XVII

303 16 1
                                    

il giorno successivo giunse in fretta, nonostante Harry avesse trascorso nuovamente la notte insonne, cosa che ormai era diventata quasi normale per lui. Rimase seduto sul bordo della finestra, lanciando spesso dei veloci sguardi verso la torre di astronomia. Si chiedeva se le parole di Draco fossero vere, si chiedeva se poteva davvero fidarsi di lui, ma soprattutto si chiedeva come avrebbe reagito se Ginny fosse davvero tornata. Le ore della notte buia passarono senza che lui se ne rendesse conto, per poi scorgere il sole mattiniero alzarsi dietro alle montagne. L'alba era ormai giunta inesorabile e i dubbi di Harry stavano diventando sempre più forti, impossibili da scacciare. Il suo cuore batteva all'impazzata, guardava il sole alzarsi mentre i minuti che passavano gli sembravano un vortice che lo inghiottiva lentamente.

I compagni di casata si stavano iniziando ad alzare e il silenzio assordante che c'era fino a poco prima si trasformò presto in un turbinio di brusii e sospiri.

<Harry, cosa fai lì?> Lo richiamò una voce ancora impastata dal sonno.

Alzò lo sguardo per vedere Ron che si stropicciava gli occhi con una mano e sbadigliava senza ritegno <Non sono riuscito a dormire> Rispose disinteressato, girando nuovamente la testa verso la finestra, facendo chiaramente notare che non aveva la minima voglia di parlare.

L'amico lo guardò confuso, per poi fare spallucce e tornare davanti al suo letto per finire di preparasi.

Gli studenti iniziarono a scendere dal dormitorio per riunirsi insieme alle ragazze nella sala comune. Ron ovviamente era rimasto indietro, in ritardo come al solito. Ma stavolta non era solo, Harry era ancora seduto sul davanzale, come ci fosse ancorato, mentre attendeva con ansia che succedesse qualcosa.

<Harry> Lo chiamò nuovamente l'amico, mentre si faceva malamente il nodo alla cravatta.

<Mhm?> Mormorò il ragazzo, come per chiedergli cosa volesse.

<Vieni?> Chiese con tono pacato, avvicinandosi leggermente a lui.

<Ron> Sospirò alzando lo sguardo <Sai che giorno è oggi, vero?>

L'amico si bloccò sul posto dopo quella semplice, ma allo stesso tempo terribile, domanda retorica. Abbassò lo sguardo, chiudendo lentamente gli occhi e sospirando in maniera ben udibile <Certo, come potrei non saperlo?> Rispose a sua volta con una domanda retorica, mentre si portava una mano davanti agli occhi <Sono passati quattro mesi> Disse con tono basso, come se stesse pensando ad alta voce.

Harry finalmente si alzò, per abbracciare Ron, il quale però rimase con le braccia lungo il corpo, senza ricambiare il gesto.

Era il quarto mesiversario dalla morte di Ginny. Quattro mesi. Quattro mesi di domande senza risposta. Nessuno, o meglio, quasi nessuno sapeva cosa fosse davvero successo. Gli studenti venivano spesso ripresi dagli insegnati a parlare dell'argomento durante le lezioni. Giravano voci, teorie, alcune assurde. Nessuno studente, tranne Harry, Draco, Ron ed Hermione, sapeva della sua morte. Sapevano solo della sua scomparsa, notata ovviamente dalla sua mancanza alle lezioni e nei dormitori. Più volte avevano provato a chiedere al trio informazioni, ma loro erano sempre stati schivi. I tre amici avevano promesso agli insegnanti di non dire nulla di quello che sapevano per non creare ulteriore scompiglio, e così loro avevano fatto, per proteggere sia gli altri che loro stessi da quell'argomento così doloroso.

Ron appoggiò la fronte su una spalla di Harry, avvolgendo le braccia attorno ai suoi fianchi. Non disse nulla, non c'era bisogno di dire nulla.

<Ragazzi? Siete in ritardo!> Li chiamò una voce femminile a loro ben nota, proveniente dalla sala comune.

I due si staccarono e per qualche secondo si guardano negli occhi. Harry teneva le mani appoggiate ai gomiti dell'amico, come per tenerlo vicino, sapendo quanto ne avesse bisogno. Un leggero sorriso apparve sul suo volto. Non si accorse nemmeno di averlo fatto, ma il suo inconscio sapeva che qualcosa da lì a poco sarebbe successo. Lo sapeva, o lo sperava. Draco gliel'aveva detto.

<Vi sto aspettan-> La voce di Hermione venne spezzata da un forte sospiro di sorpresa seguito dal rumore della porta-quadro che si chiudeva.

<Hermione?!> Esclamò Ron girandosi di scatto e affrettandosi a scendere le scale del dormitorio, seguito a ruota da Harry.

Quest'ultimo rimase bloccato dietro alla curva del muro, non riuscendo a vedere la sala comune, poiché Ron si era immobilizzato a metà della scala.

<No...> Lasciò soltanto scappare dalla bocca, come un sospiro <Non può...> Si strofinò rapidamente gli occhi, per accertarsi che quello che stava venendo non fosse solo frutto della sua immaginazione.

Harry si sporse leggermente più avanti, tirandosi sulle punte per vedere oltre la testa di Ron. Scarpe nere, una lunga tunica sgualcita dello stesso colore, che nascondeva un maglione grigio, una cravatta rossa e gialla posta malamente intorno al collo, lunghi capelli rossi arruffati. Grandi occhi marroni che si girarono verso i due.

Ucciderei per te - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora