capitolo 8

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appena arrivata lui mi disse di salire dalla porta sul retro.
Quando aprì la porta vidi la  per la prima volta casa sua dall'interno,aveva la cucina e il salone collegati,era una casa arredata con il beige e acqua marina,poi aveva un corridoio molto stretto con delle scale che portavano al piano di sopra. lui mi stava pregando di camminare silenziosamente,era veramente bello guardarlo,aveva degli occhi così profondi e un sorriso così bianco.Casa sua era seriamente bella da come potevo notare al buio c'erano tre stanze al piano inferiore compresa cucina e salone e tre sopra.
:-Perdonami il caos- mi disse lui con la sua voce grande e possente
Camera sua non era affatto in disordine,secondo me voleva trovare un pretesto per parlarmi
:-Non è in disordine-puntualizzai
e lui iniziò a dirmi che lo era dato che il letto era sfatto
:-Dovresti vedere camera mia allora- risi
:-Non preoccuparti tesoro un giorno la vedrò- mi disse lui guardandomi negli occhi
Arrossii per un secondo però distolsi lo sguardo.
:-Perché mi hai invitata da te?-gli chiesi titubante e dubbiosa
:-Perché mi sto annoiando di guardarti sempre da sola in camera tua- ammise
Non ebbi nemmeno il tempo di dire qualcosa che mi lasciò sola nella sua camera perché era andato a prendere da bere,iniziai a curiosare,dalla mia finestra sembrava più piccola quella cameretta ed invece non lo era.Mi focalizzai sui suoi libri e vidi che aveva letto anche un classico molto famoso,avevo capito che fosse un ragazzo molto appassionato alla lettura e che gli piacevano i libri classici.Appena tornò parlammo,sempre a bassa voce per paura di farci sentire,parlammo di stronzate,di scuola,di sentimenti e quando arrivò l'argomento famiglia,lui cambiò faccia.Avevo capito che non gli andava di parlare della sua famiglia.
:-Vedi Elle,non sempre le cose vanno come devono andare nella tua vita,anche se ti meriti il mondo a volte ci sono delle ingiustizie- mi disse lui saggio,ormai mi chiamava Elle,era il mio nomignolo speciale
:-Eh già,lo capisco- gli dissi io rammaricata
:-Perché ti sei lasciata con Mario?- mi disse lui con aria indifferente
:-Mi ha violentata- dissi io spezzata,era la prima volta che lo lo ammettevo e lo dicevo ad alta voce,non mi sembrava vero,mi sembrava esagerazione creata nella mia mente.
Lui mi guardò,annuii e a me scese una lacrima rassegnata.
:-non avere pietà di me,queste lacrime non sono tristezza,è rabbia- gli dissi
:-se il bicchiere è rotto puoi provarci quanto vuoi ma quello che ti rimarrà è sempre un bicchiere vuoto,quindi non provare a darti una spiegazione perché ormai quel che è successo è successo- mi disse lui.
Tornai a casa ormai alle cinque del mattino e mi buttai sul letto,la mia cameretta era così bella e arredata bene,pensata nei minimi dettagli.Pensai che forse lui non voleva parlare della sua famiglia poiché aveva dei problemi al suo interno,qualsiasi cosa fosse,io l'avrei scoperta.

The window at night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora