EʋᥱꙆɩᥒᥱ
Mancavano meno di due settimane al concorso. Vi chiederete, Eveline sei a buon punto? Io vi rispondo, si ovviamente a un punto di morte.
Dopo scuola non mi andava nemmeno di sdraiarmi nella mia solita spiaggetta a liberare la mente e continuare la lettura del mio libro. Il tempo non era neppure uno dei migliori e il mio cervello altrettanto.
Mi mancava passare del tempo con la migliore amica e riuscire a svagarmi senza pensare alle cose negative. Cosa che da sola non riesco a fare e mi sta facendo uscire pazza!Di conseguenza mi ritrovo qui, davanti la TV piazzata nel soggiorno a guardare per la 67esima volta il TITANIC con la compagnia dei popcorn e dei miei carissimi amici fazzoletti. Perché si, sto piangendo come una dannata per la morte di Jack e nonostante sapessi già che quella sarebbe stata la sua fine, io non mi do per vinta. Poteva entrarci perfettamente sopra quella porta insieme a Rose ma NO il film doveva proprio andare cosi...
L'improvviso suono del campanello blocca le mie lacrime costringendomi a lasciare il caldo e morbido divano per aprire la porta. Forse era mia madre tornata dal supermercato ma avevo qualche dubbio poiché solitamente quando deve avvisare che sia arrivata clicca minimo cinque volte il campanello per paura che io non la senta.
Abbasso la maniglia e... JANE? In questo momento non so se sono felice o arrabbiata nel rivederla.
<< Emh ciao posso entrare? Ti ho portato questi!>> esclama porgendomi una scatola di cartone rosa rivestita da un nastro rosso e con una scritta familiare marrone ai lati.
Non dirmi che proviene dalla mia dolciumeria preferita! Okay Eveline non puoi mostrare che sei felice quindi fingi immediatamente che non te ne importi nulla.
<< Entra pure! E grazie...>> rispondo imbarazzata cercando di ritirare un sorrisetto che voleva in tutti i modi comparire sul mio volto e prendendo la scatola in mano.
<< Perché sei venuta qui?>> chiedo dopo aver richiuso la porta proseguendo poi verso il salotto ormai pieno di fazzoletti sparsi e popcorn lanciati in aria per le scene ansiose del film.
<< Notando ben dodici fazzoletti e tutto questo trambusto, deduco che hai visto il Titanic giusto?>> afferma ignorando la mia domanda sedendosi nell'unico angolo del divano a penisola rimasto pulito.
Porca miseria, mi conosce bene...
<< Non serve che io ti dia una conferma. Quindi? Non hai risposto alla mia domanda.>>
<<Non serve che io ti dia una conferma. Sai perché sono qui. Siamo amiche da cosi tanto tempo che stare senza di te per qualche giorno mi fa sentire vuota. So che pensi che io sia una stronza e non voglio nemmeno darti delle spiegazioni a cui nemmeno crederai, quindi... Ricominciamo d'accapo. Ti ho portato le tue fragole preferite ricoperte dal cioccolato a latte e zuccherini colorati sopra. Inoltre, per dimostrarti che non rifarò più il mio sbaglio, ho avuto una grandiosa idea!>> stabilisce lasciandomi a bocca aperta con la descrizione di ciò che si trovava all'interno di quella scatola.
<< Ho sbagliato anch'io questa volta. Credevo che potessi aiutare quel ragazzo nonostante fossi una sconosciuta ma sono sembrata soltanto un'impicciona. E anche tu mi sei mancata tanto, non sapevo più come far passare il tempo se non consumando una fabbrica di carta per via delle mie lacrime.>> confido buttandomi tra le sue braccia appiattendola contro lo schienale del divano.
<<Si ma cosi mi uccidi!>> stabilisce soffocata dalla mia forte presa.
<< Oh scusami ma dovevo recuperare questi giorni di lontananza! Su raccontami di questa GRANDIOSA IDEA mentre io sistemo questo casino e poi ci mangiamo le fragole!>> esclamo staccandomi dall'abbraccio con l'acquolina bocca iniziando a raccogliere tutti i fazzoletti finiti per terra insieme ai popcorn.
<< Dal momento che non abbiamo avuto modo di esercitarci per la nostra esibizione e che dovevo dimostrarti di non avere più nulla contro Teodor, si dà il caso che ieri ci siamo incontrati in un centro ospedaliero. E dopo una lunga chiacchierata abbiamo concluso che potremmo creare un gruppo insieme a lui e Daniel a una sola condizione...>> racconta con un sorriso a trentadue denti sul suo viso aspettando una mia reazione.
Non ci credo che abbia convinto quel ragazzo a stare tutti insieme...Mi sento ancora una stupida per come mi sono comportata e soprattutto ora che conosce il mio segreto come posso guardarlo in faccia? Mi sento una vergogna.
Ma che ci faceva Teodor in un ospedale?
<< Jane io non posso partecipare...>> ammetto con un filo di voce buttando nel sacchetto gli ultimi residui di popcorn rimasti sul pavimento.
<< Perché non dovresti? Finalmente possiamo porre fine a questi conflitti e disagi davanti loro. Non dovremmo nemmeno per forza diventare amici, o almeno è questa la condizione.>>
Come faccio a spiegarle il modo in cui mi fa sentire cosi piccola quando Teodor mi fissa con le sue iridi nocciola? Come faccio a spiegarle che ho paura delle sue parole cosi fredde e taglienti? Come faccio a spiegarle che solo a sfiorarci ho sentito una tempesta e allo stesso tempo un incendio trafiggermi il cuore?
<< Non credo che voglia avere a che fare con me. Sei sicura che hai parlato con TEODOR?>> domando ancora incredula.
<< Eveline dobbiamo soltanto suonare insieme e prendere quel premio se mai riusciremo a vincere. Nient'altro. Per favore non tirarti indie...>>
<< Sa chi ero in passato. Gliel'ho detto l'ultima volta che ci siamo visti.>> interrompo il suo discorso notando il suo improvviso cambio d'espressione.
Jane sa bene che chiunque conosca la mia verità può essere in grado di porre fine alla mia maschera riportandomi all'inferno.
<< In questo caso... Se pensi che lui possa in qualche modo farti sentire sbagliata non posso obbligarti ad accettare questa idea. Per prima cosa voglio che tu sia sicura quindi sta a te decidere.>> risponde avvicinandosi verso di me circondandomi in un abbraccio confortevole.
E adesso cosa dovevo fare? La maggior parte delle voci nella mia testa mi ripetono di rimanere lontana da quel ragazzo perché potrebbe giudicarmi come ha fatto tutto il resto della gente ma... Ce ancora una piccola anzi piccolissima parte che crede non sia come gli altri. Sarà davvero cosi?
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𝐋𝐄 𝐍𝐎𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐀𝐍𝐈𝐌𝐀
Literatura Feminina"Vi è nell'aria polvere di stelle che fuoriescono dal pianoforte, inebriano il mio corpo e danno sfogo al mio dolore. Vidi il buio, la luce mi era sempre piu lontana, cercavo con le mani di afferrarla ma invece... era volata in cielo. Mio fratello d...