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Le mani di Minho cedettero, lasciandolo cadere.
Sotto di lui Jisung si era preparato già da tempo per prenderlo al volo tra le sue braccia prima che cadesse.
E finalmente si abbracciarono di nuovo.
...
Minho restò aggrappato a lui, con il viso seppellito nell'incavo del suo collo, mentre l'altro non aveva intenzione di lasciarlo andare, stringendolo tra le sue braccia così forte da fargli mancare il respiro.
I loro amici li avevano circondati, impedendo agli altri soldati di vedere bene cosa stesse succedendo e allo stesso tempo non smettendo di bombardare Minho di domande di varia natura, dal "tutto bene?" al "cosa cazzo avevi in testa?!", che tendenzialmente era il tipo di domanda più gettonata da Jeongin.
Si staccò da lui solo per poter vedere il suo viso decorato da un sorriso, gli occhi lucidi gli impedivano persino di vederlo chiaramente, ma non gli importava gran che di questo particolare, bastava che fosse li con lui.
Jisung portò una mano sul suo viso, accarezzandogli i capelli e asciugandogli col pollice le lacrime che ormai non riusciva più a trattenere.
<<è finita?>>
<<Si, Minho, è finita>>
O almeno così speravano.
Alle loro spalle si aprì lentamente un varco da cui poco dopo sbucò l'imperatore, accompagnato dal consigliere.
Prima che potessero vederli si ri-alzarono, sistemando come meglio potevano ciò che era rimasto dei loro vestiti ormai logori.
Jisung si inchinò all'imperatore, riunendosi ai suoi sottoposti mentre Minho rimase da solo davanti al lui, suo padre, inginocchiandosi senza nemmeno poterlo guardare negli occhi.
Decise che avrebbe aspettato finché quella straziante umiliazione non fosse finita, per poi accettare qualsiasi punizione gli avrebbero affibbiato.
<<Minho, ti rendi minimamente conto di quello che hai fatto?!>>
Il suo tono era carico d'ira e gli incuse timore, facendolo irrigidire come tutti i soldati dietro di lui. Il consigliere, dietro l'imperatore, se la rideva silenziosamente, curioso di sapere cosa sarebbe successo, mentre i ragazzi, amici di Minho e non, iniziavano a provare l'irrefrenabile voglia di prenderlo a pugni.
<<Ne ho sentite fin troppe sul tuo conto e su quello che hai combinato negli ultimi mesi: sei scappato di casa dopo che ti avevo espressamente imposto di startene buono ad aspettare le fine della guerra, ti sei arruolato nell'esercito, hai ingannato il tuo generale e tutte le altre reclute, sei sceso sul campo di battaglia mettendo a repentaglio la tua vita, hai causato una valanga con un esplosivo rischiando di ferire i tuoi compagni, sei fuggito dalle guardie convincendo i soldati a coprirti, solo per ritornare in città travestito da donna; ti sei infiltrato come fossi una spia, hai ucciso degli uomini all'interno del mio palazzo e lo hai quasi distrutto e...!>>
Tutti erano tesi come corde di violino, terrorizzati da cosa sarebbe venuto poi: cosa sarebbe successo a Minho?
Quest'ultimo si strinse ancor più nelle spalle, aspettandosi come minimo di venir colpito in qualche modo o di sentire altre strilla per cercare di attentare ancora di più al suo senso di colpa. Sapeva che ciò che aveva fatto era stato giusto e niente lo avrebbe convinto del contrario.
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In amore e in guerra-- Minsung
FanfictionMolto tempo fa, durante l'antico periodo dei Tre Regni, sotto il secondo imperatore della dinastia Lee, la Cina era da poco entrata in un periodo di grande splendore, e di grande vulnerabilità: da ormai mesi, subiva attacchi recenti nei piccoli vill...