Tᥱoᑯoɾ
Perché mia madre aveva messo tutti quei soldi nella busta? E perché voleva che li dessi a mio padre? Ma soprattutto perché me lo stava nascondendo?
Rimasi talmente senza parole che durante il tragitto non diedi nessuna spiegazione a Eveline. Le chiesi soltanto di riposarli al proprio posto senza pormi nessuna domanda al riguardo.
Fortunatamente non si oppose alla mia decisione così, di conseguenza, rimanemmo entrambi in un silenzio imbarazzante.
Del resto è stato proprio meglio così. La probabilità che finivo con urlarle addosso per la rabbia ciò che la mia mente stava rimuginando, era pari a cento.
Stupide domande circolavano nella testa frettolose di trovare una giustificazione a ciò che mia madre aveva fatto. Non potevo dubitare dell'unica persona che mi tiene ancora in vita, l'unica che è riuscita a donarmi un futuro ma soprattutto l'unica persona che chiamo FAMIGLIA.
NON POTEVA ESSERE.
Volevo non pensarci cercando con tutte le forze di rimanere concentrato alla guida ma a stento riuscivo a comprendere le indicazioni di Eveline. La cosa positiva era che mancava poco alla destinazione, quindi dovevo resistere.
<< Qualunque sia la ragione delle tue azioni, so che non sia quello che penso. O almeno lo spero...>> esprime la ragazza al mio fianco con un'aria sospettosa e insicura, rompendo il ghiaccio che si era creato.
Con questo cosa vorrebbe dire? Non sta credendo mica che io sia uno spacciatore. Pensandoci... Non ha nemmeno tutti i torti, chi viaggerebbe con una busta piena di soldi in macchina?
<< Annulla ogni tuo pensiero illegale su di me. Se fossi uno spacciatore o un alcolista non ti dicevo mica che il mio disco si trovasse li.>> stabilisco brevemente stupito dal fatto che avesse pensato una cosa del genere.
<< MA NON LO STAVO PENSANDO. O forse si, scusa...ehm no. Ora gira a sinistra e siamo arrivati!>> risponde veloce e impacciata ricominciando a torturarsi il suo elastico con il viso rivolto verso il finestrino.
<< Che tu mi creda o no, non sapevo nemmeno io che ci fossero quei soldi li dentro.>> chiarisco poi svoltando verso la direzione indicata.
<< Oh okay. Ma aspetta, se il criminale non sei tu...FORSE C'È UNO SPACCIATORE NASCOSTO IN MACCHINA!>> esclama urlando in preda al panico.
Fermo la macchina vicino al vialetto scoppiando in una risata incontenibile a causa del suo comportamento così imbranato.
<< HAI SORRISO! Tu hai appena fatto vedere i tuoi denti e questo si chiama SORRIDERE. Ma mi stai prendendo in giro per caso? >> afferma all'inizio contenta ma finendo la frase mettendosi il broncio con le braccia incrociate al petto.
La sua espressione così buffa non fa altro che aumentare la mia risata fino a farmi scendere qualche lacrima dagli occhi. Non ridevo così da troppo tempo...
<< Teodor stai bene? Devo chiamare l'ambulanza? Perché sei molto strano e non la smetti di ridere!>> afferma preoccupata cercando di attirare la mia attenzione svolazzando la sua mano davanti la mia faccia.
Joe diceva sempre che trovare una persona capace di farci riuscire a piangere per le risate sarebbe stato RARO.
<< Solo mio fratello riusciva a farmi ridere in questo modo...>> rivelo diventando serio perdendomi in un punto invisibile davanti a me.
Dopo alcuni istanti, un'ondata di calore sfiora la mia mano poggiata sul cambio. Mi volto per capire se avessi accidentalmente acceso il riscaldamento ma no... C'era la sua mano sopra la mia.
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𝐋𝐄 𝐍𝐎𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐀𝐍𝐈𝐌𝐀
Chick-Lit"Vi è nell'aria polvere di stelle che fuoriescono dal pianoforte, inebriano il mio corpo e danno sfogo al mio dolore. Vidi il buio, la luce mi era sempre piu lontana, cercavo con le mani di afferrarla ma invece... era volata in cielo. Mio fratello d...