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Era da ormai cinque giorni che Nayeon pranzava con Minhyuk, per poi tornare subito a casa nei giorni pari. Lei e Jeongyeon non si rivolgevano la parola, neanche per salutarsi.

-Jeong... Perché piangi?- domandò per la sesta volta Momo, la quale si era precipitata a casa dell'amica non appena le aveva chiesto di recarsi lì.

-Momo...- Finalmente sembrava riuscire a parlare. -E' il quindici...

La sua amica subito realizzò. Era il quindici settembre, il giorno del loro anniversario, il giorno in cui Jeongyeon e una ragazza che non aveva idea di chi fosse si erano fidanzate, si erano giurate amore eterno, si erano giurate di non abbandonare mai l'altra.

-Oh... Jeong...- disse la giapponese accarezzandole la schiena. -Perché non provi ad organizzare una cena? Nulla di eccessivo, non come se... Fosse tutto... Normale.- Fece un attimo di pausa. -Una cena solo in onore dell'occasione. Magari riuscite anche a risolvere questa situazione di tensione tra voi.

-Tu pensi?- domandò l'amica con lo sguardo speranzoso.

Momo le sorrise per rassicurarla. -Sì! Sono convinta che le piacerà! E' un'idea carina. Sarete solo tu, lei e Chae. Falle il suo piatto preferito. Il gusto sicuramente è un senso che non dimentica.

-Forse... E' un'idea carina.

-Ma certo che sì! Magari potresti farle anche un regalo.

-Un regalo?

-Qualcosa che le piace?

Jeongyeon tirò su col naso. -C'era una collana che le piaceva ma non sono mai riuscita a prenderla perché costava un po'. Ma voglio dimostrarle che vale più di qualsiasi altra cosa. Magari si ricorda della collana e di noi vedendola.

-Mi sembra un'idea fantastica! Vuoi che ti aiuti ad organizzare?

-No... Puoi solo badare a Chae mentre vado a comprarla e a fare la spesa?

-Certo. Non preoccuparti, ci pensa la zia Momo.

-Allora forse dovrei preoccuparmi.- scherzò l'altra con un sorriso malinconico.

***

-Oggi il taco non era dei migliori.- affermò Minhyuk. -Ricordi quel posto in cui andavamo sempre?- domandò ma si auto rispose subito. -Oh già... Non puoi ricordarlo.

-Mi dispiace. Sto creando così tanti problemi.

-No, non è vero. E se ti stanno facendo pensare il contrario non ti meritano.- Rientrarono nell'edificio dove lavoravano e presero l'ascensore. -Ti è venuto in mente qualcosa ultimamente?

-No, non riesco a ricordare nulla. E' come se gli ultimi anni fossero stati riempiti da quel sogno.

Le porte si aprirono e Minhyuk uscì dall'ascensore. -Eppure deve significare qualcosa. Magari le cose tra te e Jeongyeon non andavano bene.

-E' probabile. Non andiamo d'accordo ora, non mi sembra affatto il mio tipo.

Il ragazzo aprì la porta e fece entrare prima Nayeon. -Magari il tuo inconscio ti stava suggerendo che stavi meglio con me.

***

-Pasta aglio e olio, salmon sushi, la collana... Mi sembra perfetto.- disse Momo fiera della sua amica.

-Ho... Scritto anche una lettera. Pensi che sia stupido?

-No, non lo penso affatto. Che dice?

Jeongyeon fece spallucce. -Nulla, solo che la aspetterò e le starò vicina in questo momento difficile. Le ho spiegato che sono irritata ma non ce l'ho con lei.

Momo sorrise. -Sono sicura che la amerà.

-Speriamo.

-Bene... Sono quasi le sette, lei sarà qui a breve, no? E' meglio che me ne vada.

-Grazie.

-Non c'è di che. Fammi sapere poi.

La giapponese si diresse verso la porta e svanì dalla vista della sua amica. Jeongyeon aveva dato il biberon a Chaeyoung, dopo averla cambiata, e l'aveva messa nella culla nella speranza che dormisse un po', almeno all'inizio della cena. Certo, non era l'anniversario tipico che passavano insieme, ma almeno lo avrebbero festeggiato. Alle sette e mezza cacciò dal frigorifero lo spumante; in parte aveva paura che sembrasse eccessivo, ma Momo le aveva detto che non lo era affatto, era solo una cena e chiunque avrebbe apprezzato un gesto del genere, anche una semplice amica. La ragazza si sedette e cercò di contenere l'emozione. Sarebbe stato tutto perfetto, non mancava nulla. L'unica che sembrava mancare era Nayeon, ma sarebbe arrivata presto.

***

L'orologio segnava le otto e dieci e l'emozione che caratterizzava Jeongyeon era stata rimpiazzata da preoccupazione. Perché non tornava? Si alzò per chiamare Tzuyu, quando sentì il rumore delle chiavi di casa. Fece un sospiro di sollievo e si mise davanti alla porta. Cercò di non sorridere troppo perché non voleva mostrare troppo la sua emozione.

-Oddio! Mi hai fatta spaventare!- esclamò Nayeon.

-Scusa, non era affatto mia intenzione.

-Chae?

Nayeon si chiuse la porta dietro e Jeongyeon stava per dirle che la cena era pronta, quando notò qualcosa che fece svanire immediatamente ogni emozione positiva. Le si avvicinò con una faccia totalmente diversa da quella precedente, guardando un punto fisso del suo corpo. Nayeon non capiva cosa volesse da lei.

-Cos'è questo?- domandò fermamente toccando la zona rossa sul collo biancastro dell'altra. Nayeon si coprì immediatamente la zona. -Nayeon, cosa caz*o è questo!?- urlò.

-Non devo darti alcuna spiegazione, noi non stiamo insieme.

-Caz*o!- urlò frustrata, voltandosi. -Tu non stai con me ma la Nayeon del passato sì. Nayeon, cos'è?- La ragazza non ebbe il coraggio di rispondere. Si sentiva come una ragazzina che scappa per andare dal suo primo amore. Jeongyeon tentò di calmarsi ma non ci riusciva. Camminava avanti ed indietro facendo respiri profondi, poi si voltò nuovamente per guardare quella donna che quasi non riconosceva più. Solo i suoi occhi le davano la certezza che fosse davvero lei. E' vero, gli occhi sono proprio lo specchio dell'anima, ma in quel momento gli occhi della sua preziosa Nayeon sembravano così sporchi. -Io ti stavo aspettando, ti ho preparato la cena e tu ti stavi facendo sc*pare da Lee!?

-Jeongyeon, non urlare.

-Non urlare!? Ti stavo dando i tuoi spazi, stavo aspettando di poter recuperare quello che avevamo e ti ritrovo in casa mia con un succhiotto!? Nayeon, capisci cosa significa? Tu... Tu eri mia e ora un altro uomo ti ha toccata. Ha toccato la mia donna.- Le lacrime cominciarono a scendere. Non poteva fermarle. -Cosa... Cosa devo fare?- domandò per poi abbandonarsi ad un pianto isterico.

Nayeon rimase lì, finché non sentì il pianto di Chaeyoung e scappò da quella situazione di disagio.

sto rileggendo il mio libro 2yeon preferito e io non leggo mai un libro due volte
credo di averlo già detto, ma davvero, se ne avete la possibilità, leggete "I'm not for you", il libro a cui mi sono ispirata per Strambola

Nightmare|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora