Seventeen (SECOND PART)💭

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EʋᥱꙆɩᥒᥱ

Continuavo ad asciugare le mie mani sudaticce, sui lati del pantalone lilla che stavo indossando, a causa delle mille paranoie che mi frullavano in testa.

Prima di proseguire dietro le quinte, i professori ci hanno fatto salutare i nostri genitori per scambiarci gli imbocca a lupo. Quando sto accanto a loro, pensare che tutto vada bene è facile, ma il problema arriva quando rimaniamo in due: EVELINE E IL PUBBLICO.

E se mi bloccassi davanti a tutti? Se inciampassi sull'aria e facessi una brutta figura?

Avevo molta paura di non essere all'altezza di questo palco, paura che potessi diventare un sasso di fronte a tutte quelle persone e, ovviamente la cosa più terribile, paura di deludere i miei genitori.

<< Hai finito di mangiarti le unghie?>> la voce squillante della mia migliore amica blocca ogni mio movimento.

I lunghi capelli mossi le cadevano vanitosamente sulle spalle, coperte da una giacca di pelle rossa cosparsa da scie di brillantini sbrilluccicanti.
Sotto invece, indossava una maglietta attillata nera che contrastava la gonna di pelle.

Ma il vero pezzo forte del suo outfit sono le sue calze che riportano una sfilza di parole come "It's time to rock" oppure "The worst of all".

Ed è tutto merito di Melany, ovvero la madre di Jane, che nel tempo libero si dedica al cucito. Per il mio sedicesimo compleanno mi ha regalato una felpa del mio colore preferito, ovviamente rosso fragola, con un meraviglioso design che raffigurava il tramonto. Per quanto fosse stata fatta così bene credevo l'avesse comprata in qualche nuovo negozio ma poi, Jane mi svelò che l'artefice del capolavoro era stata proprio sua madre.

<< Ma non è vero!>> la riprendo offesa dalle sue parole veritiere nascondendomi istintivamente le mani tra le gambe per la vergogna.

<< Questa volta sono dalla parte di Jane...>> commenta Daniel rimasto all'impedì mentre i suoi piedi battevano sul pavimento a ritmo della musica d'attesa.

I tecnici, che si occupano di questo teatro, ci avevano avvisato di attendere dietro il palco, in modo da far accomodare tutti ai propri posti e terminare gli ultimi preparativi.

Di conseguenza, lancio un'occhiata omicida verso la diretta interessata che nel mentre si era stampata un sorrisetto in faccia fiera di avere ragione. Decido di ignorarla, per il bene di tutti, e vago con lo sguardo alla ricerca dell'unica persona che mancava al nostro gruppo.

<< Stavi cercando me?>> il sussurro della SUA voce arriva dopo alcuni secondi dietro di me immobilizzando ogni cellula contenente nel mio corpo.

CAVOLO!

<< Co...cosa te lo fa pensare?>> farfuglio in modo scattante obbligando me stessa a non voltarmi verso la sua direzione.

Guardarlo significherebbe sprofondare dentro quelle iridi che nascondono un intero mondo.

<< Alzati e vieni con me.>> afferma stavolta vicino al mio orecchio con un tono più serio facendo cadere qualcosa sul pavimento per non rendere sospetto l'avvicinamento.

Il suo profumo, misto tra la freschezza della menta e la dolcezza della vaniglia, arriva dritto alle mie narici mandandomi dei diretti segnali di ALLARME.

𝐋𝐄 𝐍𝐎𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐀𝐍𝐈𝐌𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora