capitolo 17

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Ne gli anni,né i mesi,né le settimane e nemmeno i giorni passarono in fretta.Solo una notte,una lunga notte passata a chiedermi cosa io stessi facendo e cosa mi stesse convincendo a lottare per una persona.
:-Buongiorno cara,ho sentito l'avvocato,sta contrattando per abbassare la cauzione,sto chiamando alcuni amici per racimolare dei soldi.- mi accolse Dana appena mi svegliai,era veramente una donna dolcissima
:-penso dovresti aggiustare le cose con i tuoi genitori...- continuò
:-Buongiorno,si forse dovrei.-
Mi vestii e nel frattempo lessi alcuni dei messaggi del giorno precedente,fra cui altri di Andrea.Lui mi scrisse che era finita ma mi amava ancora,mi avrebbe aspettata ma non a lungo quindi se volevo ancora stare con lui mi dava una settimana per aggiustare le cose.era tutto così strano,a me sembravano solo scuse per non lasciarmi andare.Andai a casa,bussai al campanello e mi aprì mia madre,senza dire niente andammo in cucina e ci sedemmo.
:-come stai?- mi disse fredda
:-sto bene,tu?- gli dissi io
:-sto bene grazie- continuò
:-cosa hai intenzione di fare?stare per sempre in quella casa e abbandonarci?cosa ci vedi di bello in quel malato di mente?- iniziò a dire
:-sono molto ferita dalle tue parole, Nicolas non è il ragazzo che tu pensi che sia, è molto dolce, gentile e solidale, non mi ferisce non mi fa del male, è un grande amico per me- gli dissi io con fermezza
:-comunque quel che sia,tu tornerai a casa e tuo padre ha deciso di aiutare la madre di nicolas con la cauzione.- mi disse
Sorrisi così tanto che mi facevano male i muscoli della faccia, non ho mai pensato che mia madre capisse e riuscii a captare cosa fosse l'amore di un genitore verso un figlio non avendone uno.
Andai subito ad avvisare Dana che ne fu felicissima, quel pomeriggio saremo andati a prendere Nicolas e tutto sarebbe stato gettato alle spalle, come vi avevo già detto in precedenza miei cari lettori, non sapevo se amavo Nicolas ma se  quello non era amore era grande senso di solidarietà e adorazione verso quest'ultimo. Ero ancora piccola e decisi così di mettermi cuore in pace e fin quando Nicolas non fosse uscito non ci avrei più pensato e gli avrei parlato. dato che mia madre mi aveva dato il permesso di tornare a casa io tornai e iniziai a fare i compiti.iniziai a studiare scienze umane, mi aveva sempre affascinato la mente umana e capire cosa una persona pensa o cosa una persona sente dal punto di vista scientifico, il lavoro che io aspiravo di fare da grande non era la psicologa ma bensì l'insegnante. io adoravo stare a contatto con gli alunni, io sicuramente avrei adorato insegnare delle materie importanti e far immedesimare l'alunno nella materia. Quel pomeriggio riuscii a studiare ma sempre con l'ansia dell'arrivo di Nicolas, cosa gli avrei detto appena tornato?. tutti miei pensieri vennero interrotti da Aurora che entrò in camera mia correndo
:-mi sei mancata!- mi disse abbracciandomi
avevo sempre avuto un bel rapporto con mia sorella però negli ultimi anni le stavo portando rancore poiché mia madre preferiva lei, sapevo perfettamente che non era colpa sua ma la mia mente accusava lei delle poche attenzioni che ricevevo.
:-anche tu rora- dissi io, era così che la chiamavo, l'ho sempre chiamata così poiché quando era piccola non sapeva pronunciare il suo nome e diceva di chiamarsi "rora".
Lei mi chiese cosa fosse successo e perché io ero andato via e con calma e senza darle troppe particolari gli spiegai un po' la situazione e lei mi disse una cosa bellissima, una cosa che nessuno mi aveva mai detto,che voleva un'amica che si preoccupava di lei come mi sono preoccupata io con Nicolas.
:-c'è qualcosa fra te e Nicolas?- mi fece questa domanda dal nulla,le permisi di stare in stanza con me sul mio letto quando io facevo tranquillamente i miei compiti sulla scrivania. Questa domanda però sbucò dal nulla e non me l'aspettavo che me lo chiedesse, era cresciuta veramente tanto, avevo ancora dei ricordi di lei con il pannolino.
:-da parte di lui non c'è nulla ma da parte mia forse c'è qualcosa, non ne ho idea non ci voglio pensare fin quando la situazione non si sarà aggiustata- mi sentii io di confidarle.
non avevo mai avuto un rapporto così speciale con mia sorella ma ora che stavamo crescendo ci stavamo confrontando sulla vita e sul modo e la prospettiva di vedere il mondo, quella chiacchierata di quel pomeriggio mi fece capire che forse veramente nella mia vita potevo avere qualcuno di VERO al mio fianco senza aver paura che mi pugnalasse.

The window at night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora