WANDA

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Corro. Ecco quello che faccio ogni singolo minuto della mia vita: scappo per salvarmi.

Sto scappando da una casa abbandonata non molto distante da un campo di grano, dove mi nascondevo, finché "loro" mi hanno scovato.

Era da settimane che mi sentivo al sicuro, evidentemente non lo sono mai stata.

Il loro in questione sono gli Ibridi, esseri con caratteristiche sia umane che animali - avete presente gli dei egiziani? Bene, sembrano del tutto umani ma quando si arrabbiano o sono in pericolo si trasformano in esseri antropomorfi con sembianze di leoni, gatti e coccodrilli, che per millenni ci hanno mentito e usato per i loro scopi.

Una pattuglia di Ibridi di controllo mi ha avvistata e ora sto cercando di seminarli in un campo di grano, ma non è così facile, perché oltre che a correre più veloci di me e spararmi contro dei proiettili di ultima generazione in grado di immobilizzare la parte colpita - sono anche disarmata e con le gambe stanche e un sacco di adrenalina che mi circola nel sangue.

Sto correndo per il campo, quando inciampo in un ramo e cado, fregiandomi così il viso con una spiga di grano. Non sento nessun male, ma alzarsi è decisamente un problema, visto che la pattuglia si avvicina molto velocemente.

Sono quasi in piedi, quando qualcuno mi afferra il braccio, perdo l'equilibrio e ricado, così da sbattere il gomito sulla dura terra.

Non urlo, ma vorrei farlo, non mi esce nessun suono dalla bocca, quando mi giro e vedo il viso di un ragazzo, contratto in una smorfia di soddisfazione.

Sono spaventata da quello che mi potrebbe fare. Uccidermi subito o farmi soffrire? E' questo che mi spaventa di più degli Ibridi.

Il ragazzo si guarda indietro. Guardandolo posso notare che sulla nuca ha un taglio molto profondo.

I raggi del sole colpiscono un ragazzo basso, con occhi verdi, capelli spettinati, corti e biondi, un'espressione di disgusto e un particolare che non ho mai visto in un Ibrido...la paura. Da quando in qua gli Ibridi hanno paura? E' vero che sono mezzi umani, ma non li ho mai visti con uno sguardo così preoccupato o terrorizzato. Comincio a credere che non siano Ibridi, ma non posso esserne sicura e fino ad allora, non devo fidarmi di nessuno.

Il ragazzo che prima si era girato, mi guarda male e cerco di allontanarmi quando vedo che lui si sta avvicinando con un coltello.

Mentre striscio via un pezzo di vetro mi ferisce la mano. Vorrei gridare ma non voglio far capire la mia debolezza, quindi guardo il brutto taglio e il sangue che ora sta uscendo.

Poi mi strappo un pezzo della maglietta ormai sporca di terra lasciandomi la pancia scoperta, la avvolgo sulla mano e stringo con un nodo.

Poi rivolgo lo sguardo ai ragazzi. Sono lì di fronte a me, con sguardi perplessi. Cosa pensavano che fossi ...un Ibrido?

Il ragazzo biondo mi rivolge un sorriso. «Come ti chiami?»

Non rispondo. Non lo guardo neanche, abbasso lo sguardo sulla mia mano. In poco tempo la fasciatura si é intrisa di sangue.

Vedo un'ombra muoversi con la coda dell'occhio, poi mi ritrovo, nel momento stesso che alzo lo sguardo, il viso del ragazzo che mi ha spaventato.

E' così vicino che posso ammirare i suoi occhi color azzurro acceso fuso a un azzurro più scuro che si fa strada per tutta l'iride. Non ne ho mai visti di occhi così. «Senti, forse siamo partiti male, ma ora so che non sei Ibrida, quindi non avere paura, non ti faremo del male...» quelle parole sembrano sincere ma in realtà non lo sono. Come posso fidarmi di persone che poco prima mi avrebbero ucciso a sangue freddo?

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