Sixteen💭

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EʋᥱꙆɩᥒᥱ

SI, il grande giorno era finalmente arrivato. L'ultima settimana è volata via con una velocità cosi assurda che sembra quasi di aver hackerato il controllo del tempo.

Dopo l'accaduto in macchina con Teodor, non facevo altro che pensare quanto fossi stata tremendamente stupida e ingenua.

Perché avevo fatto un passo avanti illudendomi che a lui importasse qualcosa di me? Quando invece non si preoccupava nemmeno che le sue parole potessero farmi del male?

Ho condiviso una parte molto importante e terribile della mia vita mostrandogli che poteva fidarsi di me, malgrado mi abbia ridicolizzata lo stesso giorno, ma è stato inutile.

È stato inutile da parte mia poter credere che potevo cambiare la sua espressione sempre arrabbiata e malinconica in un semplice sorriso. È stato inutile da parte mia, provare a entrare nella sua vita.

Di conseguenza, non avevo più alcuna speranza di esercitarmi insieme al gruppo. Il solo pensiero di cantare sopra le sue note era straziante...Sentivo come se intrappolasse le parole della canzone con il suono di ogni singolo tasto del pianoforte. Era come se tutto il resto scompariva lasciandoci entrambi da soli, immersi l'uno con l'altro, in una melodia straziante.

E per quanto volessi raccontare tutto a Jane, non potevo farlo. Tutti quanti i neuroni del mio cervello andavano in blocco quando si trattava di Teodor, dunque creare un discorso che racchiudesse "LUI" e tutto ciò che stava accadendo, era impossibile.

Quindi ho utilizzato come scusante il fatto che avessi una brutta influenza e non riuscivo a cantare bene. Successivamente per non destare sospetti non sono nemmeno andata a scuola per alcuni giorni, approfittandone per ripassare al meglio ogni strofa.

Ovviamente anche i miei genitori mi avevano chiesto il perché di queste assenze visto che stavo visibilmente bene, e cosa potevo inventarmi? LA SCUSA DEI DOLORI DA CICLO.

So che tirarmi indietro avrebbe compromesso il risultato finale dell'esibizione, perciò sarebbe stata colpa mia la nostra impreparazione, ma come potevo stare a mio agio con un ragazzo che riesce a rendermi una misera formica in mezzo ai piedi di bisonti?

Come si fa a spiegare una cosa del genere?

<< Eveleline siamo arrivati! SVEGLIATI.>> i continui richiami della mia migliore amica riportano a suo posto ogni mio pensiero ricordandomi di essere sopra il pullman.

Questa notte, nonostante mia madre mi abbia preparato una tazza colma di camomilla per cercare di farmi dormire, è successo tutto il contrario. Un misto di emozioni negative si erano intrufolate nella mia mente non lasciandomi chiudere occhio neanche per un minuto. Avevo una paura che tutto sarebbe andato male, che mi sarei scordata tutto il testo e, peggior cosa, che avrei perso la testa per quel ragazzo.

E credetemi quando che la fortuna non è mia amica.

In tutta la notte c'è stato soltanto un momento dove finalmente ero riuscita ad addormentarmi e cosa è accaduto? Che fu interrotto dal suono della mia sveglia d'emergenza.

Voi vi chiederete, ma chi metterebbe mai una sveglia d'emergenza? E a quanto pare sarò l'unica ad alzare la mano...

Questo perché mi è capitato di avere un impegno super importante ed essere arrivata tardi, visto che avevo dimenticato di attivare la sveglia, dunque adesso ne imposto un'altra qualche ora prima come controllo.

Ho trascorso tutto il tempo a canticchiare e leggere il mio libro preferito, sperando che riuscisse a tranquillizzarmi, ma inutile non dire che mi abbia portato via parte delle mie ansie.

𝐋𝐄 𝐍𝐎𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐀𝐍𝐈𝐌𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora