EʋᥱꙆɩᥒᥱ
La sensazione della sabbia bagnata sotto ai piedi è una delle mie preferite. Casa mia si trova in un quartiere che dista a pochi chilometri dalla spiaggia quindi ogni giorno, dopo la scuola, mi rifugio in questo posto.
Oggi le coste della Long Beach sono di un azzurro intenso. Centinaia di persone si divertono tuffandosi tra le onde, c'è anche chi prova a cavalcarle con una tavola da surf, ma involontariamente si ritrova di nuovo in acqua.
Da piccola ho provato anche io a surfare. Anche se sembra tremendamente difficile, in realtà dipende tutto dal nostro equilibrio. Papà con tanta forza di volontà mi ha aiutato a provarci fino a quando io non ci fossi riuscita, e detesto ammetterlo, però nonostante tutti gli sforzi le mie gambe preferivano essere gelatina e instabili.
Di conseguenza decisi di tentare un altro sport acquatico e indovinate quale? Dormire sopra il mio materassino a forma di gelato. E per chi provasse a dirmi che non sia uno sport non lo ascolterò.
Adesso sono seduta su una tovaglia lilla intenta a leggere il mio libro preferito "Come nessuno al mondo" di Amabile Giusti. Grazie allo sciabordio delle onde e il leggero venticello che sfiora i miei lunghi capelli castani, l'atmosfera è perfetta per la lettura.
Sono sempre stata appassionata dai romanzi rosa. Storie d'amore, passione, segreti... Tutto ciò mi intriga da matti. Ogni volta che ritorno a casa con un libro nuovo mia madre vorrebbe in poche parole...UCCIDERMI.
Non che non sia orgogliosa di me e della mia passione ma ho una libreria che sembra quasi esplodere, e non sto scherzando.
Il fatto che io sia figlia unica mi ha avvantaggiata sul possedere una stanza tutta mia, e credo anche su molte altre cose, tuttavia mi sarebbe piaciuto avere un fratello maggiore da torturare o magari una sorellina da trasformare in me.
Mia madre è una donna che non si lascia sfuggire mai nulla ma è soprattutto quella donna che odia il disordine. Forse perché sia come segno zodiacale una vergine, e io credo a tutto ciò che dicono riguardo allo zodiaco, o forse perché semplicemente è una mamma.
I miei nonni materni dicono che io sia la sua fotocopia, tranne per il fatto che ho rubato gli occhi e il carattere di mio padre. Tanto tempo fa mi raccontarono che la sera in cui mamma e papà si sono conosciuti, hanno addirittura litigato.
Paul (mio padre) lavorava in un ristorante come cameriere, (lavoro che continua a fare anche adesso), e mentre stava servendo un piatto ricolmo di cous cous di pesce è inciampato scaraventandosi addosso Catherine (mia madre).Lei, quella sera, era stata invitata da un ragazzo con cui si frequentava. Sarebbe stato il loro primo appuntamento se non fosse che puzzava di pesce. Quel ragazzo se ne scappò a gambe levate. Mio padre per scusarsi le promise una cena gratis nel migliore dei ristoranti di Los Angeles e col tempo impararono a conoscersi nonostante fossero due opposti.
Lui sempre imbranato e senza progetti futuri come se vivesse alla giornata mentre lei amante della perfezione e piena di sogni nel cassetto.
Sono per me l'esempio dell'amore vero. Nonostante mio padre la faccia sfuriare, poi sa sempre come renderla felice. Se riuscissi a scrivere, la loro storia sarebbe la trama del mio libro.
Le tre cose di cui non riuscirò mai a farne a meno sono l'affetto dei miei genitori, i libri e la musica.
Ho custodito nel mio cuore il sogno di diventare una cantante fin da piccina. È sempre stato un modo diverso per esprimermi che mi ha aiutata davvero molto.Tenendo in mano il microfono e dando sfogo alla mia voce sento che tutte le cose negative vanno via lasciando spazio alla mia felicità.Durante le recite scolastiche ero sempre scelta come solista e me ne vergognavo molto, credevo che non lo meritassi. Molte bambine piangevano perché volevano essere al mio posto e per questo mi sentivo in colpa. Ma con il tempo ho capito che non dovevo farlo. Io, come altre infinite persone, abbiamo combattuto e dato il massimo per realizzare il nostro sogno ed essere una cantante conosciuta è il mio.
Entrare nel LACM (Los Angeles College of Music) era un grande passo per me. Ormai frequento il quinto anno della sezione B e fa strano pensare a come il tempo sia passato cosi velocemente. Questa scuola possiede migliaia di talenti, quindi farsi riconoscere non è per niente semplice. Ero per tutti "Eveline la grossa balena con una voce ascoltabile".
Entrando nel periodo dell'adolescenza ho iniziato a mettere su tanti chili. Sono addirittura arrivata a pesare 92kg. Per chi mi guarda adesso, sembra impossibile. Ho iniziato a indossare le lenti a contatto per togliere quegli orrendi occhiali che mi portavo dietro da quattro anni, dentista ha sostituito il mio apparecchio con delle protesi trasparenti dicendo che i miei denti erano del tutto migliorati e facendo tantissimo allenamento in palestra, seguendo una dieta severa, sono arrivata a 55kg nell'arco di un anno.
Irriconoscibile? Del tutto.
<<Eveline, ho perso più tempo a cercarti che ad asciugarmi i capelli. E tu lo sai che sto parlando di ORE!>> la voce di Jane manda via i miei pensieri concentrandomi sulla sua figura.
Jane Wester è la mia migliore amica da quando abbiamo iniziato il primo anno di college. Si è sempre seduta al mio fianco quando tutti avevano paura del mio aspetto.
Mi aveva confidato di avere un fratello che soffriva di bulimia. E anche se lei cercava di aiutarlo, non era per niente semplice. Sapere che non ero l'unica ad affrontare dei disturbi alimentari, mi ha dato la forza di combattere e di non perdere la speranza quando davanti allo specchio non accettavo il mio aspetto e mi sentivo un mostro.
Siamo molto diverse, lei vanitosa e con il principio che mai nessuno le metterà i piedi in testa e io sempre insicura e piena di paranoie. È stata la prima persona, in quella scuola, che quando mi ha sentita cantare non ha mai smesso di credere in me.
<< Beh, perché sei qui?>> chiedo dopo qualche minuto facendole spazio sulla mia tovaglia.
Ero ancora arrabbiata con lei per come si era rivolta a quel ragazzo. Non aveva nessun diritto di dargli del depresso anche se poteva avere mille motivi.
<< Volevo scusarmi con te. Dopo le lezioni sei scomparsa quindi ero sicura di trovarti qui ma non sapevo in quale punto preciso della spiaggia.>> spiega con un tono dispiaciuto sedendosi affianco.
<< Sei stata crudele e soprattutto mi hai fatto fare una figuraccia.>> affermo delusa dal suo comportamento, osservando le onde farsi all'inizio alte, per poi scomparire lungo la costa.
<< Lo so e mi dispiace. Sai benissimo che per te voglio solo il meglio, non voglio che frequenti delle persone che potrebbero farti stare male scaricandoti addosso i loro problemi.>> svela torturandosi le unghie come segno che fosse davvero pentita.
Ho imparato a conoscerla anche dai suoi gesti.
<< Non devi scusarti con me. Domani cercheremo quel ragazzo a scuola e ti scuserai per essere stata una stronza.>>
<< Va bene. Però anche tu sei delusa. Mi faccio perdonare con un bel gelato alla fragola!>> esclama sperando in un mio sorriso.
<< Con la panna sopra?>>domando speranzosa vedendo i suoi occhi colmi di luce.
<< OVVIO!>> afferma catapultandosi su di me con un abbraccio donandomi quel calore sincero di una strana ma forte amicizia.
<< Ti odio.>> stabilisco divertita quando mentre avvolgo le mie braccia attorno al suo collo.
Jane non dimostra il proprio affetto con gesti amorosi e parole dolci, preferisce piuttosto guardarti male, rispondere da camionista a chiunque si prende gioco di lei o delle persone che ama e preferisce incoraggiarti dicendo "PUOI FARE ANCORA DI MEGLIO" che con un "BRAVISSIMA".
<< Da morire!>> risponde a sua volta stringendo ancor di più la presa.
<<NON... SOFFOCARMI.>> cerco di urlare con l'unica aria rimasta all'interno dei miei polmoni.
<<Oh scusami!>> esclama allontanandosi immediatamente dal mio corpo.
Tiro su un respiro profondo per recuperare il fiato perso e dopo aver raccolto e riposato la tovaglia all'interno dello zaino, insieme al mio caro libro, ci avviammo verso il chiosco.
Gustoso gelato alla fragola aspettami!
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𝐋𝐄 𝐍𝐎𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐀𝐍𝐈𝐌𝐀
ChickLit"Vi è nell'aria polvere di stelle che fuoriescono dal pianoforte, inebriano il mio corpo e danno sfogo al mio dolore. Vidi il buio, la luce mi era sempre piu lontana, cercavo con le mani di afferrarla ma invece... era volata in cielo. Mio fratello d...