La prima cosa da fare in questi momenti è non andare nel panico...
Cosa al quanto difficile quando vedi una persona che ti sta simpatica, ferita e priva di sensi su un tavolo.
Mi fido abbastanza di Jess per sapere che lo curerà al meglio.
Ma non so... Mi preoccupa molto vederlo in quello stato.
"Ma che diavolo sto dicendo? Non mi è mai importato di Daniel! Quindi perché dovrebbe importarmene ora?"
La mia vocina interiore parte alla carica con un'altra delle sue battute che mi innervosiscono parecchio.
"Perché magari, in fondo, cara Wanda, ti importa anche di Daniel, anche se non lo vuoi ammettere neanche a te stessa..."
Mi dà il voltastomaco.
Cerco di distrarmi guardando l'operato di Jess: gli sta fasciando il braccio con una benda trovata chissà dove, le mani piene di sangue scuro. Appena ha legato stretto il nodo della benda, mi guarda, con una strana luce negli occhi: preoccupazione.
In quel momento mi accorgo che siamo in pericolo e che non so davvero se possiamo ancora farcela.
Mentre Jess gli afferra il braccio e chiudendo gli occhi muove le labbra, io sospiro profondamente. Dovrei fare qualcosa....
"Dovresti farlo, ma non sai neanche tu che cosa, cara la mia codarda Wanda..." la voce aspra e pungente della mia vocina mi distrae dai miei pensieri.
"Accidenti! Vuoi stare un po' zitta! Sto pensando a salvare la situazione, se non lo vedi." dico, sgarbata. Sono pienamente stufa del mio subconscio che non crede nelle mie capacità.
Sbatto le palpebre, pensando un piano.
Dovrei uscire con un'arma o qualsiasi cosa.
La mia mente protesta sbuffando e capisco che ha ragione. Non sarei in grado di usare nessun'arma.
"Ma perché diavolo non ho dato retta a Daniel?" dico, triste.
"Semplice, cara" mi interrompe con una risata soddisfatta e cattiva la mia vocina. Provo ribrezzo. "Perché tu fai sempre di testa tua e il più delle volte, se non erro, fai sempre le scelte sbagliate."
Quell'affermazione è come uno schiaffo. Ha ragione, purtroppo.
Mi concentro su Jess che sembra aver finito di bisbigliare e che mi sta osservando cupo.
Il mio cuore freme. "Cosa significa?"
Mi allontano dal tavolo di qualche centimetro, mentre Jess si avvicina a me.
"Ti prego, dimmi che non è in grave pericolo. Ti prego, dimmelo!" lo imploro telepaticamente, mentre i suoi occhi spenti incontrano i miei.
Lui non parla. Ho paura. Per la prima volta temo il peggio. Al mio cuore manca un battito. "Ti scongiuro, Jess. Dimmi che non è in grave pericolo." nuovamente lo imploro, ma lui non mi dice niente, restando immobile, davanti a me.
In quel momento, il mio corpo è pervaso da una scarica di adrenalina che mi fa sentire potente. E' rabbia. La posso sentire.
Il mio cervello ha un guizzo. Ecco cosa potrei usar come arma: la rabbia mischiata al potere incontrollabile dei poteri che mi circola nelle vene.
Per una volta la mia vocina interiore sembra essere d'accordo con me. "Cara Wanda, ora si che stai ragionando. Non impedire alle emozioni di fermarti. Utilizza la rabbia. Sfogala. Tutta. Quanta".
Faccio una smorfia. La ragione, ancora una volta mi supplica di non abbandonarla, mentre sente che il potere la sta sovrastando. Io non lo fermo. Finalmente mi sento padrona di me stessa. Ed è una bellissima sensazione.

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LOST GENERATION
Science FictionDall'autrice di "Wolf Legacy" @Silvie_Marie Un gruppo di sopravvissuti di un'invasione aliena deve, con le sue forze, sconfiggere il nemico. Tra questi si cela un segreto. Trama: 2019. Il mondo non è più come prima. L'umanità è quasi sul punto d...