┌FORTY-FOUR┐

29 5 0
                                    

All'interno di una città ammantata di silenzio, la notte era calda e nulla si muoveva, se non i petali dei fiori che sbocciavano e svolazzavano tra le folate di vento gelido. 

"Il mio piccolino" Taehyung stava tenendo Jungkook per la vita, guardando il cielo notturno, con il mento appoggiato sulla sua spalla come faceva sempre. "Sei molto più bello di questo cielo notturno."

I gomiti di Jungkook rimasero appoggiati alla ringhiera del tetto, amando il modo in cui il vento passava loro accanto. Le luci della città davanti ai suoi occhi si accendevano e si spegnevano, mentre loro due stavano sul tetto dell'enorme palazzo in cui si trovavano, così vicini, intimi. 

Erano a Parigi, in Francia. Jungkook era d'accordo con l'idea di un viaggio, lontano dai casini che stavano accadendo in Corea del Sud, lontano da tutti i casini che erano accaduti, perché altrimenti quell'intero Paese avrebbe portato solo brutti ricordi. 

Ricordi che Jungkook avrebbe voluto dimenticare e non rievocare mai. 

La vista spregevole di tutti quei cadaveri che aveva visto e la morte di tutti quelli che aveva amato- eppure eccolo lì, sotto l'ala dello stesso uomo che aveva rovinato la sua felicità.

Taehyung aveva rovinato la vita di Jungkook. 

Eppure Jungkook non poteva più fare nulla, se non accettare che quello fosse il suo destino. Lui, il cui destino era di stare con Taehyung, essere di Taehyung.

Piangere non avrebbe cambiato nulla, e nemmeno scappare. 

Taehyung lo avrebbe preso e posseduto di nuovo. La cosa sarebbe andata avanti e avanti e avanti e avanti. Jungkook non lo avrebbe permesso. 

Jungkook odiava Taehyung- così tanto che l'unico momento in cui riusciva a sopportarlo era quando litigavano o quando erano a letto, e di solito, francamente, accadevano entrambi nello stesso momento. 

Anche se Jungkook desiderava un miracolo, ciò che doveva sacrificare in cambio era la sua anima. Per combattere il mostro dal nome Kim Taehyung, doveva diventare lui stesso un mostro..

Jungkook non poteva farlo.  

Jungkook non poteva perdere se stesso. 

Le storie e le fiabe che Jungkook aveva ascoltato da bambino gli avevano insegnato che tutti i desideri si avverano e che il bene vince sempre contro il male—forse Jungkook non era buono?

Jungkook non era abbastanza? 

Per quanto tempo? Per quanto tempo avrebbe dovuto aspettare il Karma? 

Che il Karma restituisse a Taehyung ciò che aveva fatto a Jungkook?

Dolore? Trauma? Danni? 

Jungkook era lì, in piedi, distrutto sotto lo stesso cielo di Taehyung, sullo stesso tetto, cercando di alleviare il suo dolore. 

"Te l'ho detto che sei irritante quando fai queste battute. Smettila." Disse Jungkook, spingendo via le mani di Taehyung e girandosi di fronte al ragazzo dai capelli neri. 

Taehyung aveva sempre detto che non avrebbe fatto del male a Jungkook se quest'ultimo avesse fatto quello che gli chiedeva di fare- ma era davvero così?

L'abuso non aveva bisogno di una ragione, anzi, aveva bisogno di scuse.

Taehyung si aggrappò ai lati della vita di Jungkook, appoggiandolo leggermente alla ringhiera.

L'aria era confortante sulla loro pelle e Jungkook sentiva fresco per il modo in cui i suoi capelli venivano mossi dalla brezza. Taehyung sembrava felice, allegro. I suoi capelli neri acconciati lo facevano sembrare un gentiluomo.

MONSTER | VKOOK [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora