┌ONE┐

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┌PICCOLO

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┌PICCOLO. OGNI TANTO PENSO AL ME STESSO DI ADESSO E A CHI AVREI POTUTO ESSERE┐

Come una tela vuota imbrattata con un'ombra di vino rosso e sangue, il cielo fu dipinto e la notte arrivò non molto dopo la sera.

C'erano vari rumori all'interno dell'auto, sepolti dal rumore del motore, il cellulare di Taehyung squillava e Jungkook era appollaiato così silenziosamente accanto a lui, come se non sentisse nulla.

Non voleva fare nulla a causa della paura che provava e le sue dita tremavano, il suo cuore piangeva mentre batteva. L'auto si fermò davanti a casa Jeon, Jungkook scese e corse velocemente all'interno, dai suoi genitori.

Taehyung tenne il giacchetto nero sulla spalla con l'indice uscendo dall'auto, chiuse la portiera mentre i suoi occhi scorrevano sulle guardie, che tenevano le pistole in mano mentre Taehyung si dirigeva all'interno, con uno sguardo sinistro negli occhi che veniva ricambiato dalle guardie.

Le grida della foresta si agitavano al soffio della brezza fredda. Era calata una notte buia e la villa solitaria sulla collina era illuminata da luci tremolanti.

Le guardie vestite di nero erano tutte all'ingresso, con le armi in pugno, mentre i rumori provenienti dalla foresta aumentavano.

"Piccolo mio, sono così felice che tu sia tornato a casa sano e salvo." Disse la signora Jeon, toccando le guance del figlio. Il signor Jeon si avvicinò invece a Taehyung e lo abbracciò. Quest'ultimo mise solo un braccio intorno alle spalle dell'uomo, come se non volesse alcun tipo di affetto fisico, e si allontanò all'istante.

"Sei cresciuto così tanto dall'ultima volta che ti ho visto." Il signor Jeon fissò Taehyung, così indulgente.

"E sei diventato anche un bell'uomo." Aggiunse il signor Jeon, ma Taehyung cambiò argomento. "Sì, ma ora possiamo parlare di Jungkook? Stavo pensando che sarebbe meglio se iniziasse a studiare a casa, perché uscire, soprattutto senza qualcuno, non è sicuro per lui."

"Cosa? No! Non voglio studiare a casa!" Si lamentò Jungkook con voce lagnosa e Taehyung si avvicinò a lui, posando il giacchetto sul divano. "Ma è la cosa migliore per te, piccolo, non pensi lo stesso?"

"P-Piccolo?" Jungkook trasalì, con gli occhi più grandi e le guance quasi arrossate. Taehyung emise un profondo sospiro, colmando la distanza. Ancora di più. "Non pensi che sarebbe più sicuro per te se rimanessi a casa, Jungkook? O almeno, avere qualcuno intorno a te e dire loro dove stai andando prima di uscire?"

Jungkook non rispose, ma i suoi occhi rimasero spalancati, quasi come se Taehyung lo stesse intimidendo con la sua presenza e con quegli occhi torvi. "E se non fossi arrivato in tempo, huh? E se non ci fossi stato? Sai cosa sarebbe potuto accadere?"

"Taehyung, calmati-" Disse la signora Jeon, osservando come le labbra di Jungkook si stavano arricciando in un broncio e la paura nei suoi occhi. "Non mi calmo. Se ne va in giro senza sosta quando non dovrebbe. E se venisse ucciso? Stuprato? Violentato? Sequestrato? Hai idea di cosa sarebbe potuto accadere là fuori?"

MONSTER | VKOOK [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora