CAPITOLO 4

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Per un po' mi tolsi da testa l'idea di scoprire tutti i segreti di Nicolas e mi concentrai su Mario,tutto procedeva bene e i mesi passarono,arrivò dicembre e io amavo quel mese poiché c'era il natale,la mia festa preferita.La cosa che più amavo di esso era Il fatto che la mia famiglia si riuniva e non accadeva sempre durante l'anno,i nonni materni solitamente venivano a festeggiare a casa nostra la vigilia e dai nonni paterni festeggiavamo il natale,ovviamente da entrambi le parti c'erano gli zii e i cugini,invece il capodanno lo festeggiavamo sempre con degli amici di mio padre e io e aurora ci annoiavamo sempre dato che i nostri genitori non ci facevano mai uscire la notte.
Era la solita giornata noiosissima di scuola,era la settimana dello studente quindi si ripassavano gli argomenti richiesti dagli alunni.Io ero una "secchiona" non avevo mai bisogno di ripassare nulla,sapevo tutto,infatti in classe mi chiamavano "sapientona" ,non mi faceva stare male perché io sapevo che studiando molto le persone potevano pensare che io incentrassi la mia vita solo su quello però nonostante le prese in giro io volevo aiutare tutti.Ero fatta così,ero altruista e buona nei confronti degli altri,a volte anche un po' troppo.
:-Ely a cosa pensi?- Mi chiese Anna
quella ragazza che conobbi e che dall'ora era diventata la mia compagna di banco,eravamo inseparabili
:-A nulla,mi annoio solamente.- dissi io scocciata
:-Ahh beata che sai tutto,però ho trovato una cosa che non sai- disse maliziosa
Io rimasi ad ascoltare curiosa senza dire nulla
:-Non sai fare l'amore- continuò
:-Qui non si tratta di sapere ma di sapere fare,è diverso-Risposi io con un tono di superbia ironica
:-Che saputella,ma dimmi un po',con Mario nulla?-ribadì lei,sicuramente voleva arrivare a questo discorso,era il tipo di ragazza che voleva sapere tante cose ma non le diceva a nessuno,le volevo molto bene perché era vera,una persona che se ti abbraccia senti la sua anima che accarezza la tua.
:-No,nulla ancora ma andiamo con calma,se accade e mi sento pronta lo farò- Le dissi
Lei era entusiasmata dell'idea che io,secondo lei,"la ragazza perfetta" potessi perdere la Verg1n1tà prima del matrimonio.
La giornata passò velocemente e mi incontrai nel pomeriggio con Mario,andammo a fare un giro nella nostra cittadina e mangiammo qualcosa fuori,era sempre bello stare con lui perché era divertente e sentivo che provava dei sentimenti per me,era bello essere amati.Lui aveva degli occhi azzurri così belli che sembrava mi stessi specchiando nell'acqua,volevo urlare al mondo quanto mi faceva stare bene ma nessuno avrebbe ascoltato i miei sentimenti quindi non mi restava che scriverli.
:-Amore.- mi chiamò con la sua voce tenera
:-Ma tu mi ami?- mi chiese
:-Certo che ti amo- confermai
:-Allora se mi ami vieni a conoscere in questo momento mia madre- sorrise sapendo che mi sarei arrabbiata dato che non avevo gli abiti adatti e non mi ero preparata psicologicamente.
Alla fine mi portò a casa sua e mi fece conoscere sua madre,mi fece vedere la sua cameretta molto semplice con un armadio verde e il resto dell''arredamento bianco, lui non aveva né fratelli né sorelle quindi era una cameretta tutta sua come me.Sua madre era una donna poco presente infatti lui si ritrovava sempre da solo a casa dato che il padre lavorava all'estero, mi dispiaceva il fatto che lui stesse sempre da solo però non mi aveva mai invitata a casa sua perché pensavo che lui pensasse che fosse presto. casa sua era distante dalla mia circa 15 minuti abitava in un quartiere piuttosto ricco, molto diverso dal mio che è un quartiere normale, anche la sua casa era veramente diversa dalla mia era molto più grande e spaziosa per due persone e sembrava che in quella casa mancasse la felicità e la gioia di stare con i propri cari, una casa emotivamente vuota, mi venne da fare una domanda a Mario
:-Ti manca tuo padre?- gli dissi timidamente in un momento da soli in silenzio
:-Sembra di non averlo un padre, non mi viene mai a trovare e ogni volta che lo fa sento di avere una persona con cui non posso essere me stesso- Mi disse guardando un punto fisso
Mi sentii in colpa per aver fatto quella domanda ma il telefono che squillava mi salvò dal dire altro.Era mia madre che mi chiedeva di tornare a casa perché si era fatto tardi ma Mario mi chiese di rimanere un altro po' dato che sua madre era a letto a dormire,io anche se avrei fatto arrabbiare mia madre volevo tanto rimanere con lui quindi decisi di ignorarla e me ne pento...

note autrice
buon pomeriggio lettori,fatemi sapere come va la vostra lettura di questo libro e se vi sta piacendo!! pubblicherò altri capitoli il prima possibile,kiss kiss
-A<3

The window at night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora