┌FORTY-ONE┐

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"Buongiorno, Diamante."

Jungkook si abbracciò forte al cuscino, non volendo svegliarsi. Anzi, Jungkook non voleva svegliarsi mai più, anche se sapeva che non era tecnicamente possibile.

"Ti metto la colazione sul comodino. Mangia come si deve, io devo uscire ma Jieun sarà qui in caso di bisogno." Taehyung accarezzò i capelli di Jungkook, mentre con l'altra mano si sistemava la cravatta nera che indossava.

"Dove vai...?" Chiese Jungkook, socchiudendo leggermente gli occhi e fissando il marito. Taehyung era seduto sul bordo del letto, con un abito grigio e una camicia bianca. I capelli neri ricci che aveva tagliato più corti per non farli cadere davanti agli occhi. 

"Per una 'riunione', diciamo così." Taehyung si alzò e si diresse verso la toeletta nell'angolo della stanza. 

Preparare la colazione e poi svegliarlo con la sua voce. Jungkook li avrebbe considerati un gesto dolce se Taehyung non fosse stato un serial killer manipolatore, che gli aveva sempre mentito. 

"Posso venire?" Chiese Jungkook, appollaiandosi in cima al letto. I suoi occhi erano a malapena aperti, seguivano Taehyung attraverso la stanza e le sue labbra erano di un rosso vivo, a complemento delle sue guance rosee. 

"Certo, piccolo, ma sei sicuro? Potrebbero esserci rappresentazioni di omicidi e altri argomenti che potrebbero darti fastidio." Taehyung si fermò, mettendosi l'orologio da polso, e si girò per affrontare il ragazzo più giovane.

"Lo sono," rispose Jungkook, distogliendo lo sguardo. Non gli importava un cazzo di quello che faceva Taehyung, purché si assicurasse che nessuno venisse ferito dal ragazzo dai capelli neri senza motivo. 

"Allora la riunione può aspettare ancora un po'. Alzati e preparati. Ti aspetto di sotto." Disse Taehyung, andando verso la porta e aprendola.

"I miei vestiti?" Jungkook accavallò le gambe, con indosso solo la camicia bianca della sera prima che gli cadeva sulle spalle. 

"Nell'armadio," rispose Taehyung, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.

Jungkook abbracciò di nuovo forte il cuscino, cadendo sul letto, poi si alzò lentamente, non volendo piangere di nuovo, e si diresse verso l'armadio da dove prese una maglietta con una giacca di jeans bianca e dei pantaloni.

Non era il momento di piangere, ma di vendicarsi. Jungkook si sarebbe fatto valere, era questo che Jimin voleva che facesse...!  

Fissandosi allo specchio del bagno, Jungkook inclinò la testa di lato, osservando i succhiotti che Taehyung gli aveva lasciato sul collo pallido. Sarebbero stati sicuramente una spina nel fianco da nascondere. 

Dopo aver fatto una doccia e essersi rinfrescato, Jungkook andò anche lui verso la toeletta, mettendo un po' di fondotinta sui segni per coprirli e poi fece colazione. Jungkook scese al piano di sotto, osservando Taehyung seduto sul divano, al cellulare.

"Ci hai messo tanto." Taehyung si alzò, mettendo il cellulare in tasca, e porse a Jungkook una mano per intrecciare le loro dita. 

Jungkook non lo fece, anzi, allontanò la mano, rifiutando il gesto, e guardò Eunwoo e gli altri in piedi nella sala.

"Andiamo, mio caro?" Disse Taehyung, afferrando saldamente il polso di Jungkook e trascinando il marito più vicino a sé per affiancarlo. 

Jungkook sbatté le palpebre, ancora un po' smarrito, e aggrottò le ciglia, fissando Taehyung per qualche secondo, poi annuì, abbassando lo sguardo. "Sì."

Mentre camminavano all'esterno, Jungkook fu bagnato dai raggi intensi del sole e la temperatura era calda. La coppia si diresse verso una delle auto e Taehyung aprì la portiera per far salire Jungkook.

MONSTER | VKOOK [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora