gli studenti che parlavano, rendendosi conto di quello che aveva appena detto <Me l'ha detto il professor Piton> Disse poi, tornando a guardare Harry.

Quest'ultimo si alzò <Non sono affari tuoi Malfoy> Disse con disprezzo, dirigendosi verso l'uscita della sala, seguito dal biondo.

<Potter ascoltami> Lo richiamò appena furono fuori dalla sala grande, lontani da occhi indiscreti.

<Che cosa vuoi?> Chiese bruscamente, voltandosi svogliato verso di lui.

<Voglio solo parlarti>

<Parlarmi? Malfoy, sei tu o qualcuno si è trasformato in te con la pozione polisucco?>

<Sono io, sfregiato> Aggrottò le sopracciglia. Harry alzò gli occhi al cielo, facendo poi un cenno con la mano come per dire a Draco di continuare. <Mi...> Cominciò il biondo, bloccandosi subito, sbuffando e guardandosi intorno, come per cercare le parole <Mi sono reso conto che...> Si schiarì la voce, come se facesse fatica a pronunciare certe cose <Ecco, immagino tu stia passando un momento difficile, perciò ti propongo una tregua>

Harry lo guardò spalancando leggermente gli occhi, per poi far apparire sul suo viso un sorriso incredulo, lasciandosi scappare una sottile risata compiaciuta <Non prendermi in giro Malf- chiunque tu sia, so che Malfoy non mi direbbe mai una cosa del genere, non ci casco> Disse, voltandosi e iniziando a camminare verso il corridoio.

Draco accelerò il passo, fino a trovarsi davanti a lui, facendolo inevitabilmente fermare <Per favore Potter> Era la prima volta che chiedeva per favore a qualcuno, cosa che fece alzare un sopracciglio al moro <Diventiamo amici> Disse tendendogli la mano, come aveva fatto all'inizio del primo anno. Il suo tono era completamente diverso dal solito. Non era certo dolce, ne tantomeno disperato, ma non era nemmeno altezzoso come tutte le altre volte in cui aveva rivolto la parola a qualcuno.

Harry era sempre più confuso, la sua testa era già piena di pensieri e quello strano comportamento di Draco lo stava mandando totalmente in palla. Rimase per lunghi secondi in silenzio, fissando gli occhi del ragazzo, quando finalmente giunse ad una conclusione. Era estremamente sicuro che quello che aveva davanti non fosse il vero Draco Malfoy, e non voleva certo lasciarsi scappare l'occasione di scoprire chi aveva acquisito il suo aspetto con la pozione polisucco <Va bene Malfoy> Affermò, stringendo la mano pallida del ragazzo.

Ucciderei per te - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora