La leggenda della farfalla

256 13 4
                                    

Sɪ ɴᴀʀʀᴀ ᴄʜᴇ ʟᴀ fᴀʀfᴀʟʟᴀ sɪᴀ ɴᴀᴛᴀ ᴘᴇʀ ᴍᴏʀɪʀᴇ.

Lei era bella, emanava una luce piena di colori e ogni suo gesto era racchiuso in tocchi delicati.
In un battito d'ali poteva volare e allontanarsi da ciò che l'aveva fatta nascere.
Cosa succedeva nell'istante in cui, lei, il fatidico giorno non avesse sbattuto le ali?
Semplice, sarebbe stata marchiata a vita, le sue ali si sarebbero danneggiate e la farfalla, a quel punto non avrebbe avuto più niente da fare, sarebbe stata destinata ad essere rovinata,
per sempre.

Pregare, l'unica cosa che si poteva fare era pregare e sperare che la vita non la rivolesse indietro troppo presto.
Sei una farfalla sussurravano, bella, piena di colori ma allo stesso tempo dotata di una fragilità spaventosa.
Era fragile, lei.
Anche un mancato battito d'ali poteva portare a un rischio della propria scomparsa. Ma lei, al tempo, ancora non lo sapeva.

Non c'era pericolo in fondo, la farfalla aveva aperto le ali in volo ed era volata via, diretta verso il suo destino.

E se un giorno avesse deciso di non voler più volare?

Le sarebbe costata la vita.

Ognuno alla fine moriva, un fiore, un animale, un essere umano. Era il ciclo della vita, spesso non si aveva la libertà di scegliere quando o come ma lei, la piccola farfalla, poteva decidere come vivere. Bisognava solo, ricordarle di aprire le ali e iniziare a volare, la sua vita era proprio lì, tra un battito d'ali e una sfumatura di colore, era lì,
l'aspettava.

Il compito della farfalla era quello di ridonare colore ai fiori. Fiori appassiti che disponevano ancora di una possibilità per poter rinascere. Un colore, ecco, come si definiva l'anima di una persona. Era sempre stata come una metafora della vita, c'era chi nasceva farfalla e moriva fiore. C'era chi nasceva fiore ed era destinato a trovare una farfalla che lo salvasse. C'era chi nasceva farfalla, un'anima così pura e piena di colori. Nata per donare a un'anima fragile un po' del suo colore, solo per rivederla rinascere.

Essere una farfalla valeva dire avere il compito di colorare le anime. Bisognava che fosse coraggiosa, il suo colore non era infinito, non poteva perderlo, poiché significava perdere se stessa.

C'era una piccola anima, invece, la quale credeva che la farfalla simboleggiasse una persona cara, colei che al momento giusto sarebbe arrivata e avrebbe preso la sua anima, portandola con se. Lei non aveva paura, sapeva che quando sarebbe arrivato il momento, lei, l'avrebbe accettato.

Non aveva paura, era la sua sorellina e lei lo sapeva.
"Se deciderai che è arrivato il momento, ti accoglierò fra le mie braccia, come facevamo da piccole" diceva sempre, osservando le farfalle che svolazzavano sopra la sua testa.

Si narra che la farfalla sia nata per morire, ma Aileen non sapeva che essa aveva un compito, non era a conoscenza che esistevano fiori appassiti da colorare, essi potevano ancora riavere il loro colore, potevano ancora rinascere.

Ma nessuno sapeva però, che esistevano fiori in grado di condividere il loro colore con farfalle che non ne avevano più da donare.

"Ti presto un po' del mio colore" disse il fiore alla farfalla. Lei non capiva, non sapeva di aver perso i suoi colori, semplicemente, un giorno aveva smesso di sentire la loro presenza e il loro calore.
"Perché?" chiese lei, osservando i colori un po' sbiaditi del fiore.
"Perché nessuno dovrebbe perdere i suoi" rispose lui.
"Ma i tuoi sono sbiaditi, li perderai" borbottò lei, scrutando i suoi contorni ormai grigi e si chiese quale fosse la ragione per cui fossero così tenui.
"Non accadrà, e poi, se così fosse allora, ci sarà sempre un po' di me, dentro di te." La farfalla percepì queste parole come se il fiore stesse accettando di perdersi per poter ridare colore a lei.
"sei gentile, ma non posso accettare" Non voleva che si perdesse a causa sua, era convinta non valesse la pena perdere se stessi per salvarla.
"sì che puoi, per favore" la pregò il fiore. La farfalla rimase in silenzio e finalmente capì, capì che il segreto di una vita piena di colori, era circondarsi di ciò per cui ne valesse la pena,
sempre.

Il fiore, infine, donò un po' del suo colore alla farfalla e per poco, non perse del tutto il suo. Ma sapeva che lei, valeva il rischio. Sarebbe rinata e avrebbe potuto condividere il suo colore con chiunque altro. Non poteva essere certo che lo avrebbe condiviso con lui, ma per qualche assurdo motivo si fidava di lei.

Riporre la sua ultima possibilità di vita in qualcuno, forse, non era saggio. Ma il fiore era pronto a giocarsi tutto.

Non restava solo che,
aspettare.

Si narra che la farfalla sia nata per morire.

Ma forse,
si sbagliavano.

🍯

Sii paziente, riavere il proprio colore è un viaggio.

Ti sei mai chiesto perché la vita ti pone difronte scelte alle quali non puoi sottrarti?

Ti sei mai chiesto se sei hai abbastanza coraggio da sostare davanti al destino e sfidarlo?

Una scelta.

Un solo destino.

Una vita che chiedeva speranza e un cuore che domandava pietà.

Un sorriso nascosto dietro ciocche di seta color miele. Una luce emanata da cristalli blu, incastonati in occhi così puri che al contatto non potevi fare a meno di incurvare le labbra, sorridendo.

Lui emana felicità, dicevano.

Lei invece profumava di vita.

È tutta nascosta negli sguardi, nei gesti, nello sfioramento di mani, nel contatto di due corpi e nel rumore di un bacio.

È tutta nascosta lì,
nel battito d'ali di una farfalla.

È nascosta lì,
la loro storia.

E tu, sei pronto a conoscerla?
Hai abbastanza cuore per entrare nel loro mondo?
Sii delicato come il suono di un battito d'ali, perché loro sono così,
traboccanti di un amore sussurrato tra pareti sottili di un cuore sbiadito.

Sii silenzioso e ascolta, è li che capirai.

Erano montagne russe, distese di colline e corse a tutta velocità. Erano cadute di testa e precipitazioni in picchiata, temporali estivi e sogni infranti. Erano fatti di tutto e niente, anime che combaciavano coccio per coccio. Erano sorrisi sotto le lenzuola, erano l'inferno che non vedeva l'ora di bruciare.

Ma la loro pace fu lì,
nel rumore di un passo, più lento dell'altro.

LA NOTTE MI CHIEDE DI TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora