SEBASTIAN

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A quella risposta mi rendo conto che nessuno può essere al sicuro, né dentro né fuori questo maledetto edificio. Le lascio il braccio di scatto.

Lei mi lancia un'occhiataccia, prima di massaggiarselo.

La mia faccia cambia espressione da confusa ad allarmata. Un cambiamento radicale che può destare sospetti a chi incontra il mio sguardo. Decido di saperne di più.

«Si sa l'identità del Fuggitivo?»

Lei alza le spalle. «Sembrerebbe, a quanto mi ha detto il Capo, una ragazza.»

Improvvisamente mi sento girare vorticosamente la testa. Il primo pensiero che mi salta in mente è Wanda.

Se fosse lei, a quel punto tutto il genere umano sarebbe letteralmente spacciato.

Cerco di togliermi dalla testa quel brutto pensiero e a non saltare a conclusioni affrettate.

"Dopo tutto non si sa con certezza l'identità del Fuggitivo... Ci sono tanti gruppi... Non sarà lei... Non può essere lei... Giusto?" mi ripeto. Ma questo pensiero non mi rassicura affatto.

Il mio cuore incomincia a battere velocemente. La mia apparente calma svanisce.

Sasha mi lancia un'occhiata. «Mr. Simmons è sicuro di stare bene?»

Alzo il sopracciglio, con fare deciso, ma la mia voce trema. «Sto benissimo, Macville.»

Lei annuisce. L'aria è pesante e piena di ansia. Nessuno di noi due parla. Questo mi fa accelerare il battito del cuore. Per evitare di far aumentare la frustrazione, chiudo la mano in un pugno e mi conficco nel palmo le unghie. Emetto un mugolio. Il dolore dovrebbe distrarmi. Odio non avere le cose sotto controllo.

Lei mi guarda confusa. «Davvero sta bene, Simmons?» la sua voce sembra preoccupata.

Io mi limito ad abbassare lo sguardo e fare cenno con la testa.

Sasha sospira. «Okay, Mr. Simmons, come vuole. Alla prossima» Alzo lo sguardo e la vedo sparire.

Sospiro mentre la mia paura scompare ed entro nella Sala.

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