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Selene
Scesi dalla macchina degli uomini di mio padre, insieme ha Rose, dirette alla nuova gelateria che si era aperta vicino a Central Park.
Dovevamo festeggiare, gli esami superati e dovevamo festeggiare anche il fatto di essermi finalmente liberata e dichiarata a Gabriel.
Era passata una settimana da quella famosissima sera, ma ancora non me ne capacito che fosse tutto vero.
E il fatto che si mia madre so che lo sapeva non solo perché glielo avevo detto io, ma addirittura mio padre avesse capito tutto e facesse finta di nulla, era un qualcosa di assurdo, dato che ne io e ne Gabriel avevamo capito, cose che avevano capito gli altri prima di noi.
Il problema non era il capire, era il prendere il coraggio da entrambi le parti.
Andammo verso la nuova gelateria aperta, mentre gli uomini di mio padre ci scortavano da lontano, per darci un minimo di privacy, mentre prendevamo posto.
Ci accomodammo a uno dei tavoli, un po' più appartati, mentre notavo lo sguardo di Rose fremere nel dirmi qualcosa.
La guardai curiosa, mentre il cameriere veniva a portarci i menù, da cui avremmo scelto cosa prendere.
-Sputa il rospo.-
Dissi, ridacchiando divertita, mentre aprivo il menù, sotto lo sguardo shoccato di Rose.
-Veramente, adesso che siamo sole, tu mi devi raccontare esattamente com'è andata.-
-Te lo raccontato per telefono, che ti devo più dire?-
-Voglio i dettagli succosi.-
Diventai completamente rossa alla sua risposta, mentre alzavo lo sguardo dal menù a lei.
-Tipo?-
-Tipo, perché sei diventata rossa?-
Disse, ridendo giocosamente, prendendomi in giro.
Mi guardai intorno, notando gli uomini di mio padre a tre tavolini di distanza.
-In breve, ci siamo dichiarati, chiariti, baciati e mamma e papà ci hanno beccato.-
-Naah..
Non così, racconta meglio, timidona.-
Diventai ancora più rossa, mentre il cameriere prendeva le nostre ordinazioni, per poi andarsene subito dopo.
-Va bene.
Allora:
Lunedì sera, ho meglio martedì notte, mi sono alzata per prendere una pasticca per i dolori.
