┌THIRTY-THREE┐

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"Non sono convinto di tutta questa faccenda, è- è molto sospetta per me." Balbettò Jungkook, mordendosi il pollice. Entrambi aspettavano pazientemente il loro turno fuori dalla stanza di lusso dove si trovava il signor Kim.

"È più facile così, non credi, amico?" Ky diede una pacca sulla schiena di Jungkook e ridacchiò. Jungkook scrollò le spalle, togliendo le mani di Ky. "Non sarà così divertente quando avrà una pistola puntata sulla tua fronte."

"Non c'è bisogno di essere così brutale, pasticcino. Quel tuo ragazzo cercherà di uccidermi, sia che io faccia ancora qualcosa sia che non lo faccia. Ora, piuttosto che aspettare pazientemente che accada, non è meglio usare il suo potere per sbarazzarsi di uno dei problemi?"

Jungkook si zittì, timoroso, e abbassò lo sguardo. Ky aveva ragione, il problema non era solo Taehyung, ma entrambi. Sbarazzarsi di uno dei due avrebbe reso le cose molto più semplici, ma Jungkook non poteva fare a meno di farsi prendere dal panico. 

"Possiamo semplicemente dirgli di uccidere Taehyung, no?" Borbottò Jungkook, con gli occhi grandi. La sua testa era piegata verso Ky. "Ci sarebbe meno caos- e- e poi è in prigione, g-giusto? Cosa dobbiamo fare adesso, allora?"

"Jungkookie, ti spiegherò tutta la situazione più tardi, ma tieni presente che incastrarli entrambi significa che il signor Kim combatterà contro di lui invece che contro di noi, che è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno."

Jungkook chiuse di nuovo la bocca, con le dita che armeggiavano tra di loro. Ky si appoggiò alla grande porta di legno, con le braccia incrociate sul petto. La sala d'attesa era vuota, nessuno tranne loro, si sperava. "Inoltre, questo è il piano di riserva se dovesse evadere dal carcere, sai."

"Okay," mormorò Jungkook, allontanandosi. La grande porta si aprì dall'interno e- e c'era un uomo, che Jungkook suppose fosse il politico. 

Anche Ky si fece da parte e guardò l'uomo andarsene, senza badare a loro. Ky si affacciò nella stanza e vide che il signor Kim era seduto su una sedia, con le braccia appoggiate su un tavolo di legno e il mento appoggiato sul palmo di una mano.

"Buon pomeriggio, capo." Ky afferrò di nuovo il braccio di Jungkook e si inchinò, tornando al suo personaggio di 'soldato mafioso', e aspettò che l'uomo gli permettesse di entrare. 

"Entra, ragazzo mio." Il signor Kim fece un cenno con la mano per dire a Ky di entrare, apparentemente compiaciuto per la presenza dell'ospite accanto a lui.

Ky entrò, trascinando Jungkook con sé, e spinse il ragazzo in avanti. "Ho una sorpresa con me, solo per lei, signore." Ky sorrise, apparentemente fiero di sé. 

E onestamente, per qualche secondo, Jungkook perse la cognizione della realtà e dimenticò che tutto ciò era una recita soltanto per l'aspetto professionale e naturale con cui Ky stava affrontando l'intera faccenda.

"C'è voluto del tempo, ma almeno ora siamo qui," Ky si spostò le ciocche vaporose all'indietro, con uno sguardo scherzoso intorno alle labbra, in sintonia con il suo aspetto; una maglietta nera con una giacca di pelle sopra e dei jeans neri sotto, somigliando a quei cliché di motociclisti che di solito vengono romanzati nei libri e nelle serie.

"E ora? Lo uccidiamo?" Ky continuò a fissare Jungkook, nascondendo la sua evidente apprensione sotto i molteplici strati della maschera che indossava.

Jungkook era nervoso e la sua testa pendeva verso il basso, incapace di incontrare lo sguardo scuro del signor Kim, pieno di malizia. Un sorriso reticente si attorcigliò intorno alle sue labbra. Il signor Kim era un essere malato. Tanto quanto Taehyung, in qualche modo. 

MONSTER | VKOOK [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora