┌THIRTY-SIX┐

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La felicità ha sempre un prezzo.

Qualcuno deve essere maledetto per bilanciare la felicità di qualcun altro. Per qualsiasi gioia ricevuta temporaneamente da Jungkook, Jimin era quello che ne portava la disperazione.

È così che funziona sempre. 

L'equilibrio tra felicità e tristezza si mantiene a zero. 

Più Jungkook cercava la felicità che gli sfuggiva dalle mani, più le cose andavano male. In un certo senso, ora era Jungkook a sopportare la disperazione che la felicità di Taehyung portava con sé.

Se qualcuno desidera speranza e felicità, una quantità uguale di disperazione e tristezza si sparge per il mondo. Tutto si annulla a zero. È così che si mantiene l'equilibrio del mondo. 

Ora Jungkook aveva finalmente capito il concetto, aveva sì ricevuto la felicità, ma in cambio i suoi più cari avevano dovuto pagare per questo- aveva persino ferito i suoi migliori amici, prima lasciando Hoseok da solo, poi abbandonando Jimin quando quest'ultimo gli aveva aperto il suo cuore.

Jungkook aveva fatto in modo che i suoi amici e la sua famiglia diventassero le vittime della sua felicità. In altre parole, la felicità che si era manifestata nella personificazione dell'essere umano chiamato Kim Taehyung. 

Probabilmente Jungkook si era sempre schierato per il bene, per proteggere chi gli stava intorno, rischiando la sua stessa vita. Non è forse uno schifo che non si possa raggiungere la felicità facendo sempre ciò che è giusto?

"Spero che un giorno ci sarà un momento in cui sceglierai la tua felicità al posto degli altri. Anche se non è il metodo più bello in assoluto."

Più Jungkook pensava alla sua ultima conversazione con Jimin, più sentiva che Taehyung forse aveva ragione. 

Anche la felicità in sé è sempre stata egoista. E tutti cercano di coglierla. 

La felicità arriva in forme diverse e non era colpa di Taehyung se la sua felicità era stata raccolta sotto forma di un essere umano di nome Jeon Jungkook, giusto?

Giusto.

La felicità è una vera e propria dipendenza, se ci pensate bene. Tutti, letteralmente, vogliono quella certa felicità, per lo più, non importa come, e sono pronti a fare qualsiasi cosa per ottenerla.

Per questo motivo, le persone sono portate persino a far sì che qualcun altro ne porti il peso. Forse anche inconsapevolmente.

E così, Jungkook non era nemmeno sicuro di dover incolpare il proprio Destino o chi, perché il risultato fosse questo. A chi altro avrebbe dovuto dare la colpa se Taehyung era così egoista e compulsivo per la sua felicità?

 Per aver voluto la felicità tutta per sé e per nessun altro? Non era diverso dagli altri, tutti sono egoisti perché la felicità stessa è egoista. Questo rendeva tutti uguali, compreso Taehyung.

Lui aveva il suo metodo, e- e basta. E sembrava immorale. Il motivo era sempre la felicità. Aveva scelto il modo più semplice per mantenere ciò che- anzi chi, questa volta lo rendeva felice, scegliendo non i metodi più belli in assoluto.

Perché più si è testardi e più si insiste di avere ragione, più la felicità si allontana.

È terribile che non si riesca a raggiungere un lieto fine anche se si ha ragione, ma è così che vanno le cose.

Per ottenere qualcosa e risolvere un problema, fare qualcosa di sbagliato rende tutto molto più facile e un modo più veloce per essere felici.

Perché qualcuno deve essere nel torto per bilanciare il bisogno di quest'ultimo di essere nel giusto.

MONSTER | VKOOK [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora