La mia vita era diventata,scuola e casa,non uscivo più,nemmeno sotto costrizione.Stavo leggendo uno dei miei libri preferiti " le ultime lettere di jacopo ortis" di Ugo Foscolo,adoravo quel libro,lo avevo letto circa 3 volte,mentre continuavo a sfogliare le pagine ebbi una sensazione strana,mi voltai verso la finestra e vidi nicolas che mi guardava,appena alzai lo sguardo lui chiuse la tendina e scomparve.Forse aveva capito che c'era qualcosa che non andava? la domanda che più mi incuriosiva sapere la risposta era se lui veramente mi avesse notata oppure era solo un caso.D'altronde non avevo voglia di drammi quindi iniziai a fare i compiti.Nonostante fossi allo scienze umane,non riuscivo a capire le materie di indirizzo e passavo ore a leggere e non capire,solo Anna riusciva a farmi capire quelle materie così difficili,lei aveva un modo tutto suo di spiegare,mi faceva leggere la prima pagina,ripetere con il libro aperto,poi me lo faceva chiudere e mi faceva scrivere su un foglio quello che mi ricordavo e se mancavo qualcosa lo aggiungevamo assieme.Era veramente una persona molto affettuosa e pronta ad aiutare tutti nelle sue possibilità.
Il giorno dopo andai a scuola e studiai con Anna,all'intervallo andai alle macchinette a prendermi il mio solito caffè quando iniziò a venirmi un attacco di panico molto forte,poiché il caffè mi ricordava il lurido,ci incontrammo infatti per la prima volta al campo estivo vicino alle macchinette del caffè... Mi trovavo al secondo piano e non avevo nemmeno la forza di riprendermi finché non arrivò un ragazzo e vide il mio stato,tentava di calmarmi ma io non riuscivo.Le emozioni che ho provato in quel momento non le dimenticherò più,sembravano gli ultimi minuti della mia vita,sembrava che il mondo non avesse abbastanza ossigeno per me, sentivo le mie lacrime bollenti scendere sul volto, ed ecco che soffrivo di nuovo,rivivevo l'incubo nella mia mente.ho ripensato troppe volte a quel momento e mi sentivo sempre più male e sbagliata.
:-Ehy calma,non ti preoccupare,parliamo di qualcosa per distrarti,ti piace leggere?- mi disse quel ragazzo e io mi accorsi ,anche se ero nel panico più totale che fosse Nicolas,speravo di sbagliarmi.Quando iniziò a parlarmi dei libri che aveva letto mi calmai e lucidamente mi accorsi che fosse lui.Da vicino era così bello,aveva degli occhi marroni e dei capelli neri mossi,aveva delle spalle molto larghe e muscolose...non lo avevo mai visto da così vicino,mentre lo osservavo con la bocca aperta non sapendo che dire lui si offrì di accompagnarmi in classe e senza nemmeno dargli una risposta mi prese per mano in modo da farmi alzare dal pavimento e andammo.
Nel tragitto lui si presentò e parlammo,mi disse che mi aveva riconosciuta e che se volevo parlare con qualcuno di quello che mi affliggeva avrei potuto semplicemente bussare alla sua porta.Appena arrivati,tutti in classe erano sbalorditi perché Nicolas era molto più grande di me,lui era in quarta mentre io in prima,io avevo 14 anni e lui 17.
:-ELIZABETH BROWN!- urlò Anna appena tornai in classe
:-MI DEVI RACCONTARE TUTTO- continuò mentre sclerava
dall'altra parte della classe c'erano delle ragazze che parlavano fra loro,riuscivo ad udire poco ma avevo capito che Nicolas piaceva ad una delle quattro,Laura,e mi guardavano male.
:-fra me e lui non c'è nulla, ora l'ho conosciuto non l'ho mai visto in vita mia, mi ha aiutata mentre stavo male- dissi io ad alta voce in modo da farmi sentire
L'incontro con Nicolas era stato molto strano,però non mi aspettavo mi avrebbe aiutata,non facevo altro che pensare alla sua altezza smisurata e alla sua bellezza ammaliante, stavo pensando anche alle sue parole che mi furono veramente di conforto non mi aspettavo che una persona che nemmeno conoscevo mi offrisse il suo aiuto. mi aspettavo fosse uno di quei ragazzi strafottenti ma forse mi sbagliavo o meno.L'ora dopo arrivò la professoressa di italiano e ci volle far fare un tema che prevedeva che scrivessimo una lettera ad uno dei nostri genitori e scrivere tutte le cose che non avevamo il coraggio di dirgli.Io la scrissi a mia madre:" tutte le cose che non ho il coraggio di dirti,
'mamma', per tutta la mia vita ho cercato la tua approvazione,per tutta la mia vita ho cercato di renderti fiera di me,i miei piccoli traguardi,ogni volta che prendevo un bel voto,in parte lo facevo anche per te.Avrei voluto tanto avere te al mio fianco al posto di combattere una guerra fredda da sola senza nessuno che ti dia consigli amorevoli o ti metti una coperta sulla spalla quando senti di avere freddo.Tu mi hai insegnato che l'essere umano sia l'unico essere a non sentirsi mai completo e sempre insoddisfatto eppure io se tu fossi stata dalla mia parte mi sarei sentita completa.Tante sono le notti insonni passate a pensare se la colpa fosse mia, eppure non trovo spiegazione della tua rabbia e delusione nei miei confronti.Non capisco i paragoni fatti in momenti anche felici tra me e te che avrei potuto conservare nei miei ricordi più profondi e irrequieti.Non riconosco me stessa quando sono con te,una donna mi disse che tu sei come la sabbia,ogni soffio di vento è capace di portarti via quindi meglio godersi ogni singolo granello che la compone.Ho sempre sentito una mancanza che non penso qualcuno mai possa colmare,io ti potrei perdonare ma la mia mente è sempre ferma ai tuoi favoritismi e all'affetto che non mi hai dato.Ogni singolo giorno quando ti esamino ,io vedo nei tuoi occhi il disprezzo nel guardarmi,la tua bocca a volte dice di amarmi ma il tuo sguardo mi fulmina e mi fa sentire male ogni volta che lo posi su di me.Certe volte mi sono chiesta cosa io avessi fatto di male,se questi sguardi,parole e comportamenti sono il risultato di un qualcosa che io abbia fatto di sbagliato nei tuoi confronti,'mamma', io ho sbagliato molte volte ma sono solo errori da ragazzina e insignificanti,magari a volte proprio per attirare la tua attenzione,ma sembra che più io ci provi più tu ti allontani .Ti sento distante,come se io ti volessi dare la mano e tu cercassi di liberartene e scappare via,divagarti,evadere,sottrarti,ritirarti da me come se fossi una persona cattiva. 'mamma' io a volte vorrei chiamarti così Queste parole sono il risultato del mio dolore,della mia sofferenza e del mio tormento, ho continuamente ribadito che tu non saresti mai riuscita a ferirmi,le tue parole non mi avrebbero provocato alcun tipo di danno,ma mi sbagliavo,perché d'altronde che cos'è il dolore se non avere una mamma che non ti ama? "
mentre scrivevo queste cose ho sentito qualcosa spezzarsi all'interno,forse ero stata veramente crudele ma non ero io che scrivevo,era la mia rabbia.
note autrice
Ciao lettori!come va?fatemi sapere se vi sta piacendo la storia!!❤️
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The window at night
Romancein un giorno qualsiasi Elizabeth, giocando con la sorellina, si imbatte in un bambino che le osservava dalla finestra nella sua cameretta, ella non vedeva mai il bambino fuori dalla sua camera e curiosa voleva a tutti costi sapere il perché.passaron...