Rᴜʙᴇʀᴇɪ ʟᴇ sᴛᴇʟʟᴇ ᴀʟʟᴀ ɴᴏᴛᴛᴇ,
sᴏʟᴏ ᴘᴇʀ ᴇssᴇʀᴇ ᴀᴍᴀᴛᴀ ᴅɪ ɴᴜᴏᴠᴏ ᴅᴀ ᴛᴇ.«Sono molto buoni Lee, brava» esclamò nonna Abs, gustando i miei brownies. La mattina mi ero svegliata con un profumino di brownie nell'aria, ero riposata e di buonumore, non potevo negare che questo fosse per una piccolissima parte grazie a un certo ragazzo coi capelli rossi.
Sorrisi, «Grazie».
«Dovresti portarglieli» esclamò infine, osservandomi da sotto i suoi occhiali da vista. «A chi?» chiesi, addentando il mio dolcetto.
«Ad Axel» rispose, aveva uno sguardo furbo e sapevo che stava tramando qualcosa. «Axel? Ora siete anche amici, incredibile» sbuffai sonoramente. «Lee Lee, è inutile che te la prendi. Sembrava un cagnolino bagnato» disse intenerita. Sì, me l'ero presa con la mia adorata nonnina perché non mi aveva avvertito che Axel fosse qui, diciamo che trovarmelo davanti, o meglio, dietro non era stato piacevole, anzi, tutt'altro.«Non è una scusante la tua.» ribattei piccata.
Mia nonna scoppiò a ridere, e poi il suo sguardo cambiò come se si fosse tutto un tratto illuminata. «Per caso ti da fastidio che ti abbia visto in pigiama?» Socchiuse gli occhi, come se mi stesse intimando a dire il contrario. Dalla mia gola uscì una risata sarcastica, molto più vicina a quella isterica. «Assolutamente no» dichiarai.
Mia nonna sorrise sornione, «quindi non avrai problemi a portargli qualche brownies?» chiese, alzando un sopracciglio. Mi morsi l'interno guancia, cercando di trattenere una smorfia, «certo che no, questo pomeriggio gli porterò quei dannati brownies» risposi, sorridendo falsamente per poi alzarmi e dirigermi in camera mia a prepararmi.
Oggi non avrei avuto lezione per fortuna quindi potevo fare tutto con molta più calma. Avevo deciso di accompagnare mia nonna a fare qualche commissione e poi raggiungere le mie amiche a casa di Scarlett.
Mi legai i capelli biondi in una coda morbida e indossai un jeans largo e sopra una maglietta a maniche lunghe grigia, crop. La mattina si stava bene quindi avrei messo sopra solo la giacca. Mi truccai leggermente, per poi infilare le mie adidas campus e scesi le scale con la borsa sulla spalla. «Abs, sono pronta!» urlai, sedendomi sul divano. Il mio telefono iniziò a squillare e sbuffai, odiavo le chiamate.
Colin Dawson ti sta chiamando, lèssi sul display.
«Pronto» risposi, aspettando che Colin parlasse.
«Lee! Ho preso A nel test di matematica!» urlò dall'altra parte dello schermo, tanto che dovetti allontanare il telefono dall'orecchio. Poco dopo realizzai quello che aveva appena detto, mi alzai di scatto, e quasi inciampai.«Oddio, è fantastico Colin!» urlai a mia volta contenta. «Grazie mille Lee, mi hai salvato» la voce metallica arrivò attutita e feci un sorriso dolce, «è tutto merito tuo» precisai, ed era vero, si era impegnato tanto per prendere un bel voto al test. Mia nonna in quel momento scese le scale confusa, sentendo quel baccano così le spiegai, «Colin ha preso una A»
Ero davvero felice che le mie lezioni fossero servite a qualcosa. Ammetto che avevo avuto per tutto il tempo un po' d'ansia, non sapendo se sarei stata all'altezza, se fossi riuscita a farmi comprendere e ad aiutarlo davvero. «Lee, oltre ciò volevo dirti che è stata colpa mia ieri, quando-» Lo bloccai subito, «non ti preoccupare, non è successo niente» lo rassicurai.
«No invece, A-» lo fermai di nuovo esasperata. «Col, abbiamo parlato.» dovetti dire solo questo per far sì che Colin capisse. Rimase in silenzio per qualche secondo, come se stesse ragionando. «Ah, davvero?» esclamò scioccato. Io risi per il suo tono incredulo, «sì, davvero» confermai. «Ora devo andare Col, ci sentiamo» lo salutai velocemente, raggiungendo mia nonna sull'uscio della porta.
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LA NOTTE MI CHIEDE DI TE
ChickLit«siamo farfalle Axel, destinate a morire» Aileen è testarda, ha una lingua tagliente e odia tutto ciò che si definisce uno stupido cliché. Ha tutto ciò che la rende felice, una nonna amorevole con cui abita e delle amiche su cui contare. Allo stess...