CAPITOLO 2

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:-Si va bene,ci vediamo domani mattina,ti amo!-
Riattaccai la telefonata con il mio fidanzato Mario,lo avevo conosciuto al campo estivo e da allora non ci separammo più ,all'ora eravamo fidanzati da circa 2 mesi ed ero la ragazzina più felice del mondo.Era più alto di me e aveva degli occhi azzurri e i capelli ramati inoltre aveva solo un'anno in più a me.Ai miei occhi risultava il ragazzo più bello e affettuoso del mondo,insomma il ragazzo perfetto.La mattina stessa andammo a scuola insieme dato che destino voleva che noi stessimo nella stessa scuola,io dovevo iniziare la prima e lui la seconda del liceo "scienze umane" avevo molta ansia e non sapevo come sarebbe andata,nuova scuola,nuovi amici,nuovo tutto.La mamma mi diede un bacio sulla fronte e mi lasciò all'entrata,era molto strano,lei non mi baciava mai.Non ci feci caso e subito corsi verso mario e gli stampai un bacio sulle labbra,cosa che desiderai fare da tanto tempo dato che per l'estate andammo entrambi in vacanza e non ci vedemmo per due settimane.
:-Hey Ely,eccoti qui!pensavo non arrivassi più,stanno già chiamando le classi,affrettati- Disse lui sorridendomi,aveva dei denti così perfetti e bianchi,un sorriso che emanava allegria e avrebbe fatto innamorare chiunque.
Gli sorrisi e corsi all'interno della scuola quando sbattei contro un ragazzo
:-Cazzo,vedi dove metti i piedi stupida primina- si lamentò e se ne andò
Io ero pronta a chiedergli scusa ma era stato maleducato e andavo di fretta quindi non gli diedi molto peso.Ero stata chiamata nella prima E mentre io e la mia nuova classe salivamo le scale,intravedevo Mario che mi sorrideva da soltano e silenziosamente faceva il tifo per me.L'aula era grandissima,in classe eravamo 23 ragazze e 3 ragazzi,la scuola era composta da 2 piani non contando il piano terra,al primo c'erano le classi dello scienze umane che erano poche infatti c'erano dalla prima e la quinta e al secondo quelle dello scientifico mentre al piano terra vi erano le prime dello scientifico perché si formarono così tante classi che si dovette dedicare un piano solo a loro.Se ve lo stiate chiedendo sì nella mia scuola però non c'era solo lo scienze umane ma c'era anche lo scientifico ed io non lo sapevo.Io come vi avevo anticipato ero al primo piano ed era una fatica salire tutte quelle scale la mattina.Avevamo fatto l'accoglienza,le presentazioni e blah blah blah tutte cose noiose tuttavia la mia attenzione si focalizzò sulle macchinette di merendine e succhi di frutta che erano proprio di fronte alla mia classe e proprio non riuscivo a farne a meno di comprare una di quelle merendine. Chiesi al professore se potevo andarci e seccato mi disse di sì,il mio mondo si aprì quando vidi che accanto alle macchinetta delle merendine c'era anche il distributore del caffè,un'altra cosa che non sapete di me è che io vivo di caffè. Comprai la mia merendina con il mio caffè ed andai ad esplorare la scuola sapendo che ci avrei messo poco salii le scale fino ad arrivare al secondo pianodove c'era lo scientifico e c'erano le terze,quarte e quinte iniziai a pensare che anche io avrei lasciato quella scuola da maggiorenne e che mi fosse piaciuto o meno avrei condiviso con i miei compagni ricordi belli e brutti.Fra le quarte mi accorsi che c'era la sezione B al cui suo interno c'erano solo ragazzi...mi soffermai su uno con l'aria familiare ma non mi applicai più di tanto.Tornai in classe e una ragazza di nome Anna volle fare amicizia con me,era molto carina,aveva gli occhi azzurri e dei capelli nero corvino che molto probabilmente erano tinti,era sul serio la ragazza più bella che io avessi mai visto.Iniziammo a parlare e io ascoltai ogni singola parola che essa diceva perché sembravo ammaliata dalla sua voce e intelligenza,c'è differenza fra ascoltare e sentire anche fra parlare e comunicare e lei era riuscita ad attirare la mia attenzione.Appena uscita da scuola mi diressi verso la classe di Mario e scendemmo le scale assieme,parlammo di come fosse andata la giornata e aspettai mia madre che mi venisse a prendere.Appena arrivammo a casa notai un ragazzo e capii che fosse Nicolas Davis, quel ragazzo che vidi da piccola e che d'allora guardavo solo dalla mia finestra la notte,mi ritornò in mente che forse quello che vidi in quella classe era lui,nemmeno il tempo di realizzare che mia sorella mi trascinò dentro perché doveva raccontarmi il suo primo giorno di medie e io di superiori.Quindi anche quella volta rimasi da sola con i miei ricordi e pensieri,io sono sempre stata una grande osservatrice e sapevo che un giorno avrei scritto della vita delle persone che circondavano la mia vista.

The window at night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora