XIX

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Passarono dieci minuti, forse venti, poi Harry sentì dei passi esitanti avvicinarsi al suo letto.

<Hey> Il moro alzò la testa verso Ron che si era piazzato a lato del suo letto.

<Hai ragione> Disse l'amico, abbassando la testa, colpevole. Harry gli lanciò un'occhiataccia, facendogli poi segno di continuare. <Ginny è innamorata di te dal primo giorno in cui ti ha visto. Dopo il nostro primo anno ha passato tutta l'estate a parlare di te, nonostante ti avesse visto soltanto di sfuggita, prima che entrassimo al binario> Si fermò, sospirando e alzando la testa verso di lui <Per non parlare di tutti gli altri anni. Ogni giorno parlava di te, di quanto fossi bello, gentile e coraggioso. Era ossessionata da te ma tu sembravi non guardarla nemmeno. Stava male, e io non riuscivo a sopportare di vederla così. Fred e George mi avevano regalato un filtro d'amore per scherzo, allora io l'ho dato a lei> Si strinse un braccio con la mano <Mi dispiace, davvero. Se il ministero della magia non avesse distrutto tutte le gira-tempo ti giuro che sarei tornato indietro per evitarlo. Mi sono reso conto troppo tardi di quanto fosse stupido quello che avevo fatto>

<Dispiace anche a me> Disse Harry con tono quasi ironico, come per prendersi gioco di quello che gli era appena stato detto. Sospirò, tornando più serio <Non volevo dire quelle cose, scusami>

Ron scrollò leggermente le spalle <Fa niente, eri arrabbiato. So come ci si comporta quando si è arrabbiati, non lo pensavi davvero> Disse forzando un sorriso <Ma devi promettermi di chiedere scusa anche a Ginny> Affermò poggiando una mano sulla spalla dell'amico.

<Sono ancora lì?> Chiese freddamente. Voleva uscire dal dormitorio ma non voleva certo incontrare Ginny, non ancora.

<No> Rispose Ron, pensando che Harry l'avesse chiesto per porgere le sue scuse alla sorella <No, sono andate nel dormitorio. Hermione ha detto che Ginny aveva bisogno di conforto ragazza-ragazza, capisci?> Disse Ron, cercando di essere scherzoso per smorzare quella strana tensione che si era creata. Ma Harry non rise. Si sporse in avanti e infilò una mano sotto al letto, tirando fuori il mantello dell'invisibilità. Si alzò appoggiandoselo su un braccio e si diresse verso la scala che dava sulla sala comune, senza dire nulla. Ron si girò a guardarlo <Dove vai?>

<Da Malfoy> Disse senza esitare. Ormai non era più un segreto. Scese nella sala comune senza nemmeno aspettare la risposta dell'amico e si chiuse la porta-quadro alle spalle.

Appena fuori si mise addosso il mantello dell'invisibilità. Non sapeva che ore fossero o quanto tempo fosse passato da quando i suoi compagni di casata erano usciti dal dormitorio, ma doveva essere meno di un ora. O almeno lo sperava. Quel giorno era quello in cui i serpeverde non avevano lezione alla prima ora, ormai lo sapeva perfettamente date tutte le volte in cui il biondo si era vantato con lui per quell'ora in meno che era stata concessa loro da Piton.

Doveva parlare con Draco il prima possibile e non poteva, o meglio, non voleva, aspettare la fine delle lezioni, il pranzo e la partita di quidditch di quel giorno. Doveva parlargli subito. Corse velocemente giù delle scale fino a raggiungere i sotterranei. Harry sapeva già dove si trovassero i dormitori serpeverde da quando lui e Ron si erano polisuccati in Tiger e Goyle, ma lo sapeva soprattutto perché Draco gliel'aveva confidato, nonostante nessuno che non fosse di quella casata potesse saperlo. Eppure Draco si fidava di lui.

Arrivò presto davanti a un vicolo cieco, il quale, appena Harry si avvicinò, si trasformò in una grande porta di legno decorata da piccoli serpenti in rilievo e circondata dal grosso corpo di una serpe argentea. Indietreggiò leggermente e si appoggiò al muro, facendo ben attenzione ad essere totalmente invisibile. Rimase fermo senza sentire alcun rumore, tranne il battito del suo cuore accelerato a causa della corsa. Quel silenzio assordante non fece altro che fargli credere che i serpeverde fossero ormai tutti usciti, così si mosse dal muro e fece per andarsene, intento a cercare di intercettare Draco almeno prima che entrasse nella sua classe. Ma venne bloccato dal forte rumore della porta che si apriva.

<Dai andiamo> Disse il primo serpeverde che uscí dalla loro sala comune.

<Che palle, non potevano toglierci l'intera giornata di lezioni?>

<Stai zitto e cammina, almeno Piton ci ha tolto la prima ora>

Gli studenti passarono davanti ad Harry mentre parlavano tra loro. Quest'ultimo trattenne il respiro, schiacciandosi il più possibile verso il muro. Aguzzò la vista, cercando di notare Draco tra gli altri studenti che sembravano tutti uguali. Stessa tunica, stessa camicia bianca e stessi capelli marroni. Harry avrebbe dovuto notare subito il ragazzo che cercava. Camicia nera stretta sui fianchi, occhi azzurro-grigi come il ghiaccio, capelli biondi, quasi bianchi. Eppure non vide nulla del genere.

<Ma dov'è finito?> Disse Tiger mentre passava davanti ad Harry.

Quest'ultimo lo seguì con lo sguardo.

<Non lo so, l'ho sentito uscire stamattina presto e non è più tornato> Rispose Goyle.

Tiger disse qualcosa ma Harry non riuscì a sentirlo, dato che i due si erano ormai allontanati. Rivolse lo sguardo verso la grande porta del dormitorio, ma non uscì più nessuno. Il silenzio piombò di nuovo, tutti gli studenti si erano ormai dileguati. Eppure di Draco non c'era traccia.

Ucciderei per te - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora