Cap 17

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Gabriel

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Gabriel

Presi a salire la lunga scalinata in marmo, dopo aver risposto alla chiamata da uno dei miei uomini, accertandomi che la spedizione di stasera diretta in Messico fosse pronta.

Non amavo ritardi e intoppi, e loro lo sapevano molto bene.

Arrivai di fronte la porta della nostra camera da letto, entrandoci, richiudendo la porta alle mie spalle, avendola trovata già aperta, vedendo la mia piccola donna, uscire in quel momento dal bagno, con i suoi splendidi capelli, sciolti che scendevano lungo la sua sensuale schiena, mentre indosso, aveva quel piccolo striminzito babydoll, che mi mandava fuori di testa.

-Ragazzina, è inutile che te lo sei messo, dato che avrà vita breve con me.-

Dissi, con voce dominante, vedendola voltarsi verso di me, mentre il calore sulle sue splendide guancie, iniziava comparire, rendendola assolutamente deliziosa e adorabile hai miei occhi.

Era così perfetta e così mia.

Sentii il desiderio prendere vita nel mio corpo, mentre sentivo la mia grossa erezione premere dentro i miei fottutissimi pantaloni, sentendo il bisogno di sfilarmeli all'istante.

Mi avvicinai al comodino del lato del mio letto, posando il cellulare sul ripiano, mentre tornavo con lo sguardo acceso di desiderio e possesso, verso quel corpicino dannatamente sensuale e pieno, reso grazie alla gravidanza.

Così mia cazzo.

Da farmi perdere completamente la testa.

Mi tolsi rapidamente ciò che avevo indosso, gettandolo per terra, rimanendo completamente nudo, mentre la mia erezione, era ben dritta lungo il ventre scolpito, mentre vedevo la mia piccola bambolina mordesi nervosamente il labbro, dato dall'eccitazione e desiderio che si stava facendo largo su di lei, incendiando me come un dannato demone dell'inferno.

Cazzo, la voglia che avevo di affondare dentro quel corpicino sensuale e accogliente, mi stava mandando a fuoco.

-Vieni qui.-

Dissi, con voce autoritaria, vedendola eseguire timidamente il mio comando.

Dopo otto anni che scopavamo, era ancora così deliziosamente timida.

Timidezza che spariva una volta che le entravo dentro, aprendola tutta per me.

-Sfilati quel cazzo di coso di dosso amore, ti voglio nuda, subito.-

La vidi bloccarsi su i suoi passi, mentre la vedevo arrossarsi deliziosamente sempre di più, mentre si sfilava quell'inutile indumento, rivelando tutta la sua sensuale nudità.

-Così, perfetta cazzo.

Vieni qui.-

Dissi, mentre la vedevo avvicinarsi di nuovo a me, con quella meraviglia accentuata sul suo ventre, facendomi sentire come un cazzo di uomo delle caverne, vedendo il mio marchio su di lei.

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