SEBASTIAN

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Guardo il vetro cercando di restare impassibile, sia nei movimenti che nelle espressioni, ma la situazione é la più brutta e difficile che abbia mai passato.

Vedere torturare quella ragazza, oltretutto come me, non è affatto piacevole, per uno spirito guerriero e pronto a difendere gli altri come il mio.

"Codardo" la mi vocina interiore mi schernisce.

La caccio via sospirando.

Mi guardo attorno: tutti sono troppo attenti a quello che succede dentro la stanza, per accorgersi di me.

«Bene, Fuggitiva.» incalza la voce del Capo facendo il suo ingresso teatrale nella sala. «Hai solo due opportunità.» continua «O ci dici dove si trova il tuo gruppo o ti tortureremo finché non ce lo dirai. A te la scelta, cara.» le labbra del Capo si piegano in un mezzo sorriso compiaciuto. Mi dà i brividi. Non oso immaginare cosa le potrà fare. Ecco perché devo tenermi la copertura da Kyle, anche se non mi piace più tanto come idea...

La ragazza si agita sulla sedia. Ed è in quel momento che mi concentro sul suo aspetto: capelli lunghi e biondi platino, viso ovale e occhi piccoli marroni. La sua espressione è di disgusto.

Ha imprigionate sia le mani che i piedi.

Deglutisco a fatica. Ho la bocca secca e il cuore incomincia velocemente ad aumentare i battiti.

"No, no! Non è questo il momento adatto. Ora, Sebastian, vedi di calmarti..." cerco di rassicurarmi, ma nel profondo so che non funzionerà.

La smorfia di Biondo Platino fa irritare il Capo che le tira un pugno in piena faccia. Lei sputa sangue sul pavimento e protesta, stringendo i denti insanguinati. «Puoi anche scordarti che ti dica dove si trova il mio gruppo, perché né tu né qualsiasi altro ci toglieranno la libertà e la nostra casa.» sputa ancora del sangue.

Il Capo sembra sopraffatto da un'intensa e inaspettata rabbia, che vedo riflessa nei suoi occhi, quando si gira a guardare oltre il vetro e incontra il mio sguardo, puntandomi come un faro nella notte e rendendomi ancora più nervoso.

Dopo un lungo e snervante sguardo, il Capo è il primo a distoglierlo e a fingere un sorriso. "Da quando in qua il Capo ha bisogno di fingere un sorriso?" Il pensiero mi suscita ribrezzo. Cerco di distrarmi, guardando attentamente la situazione: adesso il Capo sta esaminando la Bionda Platino con gli occhi stretti.

Ho ancora più paura per lei....

«Bene» inizia il Capo con un apro accento nella sua voce. Ho i brividi. «Se non vuoi collaborare volontariamente, collaborerai con la forza, che tu lo voglia o no.» fa un mezzo sorriso, poi i suoi occhi si spostano su di me. Trattengo un sussulto.

Lui dà una rapita occhiata alla Fuggitiva poi ritorna su di me.

Ora. Ho. Seriamente. Paura. "Cosa vorrà che faccia?" Va bene, forse sarebbe meglio non saperlo...

Le sue labbra si muovono, ma io non riesco a sentire niente perché i pensieri mi sovrastano la mente.

Lui ha chiuso la bocca e, a questo punto comincio ad agitarmi. Le mie mani formicolano. Vorrei prendere a pugni lui e tutti questi Ibridi, ma non mi faccio sovrastare dalle emozioni. Chiudo la mano in un pugno che tengo fermo.

Lui mi punta ancora. Solo in questo momento mi accorgo di essere osservato da tutti gli Ibridi presenti e anche dalla Bionda Platino.

Il Capo sembra snervato. «Non vorrei ripetere ciò che ho appena detto, ma può darsi che Mr. Simmons non abbia capito» dice piano con un accenno di irritazione. «Mr. Simmons è pregato di entrare nella stanza e far parlare la nostra Fuggitiva. Lei non si è pienamente guadagnato tutta la mia fiducia, e siccome di solito faccio eseguire ai miei prediletti assistenti una prova, questa mi sembra un'ottima occasione» fa un sorriso a denti stretti. Distolgo lo sguardo da lui per guardarmi intorno. Gli occhi degli Ibridi vicino a me ardono dalla voglia di vedere cosa succederà e anche io... Se non fossi in una posizione così scomoda... "Cosa dovrei fare: accettare o finire nelle condizioni della Bionda Platino, rifiutandomi?"

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