Quando, un paio di ore dopo, Simona lascia casa dei miei, mia sorella Giada fa di nuovo capolino in soggiorno.«Riposata?» Domando.
«In effetti mi sento meglio. Come è andata con Simona?»
«Mi ha detto cosa era successo con Diego.»«E come stai?»
«Sono davvero arrabbiata con l'altra me stessa. Non riesco a capire come è possibile che fossi così debole con lui.»
«Eri innamorata, Giulia, l'amore rende insicuri e vulnerabili.»"L'amore non dovrebbe essere nulla di artificioso, dovrebbe essere una cosa semplice. L'altra persona dovrebbe amarci per come siamo, senza bisogno che noi cambiamo per farci accettare."
Mi vengono in mente le parole dette in uno dei miei sogni dallo sconosciuto dagli occhi azzurri.«Tanto da non dirgli che avevo scoperto dei messaggi?» Domando più che altro a me stessa. Poi scuoto il capo, «sai che ti dico? Basta parlarne, sono davvero stufa del carattere debole dell'altra Giulia. Voglio ritornare quella di prima, quella che ancora non stava insieme a Diego. Sento di esserlo già, in verità, da quando mi sono risvegliata in ospedale.»
«Parlerai con lui?»
«Forse più tardi. Adesso voglio andare a casa mia, voglio vedere cosa le ha fatto l'altra Giulia.»
Mia sorella sorride, «Ne sei convinta?»Giada si offre subito di accompagnarmi. La osservo. E mi ricordo di quando in ospedale, sia lei che i miei, fossero restii a parlare di Simona.
«È successo qualcosa tra voi e Simona?»
Mia sorella fa un lungo respiro, «non ti sfugge proprio niente.»
«Perché non mi hai detto nulla?»
«Per il solito motivo, bisogna dirti le cose un po' alla volta» dice lei allargando le braccia in segno di rassegnazione.«E allora?» Chiedo un po' avvilita, in attesa di scoprire altri risvolti svilenti della me stessa di tre mesi fa. Ogni piccola scoperta mi pone davanti a quella che sembra essere la mia nemesi.
«Ultimamente litigavate spesso per via di quei messaggi. Simona riteneva che tu dovessi dire tutto a Diego, a volte minacciava di farlo lei, per aiutarti a reagire. Tu avevi anche smesso di risponderle al telefono, non volevi sentire ragioni. Quando hai deciso di partire ci hai detto soltanto che tu e lei avevate litigato e volevi risolvere la cosa andando a Milano... Insomma, dopo l'incidente mamma, papà e anch'io... Abbiamo iniziato a ritenerla quasi responsabile. Era sembrato a tutti che ti avesse forzata a partire da sola pur sapendo quanto tu odiassi volare.»
Giada sposta il suo sguardo altrove, sembra sentirsi in colpa.
«Quindi chi vi ha detto dei messaggi?» Domando imbarazzata.
«Mamma e papà non lo sanno ancora. Simona l'ha detto prima a Diego e poi a me... Mi ha chiamata per sapere come stavi e ne abbiamo parlato.»Guardo Giada con aria meravigliata, altri pezzetti della verità che mi sta attorno prendono forma.
«Sì, Simona mi ha detto di averlo confessato a Diego.»
«In sua difesa, c'è da dire che voleva parlartene già la prima volta che è venuto qui, dopo l'incidente.»Che situazione assurda. Come diavolo sono arrivata a ritrovarmi in una simile circostanza? Non riesco a non pensare che alla me di oggi non sarebbe mai capitato.
«Sai cosa ti dico? Basta stare qui a fare la smemorata! Voglio tornare alla vita di prima. Voglio andare al mio appartamento. Sono curiosa di vedere cosa c'è di nuovo.»
Nell'androne del palazzo di casa mia, immediatamente respiro l'aria familiare di cioccolato e liquore che arriva dal laboratorio di una pasticceria sita al piano terra che spesso, proprio come in questo momento, ha la porta aperta.
La proprietaria è Maria, un'allegra signora di mezza età con la quale ho stretto amicizia. Spesso la sera, al rientro dal lavoro, Maria mi regalava qualche piccolo dolce dal portare a casa. Mi affaccio all'ingresso nella speranza di vederla per salutarla, ma non noto nessuna figura familiare e quindi decido di lasciar stare.
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Raccontami di me
RomanceCos'è il destino? Come agisce e soprattutto, è davvero possibile credere che abbia un ruolo determinante nelle nostre vite? Queste sono le domande che si pone Giulia, la protagonista di Raccontami di me, dopo essersi svegliata dal coma. Giulia ha pe...