Immersa nei miei pensieri, continuo a girare distrattamente per questo soggiorno enorme, mentre faccio piccoli sorsi dal mio bicchiere.All'improvviso mi volto e mi ritrovo ad un palmo dal lungo becco appuntito dell'enorme statua di un uccello colorato, che mi fissa con aria fiera. Le sue piccole zampe sono appoggiate su una colonna in marmo, ponendolo praticamente ad altezza d'uomo. Spalanco gli occhi per lo spavento, mentre d'istinto indietreggio di un passo.
«È un uccello del paradiso,» spiega Elio con tono allegro avvicinandosi, «bello, vero?»
«Oddio, non di nuovo!» Esclama Diego, poi fissa Natalia che guarda a sua volta Elio con aria severa.Io invece inizio a ridere, un po' per sdrammatizzare il fatto che, voltandomi e ritrovandomi faccia a faccia con la statua mi sono spaventata, ma principalmente perché trovo la domanda di Elio paradossale, la statua che ho di fronte è davvero brutta.
«Scusami,» dico un attimo dopo, ma Elio non sembra offeso, né credo abbia capito il motivo per cui sto ridendo.
«Beh, si fa notare, questo è certo,» aggiungo.
«Non provarci, Elio,» dice Diego avvicinandosi.
«Non ti piace?» Domanda allora lui.
«Elio...» Lo ammonisce ancora Diego.
«Sono curioso di sapere cosa ne pensi,» insiste l'altro.Entrambi mi fissano in attesa che io risponda qualcosa. Anche Natalia prende a guardarmi, con aria un po' tesa. Questa storia deve avere a che fare con quella che ero diventata prima dell'incidente.
«Anche l'altra Giulia si è spaventata la prima volta che l'ha vista?» domando con aria incerta.
«Tutti si spaventano quando la vedono,» commenta Natalia.
«A te piaceva,» spiega allora Elio guardandomi con tono incoraggiante.Sollevo un sopracciglio, adesso non so cosa rispondere. Elio continua a sorridermi.
«Davvero?» Chiedo a questo punto.
«Quando mi trasferirò qui lo farò sparire,» dice allora Natalia.
«Convivrete?» Chiedo, nella speranza di cambiare argomento per salvarmi da questa pericolosa domanda.«Non se ne parla, lui resta!» Dice però Elio.
«Mi alzo di notte per andare a prendere un po' di acqua e mi ritrovo faccia a faccia al buio con questo uccellaccio. Te lo immagini mai? No, certo che no!»
«Non devi passare di qua per andare a prendere dell'acqua in cucina,» commenta Elio, subito dopo si volta a guardarmi ancora, sta aspettando il mio parere sulla statua.«Ad essere onesta, è spaventoso. Non so cosa ti abbia detto l'altra Giulia, magari a lei piaceva davvero, ma adesso sono d'accordo con Natalia,» ammetto.
Diego e sua sorella iniziano a ridere, Elio sembra un po' offeso.
«Eri l'unica a cui piaceva, ve ne avrei regalato uno uguale per la vostra nuova casa,» commenta lui e a me viene letteralmente un colpo al cuore, avevo dimenticato che io e Diego stavamo per andare a convivere. Mi volto a guardarlo e lo trovo che mi fissa con aria tenera. Mi giro ancora e bevo un lungo sorso di champagne, svuotando il flûte.«Non regaleremo a Diego e Giulia una cosa tanto orribile,» interviene Natalia, ma Elio obietta ancora che alla vecchia me la statua piaceva, e così vanno avanti per un po' a battibeccare sull'argomento.
«Ti verso altro champagne?» Mi chiede Diego avvicinandosi. Gli passo il flûte annuendo.
«Allora, come vi siete conosciuti voi due? Dovrei saperlo, lo so, ma non ne ho proprio memoria,» dico per cambiare discorso mentre Natalia ed Elio continuano a fare commenti sulla terribile statua.
Natalia si volta a guardarmi con aria un po' dispiaciuta, «Elio è un cliente dell'agenzia in cui lavori, Giulia. Me lo hai presentato tu un giorno al bar» spiega.«Wow» mi limito a dire con aria meravigliata. Mi piace l'idea di aver aiutato Natalia, oltre che a superare la rottura con il suo ex, anche a trovare un nuovo fidanzato. Ben fatto, altra Giulia.
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Raccontami di me
RomansaCos'è il destino? Come agisce e soprattutto, è davvero possibile credere che abbia un ruolo determinante nelle nostre vite? Queste sono le domande che si pone Giulia, la protagonista di Raccontami di me, dopo essersi svegliata dal coma. Giulia ha pe...